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L'arte della lana in Prato

Saggio storico sulla nascita e lo sviluppo dell'arte laniera pratese dal Basso Medioevo fino ai primi del Novecento. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera

L'arte della lana in Prato
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L'arte della lana in Prato è un libro di Enrico Bruzzi pubblicato nel 1920 su iniziativa dell'Associazione Industriale e Commerciale dell'Arte della Lana. L'opera monografica si configura come un primo studio storicamente accurato sull'intera storia tessile di Prato ed ebbe come obiettivo «l'incremento ed ardore di tenace progresso all’Industria Laniera Pratese, ed a farla rifulgere della sua propria luce morale [....] presentando l’esca a chi potrà poi più degnamente e profondamente, sviluppare questi studi».[1]

Fatti in breve Autore, 1ª ed. originale ...
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L'opera tratta delle origini e dello sviluppo dell'arte laniera pratese a partire dal Basso Medioevo, con un focus iniziale sulla diffusione della pastorizia degli ovini, l'annessa lavorazione della lana e la progettazione del sistema gorile dalle acque del fiume Bisenzio, per poi proseguire con l'instaurazione del dominio dei conti Alberti di Prato e la nascita della corporazione dell'Arte della Lana nell'età comunale. Lo studio prosegue con le vicende dell'Arte sotto la Repubblica fiorentina e il principato della casa dei Medici, mentre ampio spazio viene riservato al periodo tra Sette e Ottocento, giungendo alla costituzione del Regno d'Italia, che vedrà l'avvio definitivo della trasformazione industriale. L'opera si conclude con un prospetto generale dell'industria laniera locale del tempo (1920).

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Carta topografica laniera del Comune di Prato (1918)

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della produzione tessile a Prato.
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All'interno dell'opera è presente una carta topografica laniera che elenca i 134 opifici attivi in città nell'ottobre del 1918, a testimonianza della crescente mobilitazione industriale che ne conseguì dallo scoppio della Grande Guerra. Si tratta dell'unico tentativo di tracciare una mappa dello sviluppo dell'industria laniera a Prato e nella Val di Bisenzio. La mappa del distretto pratese è stata realizzata in scala 1:30.000 e ha come estremità la frazione Il Fabbro a nord, ai confini dei comuni di Cantagallo e Barberino; le frazioni di Tavola, Castelnuovo e Poggio a Caiano a sud, ai confini di Carmignano; la frazione di Sant'Ippolito, ai confini di Montale e Montemurlo; la frazione La Querce (oggi quartiere) a ovest, ai confini dei comuni di Calenzano e Campi Bisenzio. La mappa del centro di Prato è stata realizzata in una scala ridotta di 1:10.000, considerato che la maggior parte degli opifici del distretto tessile erano dislocati all'interno delle mura medievali della città.

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Elenco degli opifici

Riepilogo
Prospettiva

LEGENDA:

  • riutilizzo [la struttura è riutilizzata per un'attività simile a quella iniziale]
  • rigenerazione [la struttura è recuperata e riutilizzata per scopi diversi da quello iniziale]
  • in rovina [sono presenti resti della struttura architettonica]
  • demolito [la struttura è totalmente, o quasi, distrutta]
Ulteriori informazioni n°, Nome ...
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Note

Bibliografia

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Voci correlate

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Collegamenti esterni

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