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LVIII Esposizione internazionale d'arte di Venezia

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LVIII Esposizione internazionale d'arte di Venezia
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La 58ª edizione dell'Esposizione Internazionale d'Arte è stata inaugurata a Venezia l'11 maggio 2019 (con pre-apertura l'8, 9 e 10 maggio),[1] è stata chiusa il 24 novembre,[2] e si è svolta sotto la direzione artistica dello statunitense Ralph Rugoff[N 1][3] che ha scelto come titolo della manifestazione May You Live in Interesting Times.[4]

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Ca' Giustinian (2019)

L'8 maggio si è tenuta la conferenza stampa di presentazione nella sede di Ca' Giustinian e in diretta streaming. L'11 maggio si è tenuta la cerimonia di inaugurazione e di premiazione nella Sala delle colonne di Ca' Giustinian e in diretta streaming.[5][6]

Nella conferenza stampa di chiusura, il presidente della Biennale Paolo Baratta e il curatore Rugoff hanno riassunto i dati della 58ª Biennale Arte: in oltre sei mesi i visitatori sono stati 593 616, di cui il 31% formato da giovani sotto i 26 anni, a cui si sono aggiunte 24 762 presenze nei tre giorni di pre-apertura. Oltre 5 200 sono stati i giornalisti accreditati nei giorni di pre-apertura.[2]

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Biennale Arte 2019

Riepilogo
Prospettiva

Il direttore artistico Rugoff ha scelto come titolo dell'esposizione May You Live in Interesting Times (Che tu possa vivere in tempi interessanti), frase che un ambasciatore britannico negli anni trenta del XX secolo sosteneva essere di origine cinese ma di sicura origine occidentale.[7] La frase scelta da Rugoff evoca periodi di incertezza, crisi e disordini, "tempi interessanti" appunto, come quelli che stiamo vivendo: «May You Live In Interesting Times includerà senza dubbio opere d'arte che riflettono sugli aspetti precari della nostra esistenza attuale, fra i quali le molte minacce alle tradizioni fondanti, alle istituzioni e alle relazioni dell'"ordine postbellico" [...] In modo indiretto, tuttavia, forse l'arte può offrire una guida che ci aiuti a vivere e pensare in questi "tempi interessanti"».

All'Esposizione del 2019 sono stati invitati 79 artisti, ognuno dei quali con due opere differenti, soprattutto nell'approccio: la proposta "A" nel complesso dell'Arsenale (Corderie, Artiglierie, Gaggiandre e Giardino delle Vergini) e la proposta "B" ai Giardini della Biennale, principalmente nel Padiglione centrale.[8]

Artisti invitati

Lawrence Abu Hamdan, Njideka Akunyili Crosby, Halil Altındere, Michael Armitage, Korakrit Arunanondchai, Ed Atkins, Tarek Atoui, Darren Bader, Nairy Baghramian, Neïl Beloufa, Alexandra Bircken, Carol Bove, Christoph Büchel, Ludovica Carbotta, Antoine Catala, Ian Cheng, George Condo, Alex Da Corte, Jesse Darling, Stan Douglas, Jimmie Durham, Nicole Eisenman, Haris Epaminonda, Lara Favaretto, Cyprien Gaillard, Gauri Gill, Dominique Gonzalez-Foerster, Shilpa Gupta, Soham Gupta, Martine Gutierrez, Rula Halawani, Anthea Hamilton, Jeppe Hein, Anthony Hernandez, Ryoji Ikeda, Arthur Jafa, Cameron Jamie, Kahlil Joseph, Zhanna Kadyrova, Suki Seokyeong Kang, Mari Katayama, Bul Lee, Wei Liu, Maria Loboda, Andreas Lolis, Christian Marclay, Teresa Margolles, Julie Mehretu, Ad Minoliti, Jean-Luc Moulène, Zanele Muholi, Jill Mulleady, Ulrike Müller, Nabuqi, Otobong Nkanga, Khyentse Norbu, Frida Orupabo, Jon Rafman, Gabriel Rico, Handiwirman Saputra, Tomás Saraceno, Augustas Serapinas, Avery Singer, Slavs and Tatars, Michael E. Smith, Hito Steyerl, Tavares Strachan, Sun Tuan e Peng Yu, Henry Taylor, Rosemarie Trockel, Kaari Upson, Andra Ursuta, Danh Vo, Kemang Wa Lehulere, Apichatpong Weerasethakul, Christine e Margaret Wertheim, Anicka Yi, Xiuzhen Yin e Ji Yu.[9][10]

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Partecipazioni nazionali

Riepilogo
Prospettiva

La Mostra internazionale è stata affiancata da 89 Partecipazioni nazionali negli storici Padiglioni ai Giardini, all'Arsenale e nel centro storico di Venezia. I paesi presenti per la prima volta erano quattro: Ghana, Madagascar, Malaysia e Pakistan. La Repubblica Dominicana ha partecipato per la prima volta con un proprio spazio.[11]

Il Padiglione Italia, ospitato alle Tese delle Vergini dell'Arsenale, è stato curato da Milovan Farronato e, con il titolo Né altra né questa: La sfida al Labirinto, era costituito dalle opere di tre artisti italiani: Enrico David (Ancona, 1966), Chiara Fumai (Roma, 1978 – Bari, 2017) e Liliana Moro (Milano, 1961). Il titolo si riferisce al saggio La sfida al Labirinto di Italo Calvino, pubblicato nel 1962,[12] nel quale, «per visualizzare le ingarbugliate forme della realtà contemporanea, Calvino elabora l'efficace metafora del labirinto: un apparente intrico di linee e tendenze in realtà costruito secondo regole rigorose.» «Né altra né questa attualizza un progetto artistico di "sfida al labirinto" in cui si comprende la lezione di Calvino, mettendo in scena un percorso espositivo non lineare e non riducibile ad un insieme di traiettorie pulite e prevedibili.»[13][14] La filmmaker Anna Franceschini ha realizzato il video Bustrofedico, presentato come evento speciale della mostra.[15]

Ulteriori informazioni Paese, Luogo ...

Padiglione Venezia

Il Padiglione Venezia, a cura di Giovanna Zabotti, gestito dal Comune di Venezia ai Giardini della Biennale, era un omaggio alla città, per consentire al visitatore di esplorarne la storia e la mitologia attraverso un ambiente artistico coinvolgente: lo scultore Fabio Viale ha realizzato briccole di marmo alte tre metri che troneggiano nell'acqua che scorre lungo il padiglione, i Plastique Fantastique hanno creato una struttura gonfiabile in cui si cammina a piedi nudi passando in mezzo alla nebbia, il brasiliano Sidival Fila ha realizzato opere che esplorano la spiritualità e la religione. Il regista Ferzan Özpetek ha realizzato il video Venetika con l'attrice Kasia Smutniak. Completavano il Padiglione l'ambientazione olfattiva realizzata dal maestro profumiere Lorenzo Dante Ferro e un'opera sonora del compositore George Koumentakis.[102][103]

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Progetti speciali

  • L'installazione scultorea Monowe (The Powder Room) dell'italiana Ludovica Carbotta (Torino, 1982) è stata presentata all'interno dell'ex Polveriera austriaca di Forte Marghera ed esplora i modi in cui l'immaginazione umana può scatenare emozioni potenti anche senza un reale pericolo imminente.[104]
  • La polacca Marysia Lewandowska (n. 1955) ha progettato l'installazione audiovisiva It's About Time con la quale, partendo dai documenti storici dell'archivio della Biennale, re-immagina che un gruppo di donne, da sempre "voci inascoltate", esprima la «volontà di ideare un evento artistico biennale per la città di Venezia».[105] L'opera è stata presentata presso il Padiglione delle Arti Applicate, nelle Sale d'armi dell'Arsenale, in collaborazione con il Victoria and Albert Museum (V&A) di Londra.[106]

Eventi collaterali

21 eventi collaterali, approvati dal curatore Rugoff e promossi da enti e istituzioni pubbliche e private senza scopo di lucro, sono stati organizzati in numerose sedi della città di Venezia, proponendo un'ampia offerta di contributi e partecipazioni che arricchiscono il pluralismo di voci che caratterizza la Mostra.[107]

Meetings on Art

Nell'ambito del programma Meetings on Art il 12 maggio ai Giardini e all'Arsenale si sono tenute le performance degli artisti Tomás Saraceno, Victoria Sin, Florence Peake and Eve Stainton, boychild, Paul Maheke.[108][109]

Il 14 settembre al Teatro alle Tese il curatore Ralph Rugoff ha incontrato Tomás Saraceno e Margaret Wertheim in un dibattito sulla relazione tra l'arte e le tematiche tecnologiche, sociali e ambientali.[110]

Il 22 ottobre al Teatro alle Tese si è tenuto un simposio sulla figura di Felicita Bevilacqua La Masa (1822-1899). Sono intervenuti il presidente della Biennale Paolo Baratta, Cristina Baldacci, Marysia Lewandowska, Giandomenico Romanelli e Angela Vettese.[111]

Il 22 e 23 novembre al Teatro alle Tese si sono tenute le performance di artisti di ultima generazione come Vivian Caccuri, Cooking Sections, Invernomuto, Paul Maheke & Nkisi, Vivien Sansour, Bo Zheng.[112][113] Il 24 novembre al Teatro alle Tese, in chiusura della 58ª Biennale d'Arte, la compositrice statunitense Solange Knowles ha presentato la nuova performance musicale Nothing to Prove, Nothing to Say.[114]

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Giuria

La giuria era composta da:[115]

  • Stephanie Rosenthal (Germania) - presidente
  • Defne Ayas (Turchia/Paesi Basssi)
  • Cristiana Collu (Italia)
  • Sunjung Kim (Corea del Sud)
  • Hamza Walker (Stati Uniti)

Premi

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Il Leone d'oro Sun & Sea (Marina) della Lituania

La cerimonia di premiazione è avvenuta l'11 maggio 2019 a Ca' Giustinian.[6]

  • Leone d'oro per la miglior Partecipazione nazionale: Lituania, per Sun & Sea (Marina) di Lina Lapelyte, Vaiva Grainyte e Rugile Barzdziukaite[116][117]
    • Menzione speciale alle Partecipazioni nazionali: Belgio, per Mondo Cane di Jos de Gruyter e Harald Thys
  • Leone d'oro per il miglior partecipante alla Mostra Internazionale May You Live In Interesting Times: Arthur Jafa (Stati Uniti)
  • Leone d'argento per un promettente giovane partecipante alla Mostra Internazionale May You Live In Interesting Times: Haris Epaminonda (Cipro)

Leone d'oro alla carriera: Jimmie Durham[118]

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