Metrosessualità

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Metrosessualità

Metrosessualità è un neologismo usato per indicare uomini eterosessuali in genere provenienti da aree metropolitane (metro-) e contraddistinti da comportamenti vagamente simili a quelli stereotipicamente femminili, essendo forti consumatori di cosmetica avanzata, praticanti il fitness, l'abbronzatura artificiale, la depilazione del corpo e altri trattamenti estetici o salutistici. Il termine non è usato per indicare la semplice vanità o il narcisismo, quanto la ricerca quasi ossessiva di un ideale di perfezione estetica che si reputa riconosciuto socialmente. In alcune accezioni la metrosessualità è intesa come riproducente comportamenti e attività tipiche delle aree urbane e densamente popolate riprodotte in ambienti completamente diversi come mare e montagna. Questa derivazione sociologica determinerebbe comportamenti anti-ambientali e anti-ecologici.[1][2]

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David Beckham fu definito "il più grande metrosessuale britannico" da Mark Simpson nel 2002

Il termine è di uso giornalistico e non ha applicazione in ambito scientifico, né sociologicopsicologico. Si tratta di un calco della parola inglese metrosexual, un incrocio linguistico tra le parole metro(politan) e (hetero)sexual,[3] che risale al 1994 per opera di Mark Simpson nel quotidiano britannico The Independent.[4] La sua diffusione risale ai primi anni 2000, in seguito ad un articolo su Salon.com in cui Simpson definì David Beckham "il più grande metrosessuale britannico".[5]

L'American Dialect Society ha eletto metrosexual parola dell'anno per il 2003.[6]

Note

Bibliografia

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