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uffici e dipartimenti di supporto al Presidente del Consiglio dei ministri Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
La Presidenza del Consiglio dei ministri è la struttura di cui si avvale il Presidente del Consiglio per l'esercizio delle autonome funzioni di impulso, di indirizzo e di coordinamento attribuitegli, distinte da quelle proprie del governo nel suo complesso. Essa si articola in dipartimenti e in uffici di diretta collaborazione.
Presidenza del Consiglio dei ministri | |
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Palazzo Chigi, sede della Presidenza del Consiglio dei ministri | |
Sigla | PCM |
Stato | Italia |
In carica | presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana |
Articolazioni amministrative | Dipartimenti, Servizi, Uffici |
Istituito | 1946 |
Presidente | Giorgia Meloni |
Sottosegretario di Stato | Alfredo Mantovano |
Bilancio | 1 miliardo e 330 milioni di euro all'anno[1] |
Impiegati | 2 272[2] |
Sede | Palazzo Chigi |
Indirizzo | Piazza Colonna, 370 - Roma |
Sito web | www.governo.it/ |
L'istituzione della Presidenza del Consiglio dei ministri è piuttosto recente ed è fortemente connessa con l'acquisizione di maggiore autonomia da parte del Presidente del Consiglio. Per lungo tempo il presidente non aveva una propria visibilità che non fosse quella del governo o del singolo Ministero che eventualmente ricopriva. Si pensi che sino al 1960 la stessa sede della Presidenza del Consiglio era presso il palazzo del Viminale, sede del Ministero dell'interno.
Per tutto il periodo del Regno d'Italia, il Presidente del Consiglio utilizzava il Ministero dell'Interno come braccio operativo e struttura di sostegno, e spesso rivestiva anche tale incarico: la stessa carta intestata era quella del predetto ministero. Durante il fascismo, Mussolini utilizzava quale sede di rappresentanza palazzo Venezia, sede comunque non strutturata per l'esercizio della funzione di governo.
Tuttavia, fu durante il governo Mussolini che si ebbe la prima regolamentazione dell'attività di governo con il Regio Decreto-legge 10 luglio 1924, n. 1100, relativo al Gabinetto della Presidenza del Consiglio dei ministri. Con l'avvento della Repubblica tale sede non venne utilizzata, ma si preferì nuovamente la sede del Viminale. Nel 1961 palazzo Chigi venne adibito a sede del governo, e il Ministero degli affari esteri, che sino ad allora era ospitato lì, venne trasferito nella sua attuale sede della Farnesina. Da allora la Presidenza del Consiglio inizia ad assumere una configurazione propria, anche se non in maniera organica, mancando una legge che riordinasse l'intera materia. Nel 1988 con il governo De Mita venne approvata la legge n. 400, che disciplinò la PCM. Nel 1999, sotto il governo D'Alema I, venne prevista la riorganizzazione della Presidenza attraverso il D. Lgs. 30 luglio 1999, n. 303, nell'ambito della riforma Bassanini.
In attuazione dell'art. 95, comma 3 Cost., l'ordinamento della Presidenza del Consiglio dei ministri è previsto dalla legge 23 agosto 1988 n. 400 variamente modificata, recante "Disciplina dell'attività di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei ministri", nonché il D. Lgs. 30 luglio 1999, n. 303, recante "Ordinamento della Presidenza del Consiglio dei ministri", relativo al razionalizzazione della PCM a norma dell'articolo 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59, per via della Riforma Bassanini, speculare al D. Lgs. n. 300/1999, sulla riforma del Ministeri. La PCM è stata poi modificata dai vari decreti del presidente del Consiglio dei ministri, che hanno dettato la relativa organizzazione, in primis il DPCM 23 luglio 2002, recante l'"Ordinamento delle strutture generali della Presidenza del Consiglio dei ministri", modificato da ultimo dal DPCM 1º ottobre 2008, nonché da varie disposizioni di legge che hanno negli anni spostato o modificato alcune competenze. Attualmente è in vigore il DPCM 1º marzo 2011.
La struttura della Presidenza del Consiglio, come previsto dal DPCM del 1º marzo 2011,[3] modificato dal DPCM del 21 giugno 2012,[4] è organizzata in uffici di diretta collaborazione del presidente, strutture generali (dipartimenti e uffici) di cui il presidente si avvale per le funzioni di indirizzo e coordinamento relative a specifiche aree politico-istituzionali e strutture generali di supporto al presidente per l'esercizio delle funzioni di coordinamento e indirizzo politico generale, nonché per il supporto tecnico-gestionale.[5]
Sono uffici di staff del Presidente del Consiglio:
È il dirigente che assicura il supporto all'espletamento dei compiti del Presidente del Consiglio: sovrintende all'organizzazione ed alla gestione amministrativa del Segretariato generale. Inoltre è responsabile dell'approvvigionamento delle risorse umane della Presidenza del Consiglio. Viene nominato tra i magistrati delle giurisdizioni superiori, gli avvocati dello Stato, i dirigenti generali dello Stato ed equiparati, i professori universitari di ruolo.
Sono uffici e dipartimenti della Presidenza del Consiglio, di cui il presidente si avvale per le funzioni di indirizzo e coordinamento relative a specifiche aree politico-istituzionali, sottoposti al Segretario generale della PCM ma che più spesso sono affidati alla responsabilità di un Sottosegretario alla presidenza o di un Ministro senza portafoglio:
Ci sono inoltre uffici e dipartimenti della Presidenza del Consiglio, di supporto al presidente per l'esercizio delle funzioni di coordinamento e indirizzo politico generale, nonché per il supporto tecnico-gestionale, sottoposti di norma al Segretario generale della PCM ma che possono essere affidati alla responsabilità di un Sottosegretario di Stato:
Sono unità legate al raggiungimento di determinati obiettivi, ad esempio:
Presso la PCM è allocato il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, che ha particolare collocazione e rilievo essendo posto a supervisione del Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica, ossia dei servizi segreti dello Stato, che dipende direttamente dal presidente del Consiglio. Questi può delegare le funzioni che non gli sono attribuite in via esclusiva ad apposita autorità, esclusivamente un ministro senza portafoglio o un sottosegretario di Stato alla presidenza, denominata Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica.[6]
Inoltre, la Presidenza del Consiglio si occupa del personale delle magistrature amministrative (TAR e Consiglio di Stato), di quelle contabili (Corte dei Conti e relative Sezioni Regionali), di quella tributaria (Commissioni tributarie provinciali e regionali) e dell'Avvocatura dello Stato (Avvocatura Generale e quella Distrettuale). In particolare si occupa delle attività di competenza della PCM inerenti alla gestione amministrativa del personale, compresi concorsi e assunzioni, delle seguenti magistrature: Consiglio di Stato e Tribunali amministrativi regionali, Corte dei conti, e Commissioni tributarie. Si occupa altresì delle assunzioni di personale dell'Avvocatura dello Stato. Restano ferme le competenze degli organi di autogoverno delle rispettive magistrature.
Esistono, inoltre, delle commissioni o comitati che hanno sede presso la Presidenza, e che operano a vario titolo. Essi sono[7]:
Per la realizzazione di obiettivi specifici e per esigenze temporanee è prevista la nomina di commissari straordinari del Governo.
Al 5 settembre 2022, risultano 85 commissari straordinari nominati per varie esigenze.[8]
Vi sono, infine, una serie di enti sottoposti alla vigilanza della PCM. Essi sono:
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