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poetessa italiana Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Maria Beatrice Tosatti[1] o Beatrice Maria Tosatti[2] (San Felice sul Panaro, 3 settembre 1891 – Roma, 3 settembre 1934[2][1]) è stata una poetessa italiana.
Tosatti nacque nell'ultimo decennio del XIX secolo in provincia di Modena.[1] Ebbe un'istruzione comune in una scuola cattolica[1], ma in parallelo studiò da autodidatta[2][1] la letteratura italiana e francese, nonché il latino e il greco, con sufficiente padronanza da poter leggere in lingua originale opere di Virgilio e Saffo.[1] Si ispirò in particolare alla poetica di Ugo Foscolo e di Giacomo Leopardi.[2] Iniziò a scrivere poesie nel 1914, ma solo nel 1928 pubblicò i suoi primi versi in Nuova Antologia.[1] Nel 1932 raccolse i suoi scritti poetici in Canti e preghiere[1][2], che «le valse subito l'attenzione della critica».[1]
Queste poesie sarebbero state ripubblicate nel 1939, postume, insieme a materiale inedito.[2]
La poesia di Tosatti è di ispirazione religiosa[1][2], improntata a un dialogo tra sé stessa e Dio[1] su temi quali la sofferenza[1][2], il sacrificio, la caducità della giovinezza e il rimpianto.[1] A livello stilistico riprende il modello di Giacomo Leopardi, pur stemperato con suggestioni di Pascoli e del proprio stile che spazia dal recitativo all'evocativo.[1]
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