Luigi Melegari

politico, diplomatico e giurista italiano (1805–1881) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

Luigi Melegari

Luigi Amedeo Melegari (Meletole, 19 febbraio 1805Berna, 22 maggio 1881) è stato un politico, diplomatico e giurista italiano, patriota del risorgimento.

Disambiguazione – Se stai cercando altri omonimi, vedi Luigi Melegari (1819-1877).
Fatti in breve Ministro degli affari esteri del Regno d'Italia, Durata mandato ...
Luigi Melegari
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Ministro degli affari esteri del Regno d'Italia
Durata mandato20 novembre 1876 
28 dicembre 1877
Capo del governoAgostino Depretis
PredecessoreEmilio Visconti Venosta
SuccessoreAgostino Depretis

Senatore del Regno d'Italia
Durata mandato15 dicembre 1862 
22 maggio 1881
Legislaturadalla VIII (nomina 30 novembre 1862) alla XIV
Tipo nominaCategorie: 3, 20
Incarichi parlamentari
  • Membro della Commissione per la Biblioteca (21 marzo 1866 - 14 agosto 1869)
Sito istituzionale

Deputato del Regno d'Italia
Durata mandato18 febbraio 1861 
30 novembre 1862
LegislaturaVIII
Gruppo
parlamentare
Centro-sinistra
CircoscrizioneMontecchio
Sito istituzionale

Deputato del Regno di Sardegna
Durata mandato20 marzo 1849 
25 ottobre 1857
LegislaturaII, III, IV, V
Gruppo
parlamentare
Centro
Circoscrizione
  • Bricherasio (II e III legislatura)
  • Bosco di Alessandria (IV e V legislatura)

Durata mandato2 aprile 1860 
17 dicembre 1860
LegislaturaVII
Gruppo
parlamentare
Centro-sinistra
CollegioCorreggio
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoSinistra storica
Titolo di studioLaurea in giurisprudenza
Professione
  • Docente universitario
  • Magistrato
  • Diplomatico
Chiudi

Suo figlio Giulio Melegari fu un noto diplomatico, sua figlia Dora Melegari fu scrittrice.

Biografia

Riepilogo
Prospettiva

L'ambiente familiare e l'ingresso nella Carboneria

Nato a Meletole, frazione di Castelnovo di Sotto (RE) da contadini di modesta condizione, Luigi Amedeo Melegari compie gli studi preliminari presso uno zio canonico, per poi laurearsi in giurisprudenza all'Università di Parma[1].

Tornato nei suoi luoghi d'origine, prende contatti con la locale carboneria e, nel 1831, è tra i promotori dei moti di Reggio Emilia. Arrestato nell'aprile dello stesso anno viene assolto, ma la situazione lo induce alla scelta dell'esilio in Francia[1].

L'adesione al mazzinianesimo

Nella città di Marsiglia incontra Giuditta Bellerio, compagna di insurrezione e d'esilio, attraverso la quale entra in contatto con Giuseppe Mazzini; ben presto la frequentazione con Mazzini si farà assidua, divenendone uno dei più fedeli ed intimi collaboratori.

Melegari è tra i fondatori della "Giovine Italia" e, trasferitosi in Svizzera, sarà tra i cinque rappresentanti italiani, con Mazzini, Bianco, Rosales e Ruffini, a firmare il "Patto di Berna", cioè l'atto di fondazione della "Giovine Europa", il 15 aprile 1834[1].

Probabilmente deluso dai continui fallimenti dei moti insurrezionali, Melegari si allontana gradatamente dalle idee mazziniane, fino ad assumere posizioni liberaldemocratiche e costituzionali.

Carriera universitaria

Nel 1840 inizia la sua esperienza di docente, prima all'Accademia di Losanna, dove tiene corsi di economia politica, filosofia del diritto e diritto internazionale e, dal 1848, all'Università di Torino, dove assume la cattedra di diritto costituzionale, mantenendola fino al 1860[1].

Carriera politica e diplomatica

La sua carriera politico-istituzionale inizia nel 1849 come deputato[2], per divenire senatore nel 1862[3]. Ricopre anche importanti incarichi diplomatici quali la carica di Segretario generale del Ministero degli Esteri (1862 e 1867) e, successivamente l'incarico di "Ministro d'Italia a Berna", che ricoprirà ininterrottamente fino alla morte. Per un breve periodo (1876-1877) viene chiamato dal Presidente del Consiglio Agostino Depretis a guidare il dicastero degli esteri.

Onorificenze

Note

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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