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romanzo scritto da Wu Ming Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
L'armata dei sonnambuli è un romanzo del collettivo di scrittori italiani Wu Ming. È stato pubblicato in Italia da Einaudi nel 2014[1].
L'armata dei sonnambuli | |
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Autore | Wu Ming |
1ª ed. originale | 2014 |
Genere | Romanzo |
Sottogenere | Romanzo storico |
Lingua originale | italiano |
Ambientazione | Parigi 1793-1795 |
Personaggi | Orphée D'Amblanc Auguste Laplace Marie Nozière Léo Modonnet |
Serie | Trittico atlantico |
Preceduto da | Manituana |
Il romanzo fu inizialmente concepito come secondo episodio di una trilogia pan-atlantica settecentesca, che gli autori chiamavano "il Trittico Atlantico”, inaugurata con Manituana. Tutti i romanzi sarebbero stati ambientati negli ultimi tre decenni del XVIII secolo, tra Nord America, Europa, Indie Occidentali e Africa, prima e durante le Rivoluzioni americana e francese.
Nel 2014, con la pubblicazione di L’Armata dei sonnambuli, il collettivo ha annunciato una nuova fase di scrittura, descrivendo il romanzo storico come una "forma d’espressione che abbiamo praticato per molti anni, fino a decidere di passare oltre per usare la storia in altri modi.[...] facciamo tesoro di quanto abbiamo appreso esplorando quel genere e forzandone le convenzioni, e ci dedichiamo a nuovi esperimenti” [2]. In alcuni commenti su Giap, il blog ufficiale del gruppo, Wu Ming ha dichiarato di aver rinunciato all'idea di completare il Trittico Atlantico, che è così diventato un dittico.
L'Armata dei sonnambuli è dedicato in memoriam allo scrittore Stefano Tassinari (1955-2012).
Tematicamente il romanzo è in parte collegato all'album del Wu Ming Contingent Bioscop[3].
Il romanzo si svolge a Parigi tra il 21 gennaio 1793, giorno della decapitazione dell'ex sovrano Luigi XVI e il 21 gennaio 1795, abbracciando tutto il periodo del cosiddetto Regime del Terrore[4]. L'opera vede alternarsi le vicende di Orphée D'Amblanc, medico mesmerizzatore, di Marie Nozière, sarta proveniente da quartiere Sant'Antonio, di suo figlio Bastien, e del poliziotto del quartiere di Sant' Antonio, Treignac, di lei innamorato. È Marie a cucire il costume da Scaramouche a Leo Modonnét, un attore italiano caduto in disgrazia, che per un breve periodo si dedica a punire, per conto del popolo, gli accaparratori che cercano di lucrare sulla fame di questo periodo successivo alla Rivoluzione francese. Modonnèt viene però arrestato da Treignac, diventando un combattente di strada sotto gli insegnamenti del celebre maestro d'armi Bernard detto La Rana. Contemporaneamente D'Amblanc viene spedito per conto della Repubblica ad indagare su dei misteriosi avvenimenti accaduti in Alvernia collegati al mesmerismo, in cui viene spesso citato il misterioso Cavaliere d'Yvers, un altro potente esperto delle tecniche di sonnambulismo e del cosiddetto "fluido magnetico". Questi, un convinto reazionario, dopo un fallito tentativo di liberare Luigi XVI il giorno della morte, si è fatto volontariamente internare nel manicomio di Bicêtre sotto il falso nome di Auguste Laplace, continuando a compiere i propri esperimenti di sonnambulismo. Dopo la morte di Robespierre questi decide di tornare a Parigi, guidando un'armata di sonnambuli immuni al dolore, con lo scopo di liberare il Delfino di Francia, Luigi Carlo, figlio di Luigi XVI e Maria Antonietta. Il suo piano viene sventato dalla collaborazione tra D'Amblanc, Modonnèt, tornato a vestire i panni del vendicatore Scaramouche, e Marie. D'Amblanc finirà con l'adottare il giovane Delfino, dalla salute cagionevole, sotto mentite spoglie.
L'Armata dei sonnambuli figura tra i migliori romanzi italiani dei primi vent'anni del XXI secolo secondo il pool di “grandi lettori” e “grandi lettrici” radunato nel 2020 dalla rivista L'Indiscreto [5].
Nel 2017 Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro ha prodotto una versione teatrale del romanzo, scritta dalla drammaturga Linda Dalisi, andata in scena nel cortile d’onore del Palazzo Reale di Napoli e al Teatro Nuovo della stessa città con la regia di Pino Carbone, le scenografie di Luigi Ferrigno e le musiche di Marco Messina e Fabrizio Elvetico[6]
Sul suo sito, Wu Ming ha pubblicato una versione solo audio dello spettacolo, accompagnata da una “guida all’ascolto”[7].
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