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unità di tempo nella cosmologia induista Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Nella religione induista, gli yuga (devanagari: युग; lett. "età") sono lunghi periodi di tempo relativi al presente, passato o al futuro del mondo.[1]
Il termine è principalmente usato per descrivere le quattro età dharmiche dell'evoluzione della Terra. Queste sono:
Il ciclo delle quattro età, insieme a periodi intermedi di "albe" e "crepuscoli" chiamati sandhi, formano un mahāyuga o chaturyuga ("grande era"), della durata di 12 000 anni divini, corrispondenti a 4 320 000 anni umani.[2][3]
Una serie completa di mille mahāyuga forma a sua volta un kalpa.[6]
Il periodo di manifestazione della durata di un kalpa è il "giorno" di Brahmā (quattordici Manu regnano in questo periodo detto anche manvantara), quello della sua latenza, della durata sempre di un kalpa, ne rappresenta la "notte". Brahmā esiste complessivamente per 100 anni composti da questi giorni/notti ovvero per 311 040 miliardi di anni umani. Una vita di Brahmā corrisponde a un mahā-kalpa ovvero ad un battito di palpebre di Viṣṇu-Nārāyaṇa.
I nomi delle ere cosmiche derivano dall'antico gioco dei dadi vedico ed estremamente popolare (tanto che gli è addirittura dedicato un inno profano all'interno del Ṛgveda). Kŗta era il colpo migliore, Kali quello sempre perdente.
Un singolo mahā-yuga, corrispondente a 12 000 anni divini e a 4 320 000 anni umani, è diviso in quattro yuga (catvaryuga) indicati con dei nomi che appartengono al lessico del gioco indiano dei dadi.[7]
Il tempo tradizionale hindu | |
---|---|
15 battiti di ciglia | 1 khāśṭā |
30 khāśṭā | 1 kalā |
30 kalā | 1 muhūrtta |
30 muhūrtta | 1 giorno/notte degli umani (mānava) |
30 giorni/notte degli umani | 1 mese (metà crescente, metà calante) |
6 mesi degli umani | 1 ayana |
2 ayana | 1 anno degli umani |
1 anno degli umani | 1 giorno divino (divya) |
360 anni degli umani | 1 anno divino |
Ogni yuga ha un periodo di "alba" (sandhyā) e uno di "tramonto" (sandhyānsa) che corrispondono, ognuno di questi, al 10% del suo totale: 800 anni divini, 288 000 anni umani, per il Kṛta-yuga; 600 anni divini, 216 000 anni umani per Tretā-yuga; 400 anni divini, 144 000 anni umani, per il Dvāpara-yuga; 200 anni divini, 72 000 anni umani, per il Kali-yuga.
Ne consegue che tra periodo pieno sommato ai periodi di nascita e crepuscolo, l'attuale Kali-yuga durerà per 432 000 anni umani[11] e, considerando la data tradizionale di avvio del Kali-yuga, calcolata dall'astrologo Āryabhaṭa (V secolo d.C.) nel corrispondente nostro 18 febbraio 3103/3102 a.C. (data tradizionale della morte di Kṛṣṇa), esso terminerà il 17 febbraio 428897/428896 d.C.
Sempre nell'ambito indù, tuttavia, un celebre guru di nome Sri Yukteswar, maestro del più noto Paramahansa Yogananda, ha sostenuto come i 12.000 anni divini siano da intendere in realtà come 12.000 anni effettivi, perché le quattro età andrebbero collegate ad un evento cosmico reale, cioè al periodo terrestre di precessione degli equinozi, della durata di 24.000 anni, diviso in una fase ascendente e una discendente di 12.000 anni ciascuna.[12] Secondo la sua Scienza sacra, scritta nel 1894, questi 12.000 anni sarebbero composti da:
Il punto più alto raggiunto ultimamente dall'umanità sarebbe stato l'anno 11500 a.C., a partire dal quale sarebbe iniziata un'età dell'oro discendente, seguita da una d'argento e una del bronzo discendenti, fino ad una del ferro discendente cominciata nel 700 a.C. e terminata nel 500 d.C. Alle soglie del Medioevo dunque l'umanità avrebbe raggiunto il suo punto più basso, per ricominciare a percorrere una nuova età del ferro ma stavolta ascendente, conclusasi nel 1700.
A partire da questa data l'umanità avrebbe quindi già superato l'epoca oscura del Kali Yuga, e sarebbe entrata in un'età del bronzo o Dvapara Yuga a sua volta ascendente, contraddistinta da conoscenze innovative delle forze elettriche ed energetiche in grado di annullare lo spazio: Sri Yukteswar previde che «la materia si scoprirà essere energia» e che «il nostro Sole ha una stella gemella».[13] Seguiranno dal 4100 un'età d'argento ascendente, e dall'8900 una d'oro ascendente.[14]
Ogni era, secondo Sri Yukteswar che scrive nel 1894, è inoltre preceduta da un'«alba» o Sandhi, che nel caso dell'attuale Dvāpara Yuga, iniziato nel 1700, sarebbe durata fino al 1899, dopo il quale sarebbe cominciata l'età del bronzo vera e propria:
«Gli almanacchi indù non indicano correttamente che oggi [1894 d.C.] il mondo si trova nell'era del Dvāpara Sandhi. Gli astronomi e gli astrologi che compilano gli almanacchi, essendo stati fuorviati dalle annotazioni errate di alcuni studiosi di sanscrito (ad esempio Kulluka Bhatta) vissuti nell'oscura età del Kali Yuga, sostengono che la durata di tale yuga sia di 432.000 anni, che fino ad oggi (1894 d.C.) siano trascorsi soltanto 4.994 anni dal suo inizio e che ne debbano passare ancora 427.006. Una cupa prospettiva, fortunatamente inesatta! [...] L'errore degli almanacchi venne individuato da alcuni esperti dell'epoca, i quali scoprirono che i calcoli degli antichi Rishi avevano fissato la durata di un Kali Yuga in soli 1.200 anni. Ma poiché il loro intelletto non era ancora sufficientemente evoluto, essi riuscirono soltanto ad individuare l'errore, ma non le cause che lo avevano determinato. Per risolvere il problema partirono dall'ipotesi che i 1.200 anni della durata effettiva del Kali Yuga non corrispondessero ai normali anni della nostra terra, ma andassero intesi come altrettanti anni divini (daiva, ovvero "anni degli Dèi"), suddivisi in 12 mesi daiva, ciascuno di 30 giorni daiva; un giorno daiva corrispondeva quindi a un normale anno solare della nostra Terra. Pertanto, secondo il parere di quegli esperti, i 1.200 anni del Kali Yuga equivalevano quindi a 432.000 anni terrestri.»
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