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action figures Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Micronauti (Micronauts) è una serie di action figure prodotta dall'azienda statunitense Mego, dalla metà degli anni settanta fino ai primi anni ottanta, basata su quella della giapponese Microman, della Takara.
Si trattava di una serie di action figures che rappresentavano personaggi fantascientifici ispirati ai robot degli anime e manga giapponesi dell'epoca. Alcune riprendevano le action figures classiche dei Microman (ispirate ai protagonisti dei G.I. Joe), altri, divenuti più famosi, come Baron Karza, erano quasi identici a Jeeg della serie Jeeg robot d'acciaio (in effetti il progetto derivava da quello dei giocattoli di Jeeg), con tanto di parti del corpo smontabili e collegabili tramite calamite (differivano solo per il colore e la forma della testa e in Italia furono tra i modelli più diffusi). A queste due linee si aggiungeva una linea di mezzi e basi spaziali e degli alieni.
Un'altra fonte di ispirazione evidente, almeno per alcuni modelli della serie, era Guerre stellari, in particolare il personaggio di Dart Fener per Baron Karza e i soldati imperiali per Force Commander, oltre alla presenza di spade laser in alcune delle action figures non magnetiche, come nei Galactic Defender (ripresi dal modello dei Takara Microman M17X Command 3).
La linea ebbe un grandissimo successo in tutto il mondo, portando alla Mego un fatturato di oltre trenta milioni di dollari all'anno. Furono vendute licenze ad altre case per la produzione di gadget correlati (per esempio puzzle).
La Marvel realizzò una serie di fumetti omonima. Oltre ai personaggi principali, la Mego produsse una quantità di articoli correlati, inclusi veicoli e cavalcature robotiche per i micronauti e la Micronite, una sostanza gommosa rosa (simile al pongo) venduta all'interno di un asteroide di plastica.
Molti di questi articoli rivelano in modo ancora più evidente la relazione fra i Micronauti e le serie anime, in particolare per il modo in cui diversi modelli Micronauti potevano scomporsi in componenti e mutare forma combinandosi fra loro (proprio come Jeeg e molti altri robot giganti giapponesi).
In Italia la serie raggiunse il culmine della popolarità all'epoca dei personaggi Baron Karza e Force Commander (con le relative cavalcature Andromeda e Oberon) e la GiG, distributrice sia dei Micronauti che di altri prodotti Takara (come i Transformers), prese accordi con questa per produrre dei nuovi personaggi che vennero distribuiti quasi esclusivamente sul territorio italiano, come King Atlas e Green Baron (essenzialmente identici a Karza e Commander, con solo la forma della testa differente ed uguale tra loro, rispettivamente di colore rosso e verde). Minore distribuzione ebbero successivi prodotti come Red Falcon (che aveva un maggiore numero di accessori e proponeva un corpo differente da quello degli altri modelli).
I giocattoli di questa serie sono rinomati e costituiscono oggi rarità che, nel caso di serie complete e in buono stato, possono anche avere un valore economico non irrilevante nel mercato dei collezionisti.
A metà degli anni ottanta negli Stati Uniti tornarono sugli scaffali dei negozi alcuni dei Micronauti originali, ma con colori leggermente differenti, con la riduzione delle parti metalliche (sostituite da una plastica non sempre di qualità elevata) e con il nuovo nome The Inter-changeables. La serie non aveva apparentemente nessun richiamo con quella precedente, ed anche i nomi dei personaggi vennero cambiati. Le vendite, tuttavia, non furono soddisfacenti e la serie venne chiusa dopo poco tempo. La Gig in Italia tentò un'operazione simile, limitata però alle sei sole action figures stile Jeeg, mantenendo i legami con la vecchia serie (la linea venne chiamata Nuovi Micronauti e i nomi dei personaggi non furono cambiati, a differenza dell'edizione statunitense).
Nel 2002/03 la Palisades Toy ripropose i Micronauti sul mercato, sia in riedizioni fedeli a quelle originali, sia con versioni ottenute dagli stessi stampi ma con colori differenti (o in versione realizzata con plastica trasparente), tra cui una linea a tiratura ridotta in plastica dorata. Alcuni dei modelli (es. Red Falcon), per essere venduti nelle versioni originali che violavano le norme di sicurezza sui giocattoli attuali in quel periodo, vennero commercializzati con il divieto di acquisto per i minorenni e l'indicazione che non si trattava di giocattoli.
Molti modelli della serie dei Micronauti erano inizialmente dotati di lanciarazzi che scagliavano proiettili di plastica a distanza. Il 31 dicembre 1978, un bambino di Atlanta (Stati Uniti) morì di soffocamento per essersi sparato un proiettile in gola con un modellino di Viper (un caccia spaziale della serie fantascientifica Galactica), e la Mattel, casa produttrice del modellino, ricevette una denuncia che la costrinse a modificare l'intera linea di giochi per eliminare i meccanismi di lancio dei proiettili (questo comunque non impedì a numerosi modelli di essere posti in vendita con i lanciamissili, spesso con i dardi sostituiti da una sorta di proiettile a testa sferica, gommosa). Nello stesso periodo, la Mego prese a distribuire i Micronauti con i razzi incollati e non più proiettili.[senza fonte]
Le date fanno riferimento alla commercializzazione negli Stati uniti.
Action-figures non magnetiche
Veicoli
Basi e Play-set
Action-figures non magnetiche
Action-figures magnetiche
Veicoli
Action-figures non magnetiche
Veicoli
Basi e Play-set
Alcuni di questi modelli furono prodotti dalla Gig e distribuiti principalmente in Italia, raggiungendo solo in pochi esemplari il mercato statunitense.
Action-figures non magnetiche
Veicoli
Basi e Play-set
Questi modelli furono prodotti dalla Gig e distribuiti principalmente in Italia, raggiungendo solo in pochi esemplari il mercato statunitense.
Action-figures magnetiche
Le confezioni sul mercato statunitense riportavano la HourToy come produttrice.
Action-figures non magnetiche
Action-figures magnetiche
Veicoli
Basi e Play-set
Questa serie presentava gli stessi modelli della prima, ma con molte delle parti colorate sostituite in plastica color argento e senza alcune parti metalliche. Vi erano confezioni presenti sul mercato statunitense che riportavano la M&D Toys come produttrice, altre la HourToy.
Action-figures non magnetiche
Action-figures magnetiche
Veicoli
Basi e Play-set
Action-figures magnetiche
I più noti sul mercato italiano, anche grazie all'estrema somiglianza con Jeeg, erano costituiti da un corpo con gli arti e la testa staccabili e tenuti uniti da calamite.
Ogni action figure umanoide era corredata da due trivelle e due razzi che potevano essere collocati sulla schiena, e con alcuni agganci con calamita per inserire queste trivelle al posto degli arti o della testa. Un meccanismo a molla nell'avambraccio permetteva di lanciare i pugni o eventualmente la punta delle trivelle. Nell'addome era presente un meccanismo a molla che permetteva di lanciare un piccolo missile dalla punta arrotondata (richiamo anche questo al raggio protonico, l'arma finale di Jeeg e al missile centrale dei due Mazinga).
Le action figures a forma di cavallo avevano la possibilità di sostituire le gambe con delle ruote che richiamavano alla memoria quelle delle bighe romane, di separare la testa dal corpo, oltre ad avere due lanciarazzi con un meccanismo a molla che potevano essere collegati sia ai lati del cavallo sia agli agganci magnetici e posizionati al posto degli arti della figura umanoide. Il personaggio in forma umanoide poteva inserirsi al posto della testa, per dare vita ad una specie di centauro.
Molta della oggettistica presente aveva un passo standard, in modo da essere intercambiabile, e lo stesso passo si trovava anche nell'oggettistica presente in altri giocattoli della Takara, come alcuni dei primi Transformers.
Nella prima serie di The Inter-changeables e nell'italiana Nuovi Micronauti vennero prodotti dei rifacimenti Force Commander (Captain Cosmo nell'edizione statunitense), di Baron Karza (Count Magno nell'edizione statunitense) e Emperor (Lord Meto nell'edizione statunitense) con le rispettive cavalcature (rinominate nell'edizione statunitense rispettivamente Cosmo Steed, Magna Steed e Metallion). La differenza rispetto alle versioni originali era nella presenza di missili con la punta di gomma, una plastica di qualità più economica e colori leggermente differenti: Baron Karza era color canna di fucile invece che nero, Oberon era rosso con particolari bianchi, Andromeda aveva particolari rossi invece che grigi. Metallion, la riedizione statunitense di Megas, aveva la testa di colore nero uguale a quella di Lantaurion e Pegasus, con gli occhi da insetto dipinti di colore verde chiaro (forse fosforescente), ed è considerato in questa versione tra i modelli più rari.
La seconda serie di The Inter-changeables riproponeva, tra le altre, queste sei action figures, ma con colori "grigio/argentati" (chiari per Captain Cosmo e scuri per Count Magno).
Dopo i micronauti vennero commercializzate dalla Mego anche delle action figures magnetiche dei supereroi Marvel Comics e DC Comics (Hulk, Superman, Batman, Spiderman), anche queste importate e vendute in Italia dalla Gig.
La Gig produsse direttamente anche quattro action figures magnetiche di ispirazione fantasy, simili per funzionamento ai Micronauti, rinominate Fantanauti (su licenza della Takara):
Precedentemente Tom Wheeler fu associato come scrittore di un adattamento cinematografico dei Micronauti. Il sito web Deadline il 20 novembre 2015 informò che Akiva Goldsman, reduce da una produttiva sessione di brainstorming e dalla guida di una Stanza degli Scrittori per i successivi capitoli del franchise, non si sarebbe occupato più della sceneggiatura di Transformers 5 perché la Hasbro e la Paramount avevano deciso di ingaggiarlo per dar vita a nuove Stanze degli Scrittori che avrebbero stabilito il destino di altre due proprietà Hasbro, G.I. Joe e Micronauti. A quel proposito, non era chiaro se Tom Wheeler sarebbe ancora stato collegato ai Micronauti.[1][2]
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