Missionarie figlie della Purissima Vergine Maria
istituto religioso femminile della Chiesa Cattolica Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Le Missionarie Figlie della Purissima Vergine Maria (in spagnolo Misioneras Hijas de la Purísima Virgen María) sono un istituto religioso femminile di diritto pontificio: le suore di questa congregazione pospongono al loro nome la sigla M.H.P.V.M.[1]
Storia
Le origini della congregazione risalgono al 1897, quando il gesuita Alberto Cuscó Mir fondò in Messico le Suore della Croce del Sacro Cuore di Gesù: nel 1901 Cuscó Mir dovette abbandonare la guida dell'istituto e ne affidò il governo a Julia Navarrete Guerrero.[2]
Nel 1903 la direzione della congregazione passò nelle mani di Félix Rougier, che respinse le costituzioni redatte da Cuscó Mir e attribuì la fondazione dell'istituto a Concepción Cabrera de Armida. Un gruppo di religiose si oppose a tali mutamenti e, sotto la guida della Navarrete Guerrero, il 12 settembre 1903 si separò dalle Suore della Croce del Sacro Cuore di Gesù dando inizio a una congregazione autonoma.[2]
Il 4 ottobre 1904 il vescovo di Aguascalientes concesse l'approvazione diocesana alle Missionarie Figlie della Purissima Vergine Maria, che ricevettero il pontificio decreto di lode il 7 novembre 1962.[2]
Attività e diffusione
Le suore si dedicano all'istruzione e all'educazione cristiana della gioventù femminile e all'organizzazione di esercizi e ritiri spirituali.[2]
oltre che in Messico, sono presenti in Nigeria, in Perù e negli Stati Uniti d'America;[3] la sede generalizia è ad Aguascalientes.[1]
Alla fine del 2008 la congregazione contava 434 religiose in 48 case.[1]
Note
Bibliografia
Collegamenti esterni
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