Pëtr Vasil'evič Miturič

pittore russo Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Pëtr Vasil'evič Miturič, nella traslitterazione anglosassone Piotr Vasilevich Miturich (in russo Пётр Васильевич Митурич?; San Pietroburgo, 14 ottobre 1887Mosca, 27 ottobre 1956), è stato un pittore russo.

Biografia

Riepilogo
Prospettiva

Pëtr Vasil'evič Miturič nacque a San Pietroburgo il 14 ottobre 1887 in una famiglia di militari.[1][2]

Dal 1899 ha studiato al Corpo per cadetti di Pskov, ma dopo sei anni è stato espulso per motivi disciplinari.[1]

Dal 1906 al 1909 Miturič frequentò il l'Istituto d'arte di Kiev, in seguito continuò i suoi studi presso la classe di pittura per scene di battaglia presso l'Accademia imperiale di arte (IACh) a San Pietroburgo, dove studiò sotto la guida di N. S. Samokiš.[2][3]

All'inizio degli anni dieci Miturič collaborò con la rivista Apollon (Apollo).[1]

Nel 1916-1922 Miturič prestò servizio nell'esercito, partecipò alla prima guerra mondiale e alla guerra civile russa.[1] Fu membro e partecipante delle mostre della società Mir iskusstva (Il mondo dell'arte).[1]

Nel 1916 Miturič divenne amico del poeta Velimir Chlebnikov e nel 1922 visse con il poeta nel villaggio di Santolovo nella provincia di Velikij Novgorod, dove il poeta morì il 28 giugno dello stesso anno.[4][5]

Per tutta la vita Miturič si considerò un suo allievo e dal 1922 al 1925 creò illustrazioni per la poesie di Chlebnikov.[1][5]

Dal 1922 Miturič visse a Mosca e due anni dopo sposò la pittrice Vera Chlebnikova, sorella del poeta.[1]

L'artista svolse anche l'attività di docente, insegnando nelle scuole statali artistiche e tecniche di Mosca, dal 1923 al 1927.[2][3]

Miturič ha studiato i problemi del moto ondoso e del biodesign, ottenendo brevetti per invenzioni di diversi apparati che funzionavano a causa del moto ondoso.[1]

Nel 1918 il pittore inventò un nuovo tipo di arte: la grafica spaziale, disegni a tratteggio su figure geometriche con inserimenti di carte e cartone.[1]

Miturič dopo aver espresso uno stile versatile, che spaziò dal naturalismo alle opere cubiste e astratte, quali Composizione (1920) e Costruzione n. 18 (1920), si dedicò soprattutto alla grafica,[3] come quella per i libri, sia per l'infanzia sia di musica, oltre che alla litografia.[1]

Le tecniche preferite dell'artista erano l'inchiostro con penna e pennello, carboncino e matita,[2] con le quali perseguì un linguaggio artistico innovativo; difatti ai suoi esordi realizzò opere non figurative, futuristiche, attratto dall'idea di biodesign,[1]che in seguito si caratterizzarono da una composizione ritmica ben pianificata e forme concise, nonché da tratti espressivi o linee lunghe e ondulate.[2]

Ha cercato di esprimere i principi del moto ondoso nella ritmica delle opere grafiche, in particolare nelle sue illustrazioni per la poesia di Chlebnikov e nella grafica spaziale.[1]

A partire dal Ritratto di violinista (1925), a carboncino, si impegnò in un'opera sistematica di ritratti di artisti e di poeti, e di raffigurazione del paesaggio della Crimea e del Caucaso, in disegni in stile realistico, eseguiti con cura dei particolari, con un linguaggio chiaro ed asciutto, con un segno leggero ed elegante,[3]tra i quali Paesaggio di Santalovo (1922), Paesaggio di Chvalynsk (1926-1929), Paesaggio di Kislovodsk (1933), Paesaggio di Sudak (1937-1939) e Paesaggio di Chosta (1955).[2]

Pregevoli risultarono anche i lavori in china, come Spiaggia a Capo Verde (1938).[3]

Negli ultimi anni di carriera l'artista dipinse solo ispirandosi alla natura; le sue opere di quel periodo erano caratterizzate da un'esecuzione magistrale e una grande espressività.[1]

Opere di Miturič sono presenti in molte collezioni private e museali in Russia, tra cui la Galleria Tret'jakov, il Museo russo di San Pietroburgo, il Museo Puškin delle belle arti e altri.[1]

Opere

  • Composizione (1920);
  • Costruzione n. 18 (1920);
  • Ritratto di violinista (1925);
  • Paesaggio di Santalovo (1922);
  • Paesaggio di Chvalynsk (1926-1929);
  • Paesaggio di Kislovodsk (1933);
  • Paesaggio di Sudak (1937-1939);
  • Spiaggia a Capo Verde (1938);
  • Paesaggio di Chosta (1955).

Note

Bibliografia

Voci correlate

Collegamenti esterni

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