Palermo o Wolfsburg (Palermo oder Wolfsburg) è un film drammatico del 1980 diretto da Werner Schroeter, ispirato al romanzo Passione di Michele del giornalista e scrittore Giuseppe Fava, che ha collaborato anche alla sceneggiatura.
Palermo o Wolfsburg | |
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Antonio Orlando e Nicola Zarbo in una scena del film | |
Titolo originale | Palermo oder Wolfsburg |
Lingua originale | siciliano, italiano, tedesco, napoletano, sardo, inglese |
Paese di produzione | Germania Ovest, Svizzera |
Anno | 1980 |
Durata | 173 min |
Rapporto | 1,66:1 |
Genere | drammatico |
Regia | Werner Schroeter |
Soggetto | Giuseppe Fava |
Sceneggiatura | Werner Schroeter, Giuseppe Fava, Orazio Torrisi (dialoghi), Klaus Dethloff (dialoghi) |
Produttore | Eric Franck, Thomas Mauch |
Casa di produzione | Thomas Mauch Filmproduktion, Artco-Film, ZDF |
Fotografia | Thomas Mauch |
Montaggio | Werner Schroeter, Ursula West |
Musiche | Alban Berg |
Scenografia | Gino Orso |
Costumi | Alberte Barsacq, Roberto Lagana, Magdalena Montezuma |
Trucco | Lamberto Marini, Werner Schroeter |
Interpreti e personaggi | |
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È stato proiettato alla 30ª edizione del Festival di Berlino, aggiudicandosi l'Orso d'oro ex aequo con Heartland di Richard Pearce.[1]
Trama
Il diciottenne Nicola Zarbo decide di lasciare il paese di Palma di Montechiaro, in Sicilia, per sollevare le precarie condizioni economiche della sua famiglia e quindi si trasferisce in Germania Ovest, a Wolfsburg, per lavorare come operaio alla Volkswagen. Le sue speranze di una vita migliore si infrangono subito contro un muro di diffidenza e ostilità e Nicola scopre ben presto la difficoltà di adattarsi a nuove regole. Solo l'amore (che egli pensa ricambiato) per una bella ragazza tedesca, Brigitte, sembra fargli dimenticare la dura routine lavorativa, l'umiliazione dei superiori e l'isolamento linguistico. Quando una sera la ragazza lo lascia da solo e va con un altro, nel tentativo di salvare il suo "onore", Nicola diventa un assassino. Il processo che ne segue e la sfilata di personaggi chiamati sul banco dei testimoni assumono toni grotteschi, quasi onirici, una macabra macchina del terrore e della pazzia, che vedono Nicola protagonista di una sorta di "passione" laica, simile a quella di Gesù Cristo, che infatti fa da intermezzo per tutta la durata del film come una sacra rappresentazione, di quelle che tradizionalmente si svolgono nei paesi siciliani durante i riti del Venerdì Santo.
Produzione
Le riprese sono state effettuate dal 9 aprile al 5 luglio 1979. La prima parte del film è stata girata in Sicilia nel comune di Palma di Montechiaro, in provincia di Agrigento, la seconda nella città di Wolfsburg nella Bassa Sassonia.[2]
Distribuzione
Dopo la proiezione al Festival di Berlino nel febbraio 1980, il film è stato mostrato al Chicago International Film Festival nel mese di ottobre e alla Fondazione Calouste Gulbenkian di Lisbona il 14 febbraio 1981.[3]
Nel 1990 è stato riproposto a Berlino, nella retrospettiva "40 Years Berlinale" dedicata ad alcuni dei film più significativi delle passate edizioni, e il 3 dicembre 2010 è stato proiettato al Festival internazionale di Salonicco.[3][4]
Critica
Sean Axmaker scrive sul sito Turner Classic Movies: «Schroeter non è alla ricerca di un'esperienza emotiva, ma di un impegno intellettuale, esplorato con un espressionismo che lascia il posto al realismo studiato delle scene iniziali».[5]
Riconoscimenti
- Orso d'oro a Werner Schroeter (ex aequo con Heartland di Richard Pearce)
- Candidatura al Gold Hugo per il miglior lungometraggio a Werner Schroeter
- 1980 – Filmfestival Max Ophüls Preis
- Candidatura al Premio Max Ophüls a Werner Schroeter
- 1980 – Filmfest München
- Chaplin Shoe per il miglior attore a Otto Sander
- 1981 – Deutscher Filmpreis
- Candidatura per il miglior attore non protagonista a Otto Sander
Note
Voci correlate
Collegamenti esterni
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