Figlia del pittore Guglielmo Caccia e di Laura Oliva, nacque a Moncalvo il 4 dicembre del 1596. È conosciuta per essere stata una delle poche artiste donna ad essersi affermata nello scenario pittorico del Seicento italiano.
Nata nel 1596, figlia di Laura Oliva e del pittore Guglielmo Caccia, viene ricordata per le sue opere (precisamente affreschi e pitture).
Nel 1620 entra nel convento delle Orsoline di Bianzè, solo nel 1625 si trasferisce in un nuovo convento di Moncalvo con le tre sorelle per il volere del padre.
Nella sua pittura ripete temi trattati precedentemente dal padre quali dipinti devoziali per numerose chiese non solo piemontesi. La sua pittura ebbe successo anche presso la famiglia dei Savoia.
Le fonti Settecentesche, in campo pittorico, però, tendono preferire la sorella Francesca. Solo ultimamente sono state identificate alcune nature morte di Maddalena che hanno riscontrato l'interesse degli studiosi.
I primi dipinti a lei attribuiti sono l'Immacolata della parrocchiale di Rosazza, la Madonna col Bambino dormente della parrocchiale di Bianzè e la Natività dei depositi di Palazzo Bianco a Genova. I soggetti affrescati riprendono le idee tipiche del padre e sono collocabili cronologicamente tra il 1615 e il 1620.
Spetta ugualmente alla sua mano la parte alta del Martirio di san Maurizio nella chiesa di San Francesco a Moncalvo iniziato dal padre, ma non terminato a causa della morte improvvisa di quest'ultimo nel 1625.
L'attività tarda della Caccia è caratterizzata da un minore controllo formale accompagnato da un incupirsi dei colori utilizzati in precedenza. Nonostante alcuni dipinti siano andati perduti la produzione della pittrice supera il centinaio di dipinti conservati.
È importante ricordare tale pittrice in quanto è un esempio di religiosa che ha esercitato l'arte pittorica in quell'epoca in cui la donna era artisticamente meno considerata dell'uomo.
Il suo stile pittorico è simile a quello arcaico fiammingo di Ludger Tom Ring e di Georg Hoefnagel, presentando una struttura compositiva semplice e equilibrata, con ogni elemento situato con cura, con particolare attenzione alla verticalità, soprattutto nelle opere con motivi floreali. Le sue nature morte includono normalmente pezzi di frutta e un animale, di solito un fagiano o un insetto. Orsola dipinge, inoltre, oggetti di devozione e crea graziose miniature con uno stile assai delicato ereditato dal padre. Queste opere si trovano oggi in collezioni private, palazzi, musei e chiese del Piemonte e si riconoscono dalla firma che contraddistingue l'artista, costituita da un fiore o un mazzo di fiori.
La produzione della pittrice supera certamente il centinaio di dipinti conservati, e qui di seguito si fornisce solo un breve elenco, in ordine alfabetico per località[1], di opere più tipiche e qualitativamente meno superficiali
Moncalvo, S. Francesco: Natività del Battista; Gesù assistito dagli angeli nel deserto; Cristo coronato di spine; S. Antonino; S. Luca nello studio; Sacra Famiglia e Sant'Orsola; San Sebastiano curato dagli angeli.
G. A. Irico, Rerum Patriae libri tres, Milano 1745, pp.226, 275, 364.
F. Bartoli, Notizia delle pitture..., I, Venezia 1776, p.122.
G. Della Valle, Vite... scritte da M. Giorgio Vasari..., VII, Siena 1792, pp.14, 58 ss.
G. De Conti, Ritratto della città di Casale...a tutto l'anno corrente 1794, a cura di G. Serrafero, Casale Monferrato 1966, pp.27, 46 ss.
L. Lanzi, Storia pittorica della Italia, Milano 1824-25, IV, p.402
G. Minoglio, Moncalvo. Brevi cenni stor., Torino 1877, pp.17, 21 ss.
F. Negri, Il Moncalvo (notizie su documenti), in Rivista di storia, arte, archeologia per le provincie di Alessandria e Asti, IV (1895), pp.266 s., 269 s.
N. Cambursano, Rinascita di capolavori, in Onoranze a mons. G. Bolla, Asti s.d. (1948)
A. Bertini, I dis. ital. della Bibl. Reale di Torino, Roma 1958, p.40
A. Griseri, L'autunno del manierismo alla corte di Carlo Emanuele I e un arrivo caravaggesco, in Paragone, XII (1961), 141, pp.25 s.
A. Peroni, Restauri e nuove accessioni delle civiche raccolte d'arte(catalogo), Pavia 1963, p.51.
A. Chiodo, "La pia virtù del dipingere": Orsola Maddalena Caccia. Aspetti di ricerca sulla vita e sulle opere della monaca pittrice, tesi di laurea Università degli studi di Parma, a.a. 2002-2003.
A. Chiodo, "Orsola Maddalena Caccia. Note in margine alla vita e alle opere di una monaca pittrice", in "Archivi e Storia", 21-22, 2003, pp.153–202.
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P. Caretta - D. Magnetti, Orsola Maddalena Caccia, catalogo della mostra Castello di Miradolo (San Secondo di Pinerolo) 3 marzo - 29 luglio 2012.
P. Caretta, Orsola Maddalena Caccia, Gentilesca del Monferrato: riflessioni intorno alla vita e alle opere, in Orsola Maddalena Caccia, catalogo della mostra a cura di P. Caretta-D. Magnetti (Miradolo), Savigliano 2012, pp.19–30.
A. Cottino, Metafore dipinte: le nature morte 'devote' di Orsola Maddalena Caccia, in Orsola Maddalena Caccia, catalogo della mostra a cura di P. Caretta-D. Magnetti (Miradolo), Savigliano 2012, pp.37–46.
P. Caretta, Orizzonti figurativi e riferimenti culturali nell'opera di Orsola Maddalena Caccia, in “Artiste nel chiostro. Produzione artistica nei monasteri femminili in età moderna” (atti del convegno a cura di S. Barker con la collaborazione di Luciano Cinelli, Firenze, San Marco, 3-4 ottobre 2013), numero speciale di Memorie Domenicane, 46, 2015, pp.179–190.