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Il termine metallaro identifica una tipologia di persone appassionate della sottocultura caratterizzata dall'interesse per la musica heavy metal, le band esponenti di tale genere e le tematiche da esso trattate.
Vestiario e accessori tipici del cosiddetto metallaro sono un giubbotto in pelle nera (il chiodo), ma anche bianco o rosso, indossato in estate e inverno, stivali o sneakers, jeans, catene e borchie, capelli lunghi e tatuaggi.
Il termine viene utilizzato anche per riferirsi al cosiddetto "movimento metal".
Il "movimento Metallaro" nacque tra la fine degli anni settanta e i primi anni ottanta del XX secolo[1] e fu piena espressione dell'ondata disimpegno che seguì il turbolento e politicizzato degli anni settanta[2][3].
D'ispirazione erano i modelli del rock britannico e statunitense di status e agli eccessi delle rockstar propagati dalle radio e televisioni.
Ebbe dapprima particolare diffusione nella città di Milano, dove i giovani di vari quartieri difficili (come ad esempio Lorenteggio, Barona, Baggio, Lampugnano, San Siro, Quarto Oggiaro), avevano in comune la passione per la musica heavy metal e le aggregazioni presso i locali tematici hard rock, i concerti dal vivo e le mete internazionali per i festival musicali del settore, principalmente in Inghilterra, Francia, Germania ed Olanda.
Questo incontro favorì un'uniformità identificativa nel comportamento, aspirazioni e vestiario, perlopiù in stile rocker angloamericano. Iniziarono i ritrovi pomeridiani nel centro di Milano nella zona di Via Torino presso negozi di strumenti musicali, di dischi o di vestiario, ovvero il tipico giubbotto di origine motociclistica in pelle detto chiodo (spesso rivestito da una giacca di jeans personalizzata con scritte, spille e pezze), stivali o sneakers, jeans, catene e borchie, dalle quali, assieme alla passione per la musica metal, scaturì l'appellativo di Metallaro[4].
Nella metà degli anni ottanta si ebbero scontri e aggressioni, comprese risse e vandalismi, soprattutto all'uscita dei locali e nei luoghi di aggregazione delle bande violati da altri gruppi. Gli episodi di cronaca scaturivano dalla pura rivalità tra gruppi che non da una vera contrapposizione ideologica[5].
Nota infatti la spartizione territoriale attorno alla chiesa di Santa Croce, con l'omonima piazza luogo di ritrovo per paninari, e l'adiacente piazza Vetra ai Metallari, o la spartizione di corso Vittorio Emanuele con paninari e la spartizione della Piazza delle colonne di San Lorenzo con gli skinhead.
Al movimento seguì la fioritura di riviste dedicate, tra esse Metal Hammer, Metal Shock ed altre ad origine anglosassone o germanica, con una discreta tiratura.
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