Pinacoteca civica di Forlì
museo italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
museo italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
La Pinacoteca civica di Forlì, intitolata a Melozzo degli Ambrogi, è parte dei Musei civici di Forlì ed ha attualmente sede presso i Musei di San Domenico. Della Pinacoteca fa parte anche la collezione Pedriali, una raccolta di dipinti, italiani e stranieri, dal XVII al XIX secolo. Contiene la collezione Verzocchi di pittura italiana del XX secolo sul tema del lavoro, attualmente ospitata nel Palazzo Romagnoli in Via Albicini.
Pinacoteca civica di Forlì | |
---|---|
Ingresso dei Musei di San Domenico | |
Ubicazione | |
Stato | Italia |
Località | Forlì |
Indirizzo | Piazza Guido da Montefeltro, 12, Corso della Repubblica, 72, - Forlì, Corso della Repubblica 72, 47121 Forli' e Corso Della Repubblica 72, 47121 Forli' |
Coordinate | 44°13′17.41″N 12°02′09.84″E |
Caratteristiche | |
Tipo | Pinacoteca |
Visitatori | 319 (2022) |
Sito web | |
La fondazione della Pinacoteca Civica di Forlì avvenne ufficialmente nel 1838. I primi fondi furono costituiti da opere provenienti dalle spoliazioni napoleoniche di varie chiese cittadine: la nascita della pinacoteca, dunque, può essere vista come una parziale restituzione alla pubblica fruizione di tali opere. Ad esse si erano aggiunte donazioni di privati cittadini, come il conte Pietro Guarini, ed opere provenienti dal Palazzo Comunale.
L'apertura al pubblico si ebbe nel 1846; la sede era il Palazzo dei Signori della Missione, allora sede della Biblioteca comunale, a cui la pinacoteca era annessa. In quanto allora bibliotecario, primo conservatore della pinacoteca fu don Domenico Brunelli, a cui successe il conte Filippo Guarini.
Nel 1922, completato il trasferimento dell'ospedale dal Palazzo del Merenda alla nuova sede, progettata nel 1905 da Giovanni Tempioni e terminata nel 1912, ed eseguiti i necessari lavori, la pinacoteca lasciò il Palazzo dei Signori della Missione per trovare collocazione nel grande palazzo progettato da Giuseppe Merenda. Qui vennero anche trasferiti la biblioteca e gli altri musei civici nel frattempo fondati.
Fra i direttori della prima metà del Novecento, è da segnalare l'opera del conte Benedetto Pergoli[1].
A partire dal 1996, gran parte delle opere della pinacoteca ha raggiunto la nuova sede, nell'ex convento dei Domenicani.
L'opera Fiasca con fiori, di modi caravaggeschi, attribuita a Paolo Barbieri, o a Guido Cagnacci o anche a Tommaso Salini, è stata scelta per inaugurare il ciclo Brera ospita, novità della Pinacoteca di Brera che, a partire dall'autunno-inverno del 2005, propone in mostra opere prestate da altri musei.
Comprende opere, anche di notevole rilievo, di autori quali Francesco Albani, Livio Agresti, Giacomo Balla, Beato Angelico, Guido Cagnacci, Antonio Canova, Baldassarre Carrari, Maceo Casadei, Domenichino, Gregorio di Lorenzo (il Maestro delle Madonne di Marmo), Guercino, Lorenzo di Credi, Maestro dei Baldraccani, Melozzo da Forlì, Giorgio Morandi, Francesco Menzocchi, Livio Modigliani, Giovanni Antonio Nessoli, Marco Palmezzano, Antonio Rossellino e altri.
Seamless Wikipedia browsing. On steroids.
Every time you click a link to Wikipedia, Wiktionary or Wikiquote in your browser's search results, it will show the modern Wikiwand interface.
Wikiwand extension is a five stars, simple, with minimum permission required to keep your browsing private, safe and transparent.