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modalità di marcatura punti nel rugby (a XIII o a XV) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
La meta è il modo più importante per segnare punti nel rugby. Si marca appoggiando il pallone nell'area di meta della squadra avversaria.
Il termine anglosassone per definire la meta è try, letteralmente tentativo, derivante dal fatto che in passato il marcare una meta non dava punti, ma concedeva alla squadra che aveva portato il pallone al di là della linea di meta avversaria un calcio tra i pali.
Pur essendo almeno concettualmente simile al touchdown nel Football Americano e nel Football Canadese, la differenza principale è che la meta rugbystica richiede che l'ovale tocchi il terreno dell'area di meta e che un giocatore della squadra in attacco faccia una sia pur minima pressione della palla verso il terreno con le mani o con altra parte del corpo purché dalla vita in su; negli altri sport invece è sufficiente che il giocatore abbia il possesso della palla o la raccolga al volo trovandosi all'interno dell'ara di meta[1] Il termine touchdown, nel rugby, indica invece l'azione rappresentata dal giocatore in difesa che realizza una sorta di autometa, annullando l'azione avversaria.
Ci sono alcune differenze tra i regolamenti del Rugby a 15 (Rugby Union) e del Rugby a 13 (Rugby League). Questi sono gli aspetti in comune:
Nel XIII la meta vale 4 punti (senza trasformazione). Fino al 1983 ne valeva 3.
Nel XV una meta vale 5 punti (senza trasformazione). Fino al 1993 ne valeva 4.
La trasformazione aggiunge 2 punti ulteriori allo score in entrambe le varianti della disciplina.
Sia nel rugby a 15 che nel rugby a 13, se l'arbitro ritiene che un fallo compiuto dalla squadra in difesa abbia impedito una meta che altrimenti sarebbe stata probabilmente segnata, egli può assegnare ugualmente una meta alla squadra attaccante. Tale meta si chiama meta tecnica (in inglese penalty try) e nel rugby a 15, secondo la regola del gioco 9.A.1, vale 7 punti senza necessità di trasformazione[2].
Una mischia, una ruck o una maul possono svolgersi soltanto nel campo di gioco. Se esse vengono spinte oltre la linea di meta e la palla ha superato questa linea, un giocatore della squadra in attacco può segnare quella che viene chiamata una meta sulla spinta o di mischia: infatti, questa situazione di gioco si verifica di solito grazie ad un'azione organizzata dagli avanti.[3]
Sia nel rugby a 15 che nel rugby a 13, la squadra che ha marcato una meta ha diritto ad un calcio piazzato di trasformazione (o di conversione), che incrementa il valore della meta in termini di punteggio. Il piazzato viene calciato da un qualsiasi punto sulla semiretta perpendicolare alla linea di meta che abbia come origine il punto in cui viene marcata la meta. Il calciatore, generalmente, al fine di ottenere un angolo il più vantaggioso possibile, predilige di allontanarsi dalla linea di meta quanto più lontana è la marcatura della meta rispetto ai pali. Se il pallone passa in mezzo ai pali e al di sopra della traversa, il valore della meta viene incrementato di due punti (in entrambe le varianti già citate del rugby).
Per rendere il calcio di trasformazione più semplice, il giocatore che va a marcare la meta lo farà il più vicino ai pali possibile, cercando però di non mettere a rischio la marcatura per accentrarsi.
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