Lume (anatomia)

cavità di taluni organi anatomici (es. stomaco) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Lume (anatomia)

Il lume (in latino lūmĕn, "luce, apertura"[1]) è una cavità anatomicamente delimitata dal complesso dei tessuti che costituiscono un organo detto appunto "cavo" e in cui possono essere presenti membrane sierose.

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Sezione di un'arteria umana. In vivo il lume (la cavità centrale) è occupato dal sangue circolante.

Descrizione

Ne sono un esempio l'intestino (lume intestinale), lo stomaco (lume gastrico) o i vasi sanguigni (lume vascolare). Per estensione il termine viene altresì utilizzato per riferirsi al compartimento interno di una cellula (lume cellulare) o di un singolo organulo (ad esempio il lume del reticolo endoplasmatico)[2].

In particolare, la presenza di compartimenti delimitati da membrana risolve molte problematiche rilevanti per la cellula. Nel lume di ogni organulo sono confinati specifici enzimi, substrati e ioni e avvengono reazioni a volte incompatibili o dannose per il resto della cellula.[3]

Note

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