Il padiglione della Germania è la sede espositiva della partecipazione nazionale tedesca all'interno della Biennale d'arte e della Biennale di architettura a Venezia.
Storia del padiglione
La Germania partecipa all'Esposizione internazionale d'arte di Venezia fin dalla sua prima edizione nel 1895, quando la mostra riuniva appena 14 paesi in un unico padiglione espositivo costruito ai Giardini Pubblici di Castello.
Nel 1903 cominciò la costruzione dei primi padiglioni nazionali, ovvero delle strutture affidate alla rappresentanza ufficiale della nazione che porta il suo nome, e quello tedesco, denominato "Bavarese" fino al 1912, vede la luce nel 1905 ad opera dell'architetto italiano Daniele Donghi.
A partire dal 1912, per volontà del Secondo Reich, l'edificio viene denominato "padiglione della Germania".
Nel 1938 la struttura del padiglione tedesco subisce alcune modifiche ad opera dell'architetto Ernst Haiger. Operando in particolare sulla facciata, Haiger sostituisce le colonne ioniche originarie con pilastri rettangolari sui quali poggia un solido architrave, secondo lo stile della nuova architettura nazista.
Dopo la seconda guerra mondiale, con la conseguente divisione della Germania, il padiglione tedesco è posto sotto la direzione della Repubblica Federale Tedesca, che fino al 1964 propone principalmente delle mostre d'arte riguardanti la prima metà del XX secolo, ovvero esibizioni di quelle forme d'espressione giudicate "degenerate" dal regime nazista.
A partire dal 1964, dopo una ristrutturazione degli spazi interni del padiglione, la commissione guidata da Eduard Trier, decide di rivolgere l'attenzione all'arte contemporanea tedesca, ai singoli artisti e ad opere create appositamente per la Biennale.
Dal 1982 al 1990 anche la Repubblica Democratica Tedesca ha l'opportunità di esporre i propri artisti rappresentanti negli spazi dell'ex padiglione delle arti decorative.
Con la riunificazione tedesca, il padiglione rimane di proprietà della Repubblica Federale di Germania, la quale continua a gestirlo tutt'oggi attraverso l'ufficio federale degli esteri della Repubblica Federale di Germania, in collaborazione con l'Istituto degli esteri relazioni culturali.
Criteri di Selezione
Il Padiglione della Germania è tradizionalmente commissionato e co-finanziato dal Ministero degli esteri tedesco, che da sempre contribuisce a sviluppare uno scambio culturale con tutto il mondo. Su suggerimento di un comitato consultivo, formato da esperti e da alcuni direttori di musei d'arte tedesca, viene nominato un curatore (fino al 2000 era chiamato commissario), che è responsabile per la selezione degli artisti e l'organizzazione della partecipazione tedesca a ciascuna edizione dell'Esposizione internazionale d'arte.
Storia delle partecipazioni
- 1964: Joseph Faßbender, Norbert Kricke; commissario: Eduard Trier
- 1966: Horst Antes, Günter Haese, Günter Ferdinand Ris; commissario: Eduard Trier
- 1968: Horst Janssen, Richard Oelze, Gustav Seitz; commissario: Alfred Hentzen
- 1970: Kaspar-Thomas Lenk, Heinz Mack, Georg Karl Pfahler, Günther Uecker; commissario: Dieter Honisch
- 1972: Gerhard Richter; commissario: Dieter Honisch
- 1976: Joseph Beuys, Jochen Gerz, Reiner Ruthenbeck; commissario: Klaus Gallwitz
- 1978: Dieter Krieg, Ulrich Rückriem; commissario: Klaus Gallwitz
- 1980: Georg Baselitz, Anselm Kiefer; commissario: Klaus Gallwitz
- 1982: Hanne Darboven, Gotthard Graubner, Wolfgang Laib; commissario: Johannes Cladders
- 1984: Lothar Baumgarten, A. R. Penck; commissario: Johannes Cladders
- 1986: Sigmar Polke; commissario: Dierk Stemmler
- 1988: Felix Droese; commissario: Dierk Stemmler
- 1990: Bernd e Hilla Becher, Reinhard Mucha; commissario: Klaus Bußmann
- 1993: Hans Haacke, Nam June Paik; commissario: Klaus Bußmann
- 1995: Katharina Fritsch, Martin Honert, Thomas Ruff; commissario: Jean Christophe Ammann
- 1997: Gerhard Merz, Katharina Sieverding; commissario: Gudrun Inboden
- 1999: Rosemarie Trockel; commissario: Gudrun Inboden
- 2001: Gregor Schneider (ausgezeichnet mit dem Goldenen Löwen); commissario: Udo Kittelmann
- 2003: Candida Höfer, Martin Kippenberger; curatore: Julian Heynen
- 2005: Thomas Scheibitz, Tino Sehgal; curatore: Julian Heynen
- 2007: Isa Genzken; curatore: Nicolaus Schafhausen
- 2009: Liam Gillick; curatore: Nicolaus Schafhausen
- 2011: Cristoph Schlingensief; curatore: Susanne Gaensheimer
- 2013: Ai Weiwei, Romuald Karmakar, Santu Mofokeng, Dayanita Singh; curatore: Susanne Gaensheimer
- 2015: Tobias Zielony, Hito Steyerl, Olaf Nicolai, Jasmina Metwaly and Philip Rizk; curatore: Florian Ebner
- 2017: Anne Imhof; curatore: Susanne Pfeffer
- 2019: Natascha Sadr Haghighian; curatore: Franciska Zólyom
- 2022: Maria Eichhorn; curatore Yilmaz Dziewior
Bibliografia
- Due zur deutschen contributi Biennale di Venezia 1895-2007 Editore: Ursula Zeller / Institut für Auslandsbeziehungen
Voci correlate
Collegamenti esterni
- Sito ufficiale, su labiennale.org.
- Padiglione tedesco, su deutscher-pavillon.org. URL consultato il 14 gennaio 2009 (archiviato dall'url originale il 13 settembre 2011).
- La Mostra delle Mostre, su mostramostre.labiennale.org. URL consultato il 14 gennaio 2009 (archiviato dall'url originale il 29 dicembre 2008).
- Storia delle Biennali, su fondazioneitaliani.it. URL consultato il 14 gennaio 2009 (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2008).
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