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I lanciatori Molnija (in russo Молния? , "fulmine", traslitterato anche Molniya) erano dei vettori spaziali sviluppati e costruiti in Unione Sovietica a partire dagli anni sessanta. Si trattava di una variante per utilizzo spaziale a tre o quattro stadi dell'ICBM R-7, meglio conosciuto in Occidente con il nome in codice NATO di SS-6 Sapwood. Ne furono realizzate due versioni principali, Molnija e Molnija-M.
Molnija Молния | |
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Raffigurazione di un Molnija-M | |
Informazioni | |
Funzione | Vettore spaziale orbitale |
Produttore | CSKB-Progress |
Nazione di origine | Unione Sovietica |
Dimensioni | |
Altezza | 40 m (131 ft) |
Diametro | 2,99 m (9,8 ft) |
Massa | 305,460 t (673 420 lb) |
Stadi | 4 |
Capacità | |
Carico utile verso orbita terrestre bassa | 1800 kg (3900 lb) |
Carico utile verso orbita geostazionaria | 1600 kg (3500 lb) |
Cronologia dei lanci | |
Stato | Non più utilizzato dal 2007 |
Basi di lancio | Cosmodromo di Bajkonur Cosmodromo di Pleseck |
Lanci totali | 294 |
Successi | 274 |
Fallimenti | 20 |
Volo inaugurale | 19 febbraio 1964 |
Volo conclusivo | 23 ottobre 2007 |
1º stadio – Molnija 8K78M-0 | |
Propulsori | 1 RD-107-8D728 |
Spinta | 995300 kN |
Impulso specifico | 119 s |
Tempo di accensione | 314 s |
Propellente | LOX/Kerosene |
2º stadio – Molnija 8K78M-0 | |
Propulsori | 1 RD-108-8D727 |
Spinta | 976700 kN |
Impulso specifico | 315 s |
Tempo di accensione | 291 s |
Propellente | LOX/Kerosene |
3º stadio – Soyuz 11A511U2-2 | |
Propulsori | 1 RD-0110 |
Spinta | 298100 kN |
Impulso specifico | 330 s |
Tempo di accensione | 250 s |
Propellente | LOX/Kerosene |
4º stadio – Molnija 8K78M-3 | |
Propulsori | 1 S1.5400A |
Spinta | 66600 kN |
Impulso specifico | 340 s |
Tempo di accensione | 250 s |
Propellente | LOX/Kerosene |
I lavori su una versione a quattro stadi per utilizzo spaziale dell'ICBM SS-6 iniziarono nel 1960. Il 15 gennaio di quell'anno, infatti, Sergej Pavlovič Korolëv ricevette l'ordine di portare avanti gli studi su un vettore di questo tipo. Il progetto preliminare fu completato il 10 maggio dello stesso anno.
La base di partenza fu il missile R-7. In dettaglio, i primi due stadi erano i medesimi del già citato ICBM, anche se erano stati strutturalmente rinforzati per metterli in grado di reggere il peso degli stadi successivi.
Il terzo stadio, per motivi aerodinamici, doveva avere un diametro che fosse il più possibile vicino a quello del terzo stadio dei Vostok. Pertanto, fu possibile incrementare il diametro originario di soli otto centimetri (da 2,58 metri a 2,66). Completamente nuovi erano i motori, che erano quelli sviluppati per il missile R-9 (nome in codice NATO: SS-8 Sasin).
Il quarto stadio fu quello che presentò i problemi maggiori. Infatti, visto che doveva essere in grado di mantenersi in orbita in assenza di peso, fu necessario equipaggiarlo con una sezione motore e con un sistema di orientamento e stabilizzazione. La base di partenza fu il terzo stadio dei Vostok, che venne modificato con l'aggiunta di due serbatoi toroidali da 600 mm. Il motore era un singolo S1-5400 alimentato con LOX/kerosene.
Lo scopo iniziale era quello di mettere in grado l'Unione Sovietica di lanciare missioni senza equipaggio su Marte. Tuttavia, tali vettori vennero successivamente utilizzati per gli scopi più vari.
Nonostante il progetto originario fosse per un vettore a quattro stadi, in seguito si sarebbe utilizzata la soluzione dei lanciatori Sojuz, a tre stadi.
La prima versione, Molnija, fu sostituita dalla seconda metà degli anni sessanta dalla più perfezionata Molnija-M.
Le versioni principali furono sostanzialmente due. La prima, Molnija, fu utilizzata dal 1960 al 1965, la seconda Molnija-M dal 1964 ai nostri giorni. L'ultimo lancio è avvenuto nel 2007.
Si tratta della prima versione, che fu costruita sia secondo il progetto originario a quattro stadi, sia secondo la “variante Sojuz” a tre.
La variante Molnija-M è la più utilizzata. La versione base 8K78M è stata modificata in tre varianti, che si differenziano in base al carico trasportato.
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