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album dei Down del 1995 Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
NOLA è il primo disco del gruppo musicale heavy metal statunitense Down. È stato pubblicato nel 1995 a seguito della circolazione di un demo contenente le prime stesure della maggior parte dei pezzi che sono sull'album.
NOLA album in studio | |
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Artista | Down |
Pubblicazione | 19 settembre 1995 |
Durata | 56:33 |
Dischi | 1 |
Tracce | 13 |
Genere | Heavy metal[1] Sludge metal[1] Stoner metal[1][2] |
Etichetta | Elektra |
Produttore | Down, Matt Thomas |
Registrazione | 1994-1995, Ultrasonic Studios, New Orleans, Louisiana |
Formati | CD |
Down - cronologia | |
Album precedente
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Il titolo è l'acronimo di New Orleans, LouisianA, luogo di origine dei cinque membri del gruppo.
Dalle prime jam tra Phil Anselmo, Pepper Keenan, Kirk Windstein e Jimmy Bower nacquero quasi per caso dei veri e propri riff che avrebbero poi stilato i brani. Questi furono registrati gli Ultrasonic Studios di New Orleans e pubblicati in tre demo che circolarono quasi clandestinamente. L'album vero e proprio, NOLA, fu prodotto dagli stessi Down con Matt Thomas e fu pubblicato nel 1995. I tredici brani dell'album sono un misto tra riff sabbathiani, sonorità sudiste mutuate da gruppi come i Lynyrd Skynyrd, e digressioni acid rock. Le diverse influenze dei componenti apportano elementi stoner e sludge, rendendo quindi il sound dei Down un mix assolutamente unico. Le tematiche variano tra inni alla marijuana (Hail The Leaf, Bury Me in Smoke) e argomenti intimi come le delusioni e la rabbia (Stone the Crow); i testi furono tutti scritti da Phil Anselmo, con uno stile che ricorda quello che è poi comparso sull'album The Great Southern Trendkill dei Pantera (1996). Il basso venne registrato da Pepper Keenan, ma fu accreditato a Todd Strange, unitosi alla band quando l'album era già completato.
Il disco, senza alcuna promozione, senza nessun tour (fino al 2002 i Down avevano all'attivo solamente tredici concerti) e grazie solo al passaparola dei fan, vendette quasi cinquecentomila copie, una cifra che nemmeno i protagonisti avevano immaginato. A produrre un tale successo sono stati quindi i fan, che si sono occupati di spargere il più possibile la voce; un pubblico così accanito non poteva non essere amato e riconosciuto dalla band, che ha quindi coniato il nome "Brotherhood of Eternal Sleep", accorciato in "BROES" (fratelli). Metalitalia ha dato all'album 9.5 e l'ha definito un manifesto del southern-sludge.[3]
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