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Il Pellaro è un vino ad Indicazione Geografica Tipica (IGT) la cui produzione è consentita nella città metropolitana di Reggio Calabria e, in particolare, nei comuni di Motta San Giovanni e Reggio Calabria[1].
Pellaro | |
---|---|
Dettagli | |
Stato | Italia |
Resa (uva/ettaro) | 40 q/Ha |
Resa massima dell'uva | -% |
Titolo alcolometrico naturale dell'uva | -% |
Titolo alcolometrico minimo del vino | -% |
Estratto secco netto minimo | -‰ |
Riconoscimento | |
Tipo | IGT |
Istituito con decreto del | -/-/- |
Gazzetta Ufficiale del | -/-/-, n - |
Vitigni con cui è consentito produrlo | |
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[senza fonte] |
Il suo nome deriva da un quartiere a sud di Reggio Calabria, cioè Pellaro. È uno dei più rinomati vini rossi calabresi. Viene prodotto su colline a terrazzo, dal terreno sabbioso e asciutto, ad una altitudine di 100 m s.l.m.
Si vendemmia verso metà settembre. Dopo essere state pigiate, le uve fermentano per 48/60 ore, poi vengono pressate ed il mosto viene messo in serbatoi d'acciaio a temperatura controllata, dove rimane fino al primo travaso nel mese di novembre. Dopo altri travasi a febbraio e maggio, il vino viene messo in botti di legno castagno per circa due mesi e poi messo in bottiglia a 18 mesi dalla vendemmia, dove affina per almeno altri due mesi. La gradazione alcolica è di 14°.
Il Pellaro si abbina perfettamente a carni rosse, cacciagione, insaccati e formaggi stagionati. Da servire a 18°-20°.
Provincia, stagione, volume in ettolitri
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