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Le faune et la bergère op.2 è una suite di canzoni per mezzosoprano e orchestra scritta da Igor' Fëdorovič Stravinskij fra il 1906 e il 1907.
Le faune et la bergère | |
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Compositore | Igor' Fëdorovič Stravinskij |
Tipo di composizione | suite di canzoni |
Epoca di composizione | 1906-1907 |
Prima esecuzione | 16 febbraio 1908 |
Pubblicazione | Beljaev, Lipsia, 1908 |
Dedica | alla moglie Ekaterina Nossenko |
Durata media | 2'52, 3'18, 3'26 |
Organico | mezzosoprano e orchestra |
Dopo il suo matrimonio, avvenuto nel gennaio 1906, Stravinskij continuò a studiare e lavorare con il suo maestro Nicolaj Rimskij-Korsakov a cui dedicò la sua prima sinfonia in Mi bemolle maggiore scritta in quegli anni.
Durante il suo viaggio di nozze di due settimane a Imatra, in Finlandia, il compositore aveva iniziato a ideare la musica di una suite e, quando ritornò a San Pietroburgo, incominciò a metterla su carta.[1] Il lavoro si basava sul testo di tre poesie di Puškin tradotte in francese da Alexandre Komarov. La stesura di queste sue prime opere era stata seguita da vicino da Rimskij-Korsakov e, poiché il maestro voleva che fossero eseguite, si accordò con l'orchestra della Corte per un'audizione privata, con la direzione del direttore stabile Hugo Wahrlich nell'aprile del 1907.[2]
La prima esecuzione pubblica di Le faune et la bergère avvenne poi il 16 febbraio 1908 sempre a San Pietroburgo ai Concerti sinfonici russi di Beljaev con la direzione di Feliks Blumenfel'd.[2]
La suite è costituita da tre canzoni:
Lila, una giovane pastorella, è innamorata di Filone. Ella vaga per i boschi e di notte, quando si addormenta, sogna Cupido che le promette l'amore del giovane. Un fauno deforme, che è temuto da tutte le giovani donne, si nasconde fra i cespugli d'erba; poiché è sempre deriso e scacciato è diventato irascibile e invidioso e ogni mattina dà sfogo alla sua angoscia con fiumi di lacrime. Lila ritorna nel bosco e fantastica sul suo amore nell'oscurità della notte. Improvvisamente il fauno le si para dinanzi e la pastorella, spaventata, fugge, ma viene inseguita. Scappando Lila perde i suoi vestiti fra i cespugli; subito prima che il fauno riesca ad afferrarla, riesce a raggiungere il fiume che, per aiutarla, apre le sue acque che poi la ricoprono. La morte porta salvezza e liberazione alla povera pastorella.
Stravinskij, dopo parecchi anni dalla composizione, ammise che i suoi primi lavori, la Sinfonia in Mi bemolle e Le faune et la bergère, fossero poveri di personalità anche se gli andava riconosciuta una certa abilità tecnica nell'utilizzare la materia sonora.[3]
Nella suite sono evidenti gli influssi di musicisti quali Debussy, Ravel, Dukas, le cui opere Stravinskij aveva già in parte conosciuto fin dagli anni 1902-1903[4]. In particolare, l'autore che egli amava di più, Debussy, si ritrova nelle costruzioni esatonali e in elementi tematici trattati in una struttura armonica prettamente di stampo debussyano[4]. Ne Le faune et la bergère affiora anche una reminescenza della musica di Wagner e di quella di Čajkovskij, in particolare Romeo e Giulietta.[3]
Non vi è però alcuna influenza di Rimskij-Korsakov nel lavoro, della qual cosa il maestro rimase piuttosto irritato; soprattutto egli trovò strane le utilizzazioni fatte da Stravinskij dei toni interi, non riuscendo ad adeguarsi all'ascolto di una musica insolita per lui.[5]
Voce: mezzosoprano. Orchestra: tre flauti, due oboi, due clarinetti, due fagotti, quattro corni, due trombe, tre tromboni, basso tuba, timpani, percussioni, archi.
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