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La Porsche 911 S Coupé o più semplicemente Porsche 911 S[1] è una versione sportiva della Porsche 911 prima serie, specificatamente progettata per partecipare alle competizioni rallistiche, in special modo al Campionato internazionale costruttori, campionato in cui ha gareggiato e vinto nel 1970.
Porsche 911 S Coupé | |||||||||
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Porsche 911 S Coupé | |||||||||
Descrizione generale | |||||||||
Costruttore | Porsche | ||||||||
Categoria | Campionato del mondo rally | ||||||||
Classe | Gruppo 4 | ||||||||
Produzione | 1966-1971 | ||||||||
Sostituisce | Porsche 356 Carrera | ||||||||
Sostituita da | Porsche 911 SC | ||||||||
Descrizione tecnica | |||||||||
Meccanica | |||||||||
Telaio | monoscocca in acciaio | ||||||||
Motore | 2247 cm³ a 6 cilindri boxer | ||||||||
Trasmissione | manuale a 4 marce | ||||||||
Altro | |||||||||
Avversarie | Lancia Fulvia Coupé HF, Ford Escort RS1600, Saab 96 V4, Datsun 1600 SSS, Alpine-Renault A110 1600 | ||||||||
Risultati sportivi | |||||||||
Piloti | Björn Waldegård, Åke Andersson, Gérard Larrousse | ||||||||
Palmares | |||||||||
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Campionati costruttori | 1 | ||||||||
Campionati piloti | 0 | ||||||||
Note | dati riferiti al campionato internazionale costruttori |
Al rally di Montecarlo 1970 la vettura ottenne un primo, un secondo e un quarto posto, dominando la gara e ottenendo la terza vittoria consecutiva a Montecarlo dopo aver già vinto nelle passate edizioni 1968 e 1969 prima che venisse istituito un campionato vero e proprio.
Sempre nel 1970 con alla guida lo svedese Björn Waldegård, oltre a vincere il Rally di Montecarlo, vinse anche il rally di Svezia e il rally d'Austria, permettendo alla Porsche di aggiudicarsi la prima edizione del campionato internazionale costruttori, la prima competizione rallistica di livello internazionale antesignano del moderno WRC.
Omologate per rientrate nel Gruppo 3 e 4, furono prodotte 5 esemplari della 911 S. La vettura era più leggera rispetto alla versione di serie grazie all'utilizzo di fibra di vetro, alluminio e perspex per la costruzione. Grazie ai regolamenti FIA in vigore all'epoca che consentivano un aumento dell'alesaggio ma non della corsa a condizione che questo non portasse la cilindrata oltre i 2,5 litri, il motore 911/20 a 6 cilindri boxer alimentato ad iniezione meccanica, era stato portato a 2247 cm³ di cilindrata con misure 85 x 66 mm rispettivamente di alesaggio e corsa, rapporto di compressione 10,3:1 e potenza di 240 CV erogati a 7800 giri/min.[2]
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