Mariana Enríquez
giornalista e scrittrice argentina Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Mariana Enríquez (Buenos Aires, 1973) è una giornalista e scrittrice argentina.
Si è laureata in Comunicazione Sociale presso l'Università Nazionale di La Plata. Lavora come giornalista e articolista per molte testate, come il supplemento Radar del quotidiano Página/12 (di cui è coeditrice) e le riviste TXT, La Mano, La Mujer de mi Vida e El Guardián. Collabora anche con la radio, come articolista nel programma Gente de a pie, per Radio Nacional Argentina.
Fa parte del gruppo di scrittori conosciuti come «nuova narrativa argentina»[1].
I suoi primi due libri sono realisti, mentre i due seguenti virano al genere dell'orrore.[2] Alcuni suoi racconti sono stati inclusi in vari antologie, come No entren al 1408.[3][4] sia in Argentina che in Spagna, Messico, Cile, Bolivia, Ecuador e Germania. Como desaparecer completamente è stato tradotto in tedesco.[5]
Nel 2014 è uscita la prima opera di Mariana Enriquez tradotta in lingua italiana, nei tre racconti che compongono Quando parlavamo con i morti (Caravan Edizioni, 2014) la paura ha sempre connotati metafisici e metaforici, con richiami alla storia dell'Argentina e alla condizione della donna.
Nel 2019 ha ottenuto il Premio Herralde grazie al romanzo Nuestra parte de noche[6] con il quale è stata anche finalista all'International Booker Prize 2021[7].
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