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lingua germanica occidentale Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
L'olandese (Nederlands[1][2]; IPA: [ˈneːd̥əɾlɑnts] ; ufficialmente algemeen Nederlands, "nederlandese comune") o anche nederlandese o neerlandese, è una lingua sovraregionale che, insieme all'inglese, allo scots, al tedesco, all'afrikaans, al frisone, al limburghese, al lussemburghese e allo yiddish appartiene al gruppo delle lingue germaniche occidentali[3].
Olandese Nederlands | |
---|---|
Parlato in | Paesi Bassi Belgio (Fiandre e Regione di Bruxelles-Capitale) Suriname Aruba (lingua ufficiale assieme al papiamento) Curaçao (lingua ufficiale assieme al papiamento) Sint Maarten (lingua ufficiale assieme all'inglese) Francia (minoranza nazionale nelle Fiandre francesi) Germania (tra il confine con i Paesi Bassi e la regione della Ruhr) Indonesia |
Locutori | |
Totale | 37 milioni (Ethnologue, 2022) |
Classifica | 42 (2022) |
Altre informazioni | |
Tipo | SVO + SOV + VSO flessiva - accusativa (ordine semilibero) |
Tassonomia | |
Filogenesi | Lingue indoeuropee Lingue germaniche Lingue germaniche occidentali Lingue germaniche del Reno-Weser Lingue basso-franconi Lingua olandese |
Statuto ufficiale | |
Ufficiale in | Unione europea Regno dei Paesi Bassi Belgio (Fiandre, Bruxelles-Capitale) Suriname |
Regolato da | Nederlandse Taalunie (Unione della Lingua Nederlandese) |
Codici di classificazione | |
ISO 639-1 | nl
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ISO 639-2 | (B)dut, (T)nld
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ISO 639-3 | nld (EN)
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Linguist List | nld (EN)
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Glottolog | dutc1256 (EN)
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Linguasphere | 52-ACB-a
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Estratto in lingua | |
Dichiarazione universale dei diritti umani, art. 1 Alle mensen worden vrij en gelijk in waardigheid en rechten geboren. Zij zijn begiftigd met verstand en geweten, en behoren zich jegens elkander in een geest van broederschap te gedragen. | |
Distribuzione geografica dell'olandese: lingua madre e maggioritaria lingua ufficiale (amministrativa) Afrikaans (lingua derivata) ufficiale seconda lingua e/o non ufficiale, dove la sua conoscenza persiste sino ad oggi | |
Al 2022 conta 24,4 milioni di parlanti totali[4], in gran parte madrelingua. È lingua ufficiale nei Paesi Bassi e nel Belgio, dove condivide lo status con il francese e il tedesco. In Belgio l'olandese prende il nome di fiammingo ed è parlato nelle Fiandre e nella Regione di Bruxelles-Capitale (quest'ultima ufficialmente bilingue, sebbene per l'88% francofona[5]). Fuori dall'Europa, è la lingua ufficiale dello Stato del Suriname (ex-colonia dei Paesi Bassi), dove negli ultimi decenni è evoluta da seconda a prima lingua più parlata dagli abitanti. È inoltre ufficiale, ma parlata come seconda lingua, nei territori caraibici del Regno dei Paesi Bassi, Aruba e Curaçao, dove la madrelingua è il papiamento, e Sint Maarten, dove la madrelingua è l'inglese. Piccole minoranze linguistiche di lingua olandese sono riscontrabili anche nelle Fiandre francesi (Nord-Passo di Calais)[6][7]. In Indonesia la lingua ha un certo rilievo dal punto di vista storico (l'Indonesia fu possedimento dei Paesi Bassi per circa tre secoli, dal XVII secolo al 1949) ed è importante soprattutto per ragioni archivistiche e giuridiche.
L'Unione linguistica nederlandese (Nederlandse Taalunie) è un'organizzazione internazionale non governativa fondata nel 1980 allo scopo di raccogliere i territori aventi in comune la lingua olandese; ne fanno parte i Paesi Bassi (comprese le dipendenze caraibiche), la Comunità fiamminga del Belgio e, dal 2004, il Suriname.
È da ricordare che la lingua afrikaans, parlata in Sudafrica e in Namibia (sia come madrelingua dalla popolazione di origine boera e dalla maggioranza di quella di origine mista, sia come seconda lingua da larga parte della popolazione sudafricana), è una derivazione diretta dell'olandese del Seicento, da cui si è evoluto in modo autonomo. Le sue particolarità grammaticali (mancanza quasi totale di coniugazioni del verbo e dell'imperfetto, negazione doppia, un solo genere grammaticale) e lessicali (l'introduzione di un discreto numero di parole derivanti da dialetti africani) ne hanno fatta una lingua a sé stante, ma l'apprendimento fluente dell'olandese è molto semplice per un locutore di afrikaans e le due lingue presentano un buon grado di mutua intelligibilità.
Questa lingua è comunemente nota in lingua italiana, già a partire dal Seicento, come olandese. Questa definizione, così come nella sua traduzione in molte lingue indoeuropee, è dovuta al predominio commerciale e culturale sul resto dei Paesi Bassi della regione costituita dalle due attuali province che formano l'Olanda. Sinonimi della stessa lingua sono fiammingo, nederlandese e neerlandese[8].
Per quanto "olandese" sia il termine italiano più comunemente usato per indicarla, può dar luogo ad ambiguità interpretative. In senso stretto, con "olandese" (Hollands) si identifica il solo dialetto olandese, parlato nelle regioni geografiche e amministrative dell'Olanda Settentrionale e dell'Olanda Meridionale[3][9]; tuttavia il termine è anche utilizzato, come parte per il tutto, come sinonimo di neerlandese riflettendo il fatto che la lingua moderna standard (Algemeen Nederlands) è ampiamente basata sul dialetto olandese[10][11]. Viene rifiutato dai linguisti perché olandese, aggettivo che si riferisce ai Paesi Bassi, esclude il fiammingo da una denominazione che invece dovrebbe comprendere entrambe le varianti[12].
Con lingua fiamminga si intende la variante della lingua parlata in Belgio da circa il 60% della popolazione di quel Paese. Anche se il fiammingo ha un proprio codice ISO identificativo, si tratta di una delle varietà della lingua neerlandese. Il vocabolario e la grammatica sono quasi del tutto identici mentre più marcate differenze si percepiscono nella pronuncia e nella dizione. Talvolta in italiano ci si riferisce a questa lingua denominandola fiammingo, a causa della prevalente influenza culturale delle Fiandre, rispetto a quella dell'Olanda, nel basso medioevo. Anche questo nome, esattamente come olandese, viene rifiutato come denominazione comune perché escluderebbe la variante olandese[13].
Il nativo Nederlands, nome ufficiale riconosciuto dalla Nederlandse Taalunie per la lingua standard comune delle Fiandre e dei Paesi Bassi senza privilegiare nominalmente nessuna delle due, ha fornito due varianti all'italiano: nederlandese (neologismo da Nederlands) e il più antico neerlandese (adattamento ottocentesco, come in tutte le lingue romanze, del francese néerlandais), attualmente utilizzato in Italia nelle grammatiche[14][15], nei corsi di lingua e letteratura[16][17][18] e nel dizionario di riferimento[19]. Questo nome è ritenuto preferibile dai linguisti perché, come l'antecedente nativo, non privilegia una delle due varianti e si presta a indicare la lingua standard senza ambiguità[13][20]. La forma neerlandese è stata da taluni contestata rispetto a nederlandese[21], ma ha ricevuto più recentemente l'approvazione dell'Accademia della Crusca[22]. Tali termini vengono usati tuttavia per lo più in ambito accademico (in cui è inoltre necessario distinguere adeguatamente fra la lingua standard e il dialetto olandese) essendo storicamente di uso comune in italiano identificare con il termine Olanda, attraverso una sineddoche, tutti i Paesi Bassi, in modo del tutto similare a quanto avviene con il termine Inghilterra, spesso utilizzato per indicare tutto il Regno Unito. Parimenti la lingua ufficiale di questo paese come "lingua olandese" e l'aggettivo olandese viene applicato nell'identificare prodotti o altre cose originarie o tipiche dei Paesi Bassi, come la loro nazionale di calcio per esempio[23].
È da notare come a partire dagli anni '90 del Novecento alcune Università italiane hanno modificato il nome dell'insegnamento impartito in "Lingua e Letteratura Nederlandese", altre in "Lingua e Letteratura Neerlandese", mentre altre ancora mantengono la denominazione di "Lingua e Letteratura Olandese e Fiamminga".
Il primo documento in questa lingua è comunemente ritenuto un testo del XII secolo le cui prime parole sono Hebban olla vogala, ma vi sarebbero altre attestazioni ben anteriori[24].
L'olandese deriva dal francone antico, la lingua degli antichi Franchi, che invasero la Gallia dandole il loro nome, ma non la lingua, poiché il francese, l'erede della parlata galloromanza, ricevette scarsissime influenze dalla lingua germanica dei Franchi. L'olandese, facendo parte delle lingue germaniche occidentali e in particolare del ramo basso francone, presenta notevoli somiglianze sia con i dialetti del Nord della Germania che con la lingua inglese, ma, avendo l'inglese subito durante il Medioevo forti influenze normanne, norrene e francesi, modificando così profondamente la propria struttura grammaticale, il proprio lessico e la propria fonetica, l'olandese risulta oggi in buona parte incomprensibile ad un anglofono.
Territorio / Stato | Abitanti (2009) | Parlanti[25] |
---|---|---|
Aruba | 106 523 | 5,8% |
Belgio | 14 679 341 (2022) | 65% |
Bonaire | 12 877 | 8,6% |
Curaçao | 141 700 | 8,6% |
Paesi Bassi | 19 452 899 (2022) | 86,7% |
Saba | 1 601 | 8% |
Sint Eustatius | 2 768 | 8% |
Sint Maarten | 37 429 (2010) | 8% |
Suriname | 212 511 | 37,6% |
Nella lingua olandese, esistono anche diversi dialetti. Questi sono[34]:
Altre varianti locali dell'olandese sono il Bildts, parlato attualmente da circa 6000 persone nella municipalità di Het Bildt e l'Urkers molto distintivo e con influenze ebraiche ed inglesi, parlato nella ex isola di Urk dalla comunità locale, isolata dalla terraferma prima del prosciugamento dei polder del Flevoland. La lingua frisone (Frysk) ed il basso sassone dei Paesi Bassi (Nederlands Nedersaksisch), parlate nel nord-est dei Paesi Bassi, non vengono comunemente considerate dialetti dell'olandese, ma lingue a parte. I dialetti frisoni cittadini (Stadsfries) sono da alcuni autori considerato dialetti olandese mentre da altri sono considerati sia dialetti olandese che dialetti frisone, essendo derivati dalla lingua parlata a patire dal XV secolo dalla borghesia colta delle città frisoni, obbligata a conoscere sia l'olandese che il frisone. Altre varianti sono l'olandese del Suriname parlato nella ex colonia con influenze lessicali locali, l'olandese del New Jersey ormai scomparso e parlato fino agli inizi del XX secolo e l'olandese di Pella ancora in uso a Pella in Iowa e parlati dagli immigrati olandesi negli Stati Uniti, e l'afrikaans lingua diffusa in Sudafrica e Namibia che si sviluppò fra i coloni boeri alla fine del XVII secolo.
Bilabiali | Labiodentali | Alveolari | Postalveolari | Palatali | Velari | Uvulari | Glottidali | |
Occlusive | p b̥ | t d̥ | k ɡ̊ 1 | ʔ 2 | ||||
Nasali | m | n | ŋ | |||||
Fricative | f v 3 | s z 3 | ʃ ʒ 4 | x ɣ 3 | ʁ 5 | ɦ | ||
Approssimanti | ʋ 6 | j | ||||||
Laterali | l |
Dove i simboli appaiono in coppia, quello di sinistra rappresenta la consonante sorda e quello di destra la consonante sonora.
Note:
Peculiarità e tratti tipici:
L'ortografia olandese (in cui, a differenza del tedesco, non si utilizzano le maiuscole per indicare sistematicamente i sostantivi, tranne in casi particolari, come in italiano) si basa fondamentalmente sulla suddivisione dei vocaboli in sillabe.
In olandese ci sono due tipi di sillabe:
È perciò importante rispettare le seguenti regole:
Le vocali a, e, o, u quando hanno un suono lungo sono rappresentate da due lettere in una sillaba chiusa ed una lettera in una sillaba aperta.
Quando le stesse vocali a, e, o, u hanno un suono breve, si ritrovano in una sillaba chiusa.
L'articolo è una parte del discorso invariabile, dato che i casi si formano analiticamente, abbinando cioè l'articolo ad una preposizione (come in italiano). Si dirà perciò het boek van de jongen (il libro del ragazzo) e ik geef het boek aan de jongen (do il libro al ragazzo). In alcune frasi idiomatiche o nei nomi di alcune città, però, si sono conservate le antiche declinazioni sintetiche (come in tedesco o in latino), quali i genitivi des e der e il dativo singolare den. Es. in naam der koningin (in nome della regina), op den duur (alla lunga), Den Haag (L'Aja).
L'articolo indeterminativo singolare è een ([eːn]); non esiste l'articolo indeterminativo plurale. Ad esempio een boek (un libro), boeken (dei libri).
Il comparativo di maggioranza si ottiene aggiungendo all'aggettivo di grado positivo il suffisso sintetico -er. Es. rijk [ɾɛɪ̯k] (ricco) > rijker [ˈɾɛɪ̯kəɾ] (più ricco).
Ci sono, tuttavia, aggettivi irregolari. Es. goed [ɣuːt] (buono) > beter (migliore).
Il superlativo relativo si ottiene aggiungendo all'aggettivo di grado positivo il suffisso sintetico -st. Es. rijk (ricco) > rijkst (il più ricco).
Ci sono, tuttavia, aggettivi irregolari. Es. goed [ɣuːt] (buono) > best (il migliore).
Alcuni avverbi di modo coincidono con l'aggettivo corrispondente al grado positivo. Es. goed (buono, bene): Zij spreken goed (Essi parlano bene).
I verbi olandesi si suddividono in tre categorie: forti, deboli e irregolari.
I verbi forti formano il preterito (o imperfetto) e il participio passato modificando la radice con un processo detto apofonia (modifica del suono vocalico radicale, a seconda dei tempi verbali). Si dividono in sette classi, che possono avere a loro volta due tipi ciascuna, a seconda della vocale radicale dell'infinito; la 7ª classe, riunendo verbi di diversa provenienza, presenta alcune peculiarità.
№ CLASSE | APOFONIE | INFINITO | IMPERFETTO SING. / PLUR. | PARTICIPIO PASSATO | SIGNIFICATO | |
---|---|---|---|---|---|---|
1ª classe | ij - ee - e - e | kijken | keek / keken | gekeken | guardare | |
2ª classe | A | ui - oo - o - o | sluiten | sloot / sloten | gesloten | chiudere |
B | ie - oo - o - o | kiezen | koos / kozen | gekozen | scegliere | |
3ª classe | A | i - o - o - o | vinden | vond / vonden | gevonden | trovare |
B | e - o - o - o | zenden | zond / zonden | gezonden | mandare, spedire | |
4ª classe | e - a - a - o | nemen | nam / namen | genomen | prendere | |
5ª classe | A | e - a - a - e | geven | gaf / gaven | gegeven | dare |
B | i - a - a - e | zitten | zat / zaten | gezeten | sedersi | |
6ª classe | A | a - oe - oe - a | dragen | droeg / droegen | gedragen | portare, indossare |
B | e - oe - oe - o | zweren | zwoer / zwoeren | gezworen | giurare | |
7ª classe | A | # - ie - ie - # | vallen | viel / vielen | gevallen | cadere |
B | # - i - i - # | hangen | hing / hingen | gehangen | pendere |
I verbi deboli formano l'imperfetto aggiungendo:
I verbi deboli formano il participio aggiungendo:
I verbi irregolari non fanno uso di queste regole e si declinano in modo diverso.
Ad esempio:
Verbo essere, tempo presente
La forma di cortesia, u (nelle Fiandre si vede anche la forma con maiuscola), può prendere sia la seconda che la terza persona singolare: u bent/is
La forma di cortesia può prendere sia la seconda che la terza persona singolare: U hebt/heeft
Per la forma di cortesia, è più utilizzata la seconda persona singolare: u zult (zal)
Esempi:
Heb je een pen? → Hai una penna?
Morgen kom je niet. → Domani tu non vieni.
Esempio:
Heeft/Hebt u een pen? → Ha (lei) una penna?
a. con il presente indicativo di "hebben"
oppure
b. con il presente indicativo di "zijn"
più, in entrambi i casi, il participio passato del verbo in fondo alla frase. La scelta fra i due ausiliari si basa sul grado di agentività del soggetto, in modo analogo all'italiano. Esempio:
a. Ik heb dat verhaal verteld. (= Ho raccontato quella storia)
b. Hij is in Rotterdam geweest. (= È stato a Rotterdam)
L'olandese è scritto in alfabeto latino ed utilizza un carattere aggiuntivo oltre a quelli dell'alfabeto standard, il digramma IJ. Ha una percentuale relativamente elevata delle lettere doppie, sia vocali che consonanti, a causa della formazione di parole composte e per distinguere i molti suoni vocalici della lingua. Un esempio di cinque lettere doppie consecutive è la parola voorraaddoos (contenitore di provviste).
La dieresi (trema) è utilizzata per rimarcare le vocali e, i e u, che quindi vengono rispettivamente ë, ï e ü, che devono essere pronunciate separatamente come België o maïs, inoltre si mette in mezzo quando una stessa lettera è consecutiva 3 o 4 volte, come in geëerd (onorato) Secondo la recente riforma linguistica, nelle parole composte (escluso il caso di prefissi o suffissi), la dieresi è stata sostituita da un trattino, ad esempio zeeëend (anatra marina) è oggi scritto zee-eend.
L'accento acuto si trova principalmente nei prestiti linguistici come nella parola café, ma può essere utilizzato anche per differenziare due forme della stessa parola. Il suo uso più comune è per differenziare l'articolo indeterminativo een (uno) dal numero één (uno).
L'accento grave è utilizzato per specificare la pronuncia ad esempio nelle parole hè (cosa in forma interrogativa) o bèta e in prestiti linguistici quali caissière (cassiera) o après-ski (doposci). Nella recente riforma linguistica, l'accento grave è stato sostituito da quello acuto come segno di vocale breve, ad esempio wèl è stato cambiato in wél.
Altri diacritici quali ad esempio il circonflesso possono riscontrarsi in prestiti linguistici soprattutto dal francese, così come si possono riscontrare i caratteri Ñ e Ç in rari casi di prestiti linguistici dallo spagnolo o dal portoghese.
La lingua ufficiale è determinata dalla Wet schrijfwijze Nederlandsche taal (Legge sulla scrittura della lingua olandese; approvata in Belgio nel 1946 e nei Paesi Bassi nel 1947 e basata su una revisione linguistica del 1944; entrambe emendate dopo una revisione del 1995 ed un'altra del 2005). La Woordenlijst Nederlandse taal ("lista delle parole in lingua olandese"), comunemente conosciuta come groene boekje ("libretto verde") a causa del colore della sua copertina, è normalmente accettata come spiegazione informale della legge.
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