Porta d'Ossuna
porta cittadina scomparsa di Palermo Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Porta d'Ossuna era un'antica porta di Palermo ubicata nel mandamento Seralcadio tra Porta Nuova e Porta Carini.[1]
Storia
Sotto il governo del viceré di Sicilia Pietro Girón, duca d'Ossuna, gli abitanti del quartier avanzarono l'istanza per l'apertura di un nuovo varco d'accesso.[1] Alla richiesta si aggiunsero anche le sollecitazioni dei religiosi del convento della Nunziata alla Zisa del Terzo ordine regolare di San Francesco.[1]
Murata nel 1708, fu restaurata e perfezionata dall'ingegnere Francesco Ingastone, e riaperta al traffico l'11 ottobre 1732.[2]
Adiacente è il baluardo di Porta d'Ossuna.[3] Fu venduto dal Senato al marchese Guccia che vi fabbricò la sua abitazione.
La porta fu demolita nel 1872.[4]
Posizione
Catacombe di Porta d'Ossuna scoperte durante i lavori di scavo per la costruzione del convento delle Cappuccinelle della chiesa della Sacra Famiglia.[1]
Struttura
La porta era costituita da pietre d'intaglio; sulla sommità recava un affresco raffigurante la Vergine Maria, un'aquila di marmo con le armi reali, quelle del Viceré, quelle del Senato Palermitano; infine, sopra l'arco una lapide con iscrizione.[5]
Note
Bibliografia
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