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carta dei tarocchi Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
L'Imperatrice è la terza carta degli arcani maggiori dei tarocchi. Altri nomi: Madre celeste, Venere Urania, La Fecondità universale.
Una donna di aspetto regale, abbastanza giovane, con la corona; è serena. Siede, con lo sguardo impassibile, sul trono e tiene con la sinistra lo scettro e con la destra lo scudo. La sua presa è ferma e sicura. In genere sullo scudo compare un'aquila. I piedi in alcuni tarocchi sono coperti, in altri si intravedono appena. Nel tarocco di Wirth-Knapp, un piede poggia su una mezzaluna rovesciata. In alcuni, compare una spalliera molto alta, in altri, compaiono due ali, che imitano i contorni dello schienale. In altri, come nei Tarocchi Rider-Waite, ai suoi piedi compare anche il Simbolo di Venere.
Rappresenta abbondanza e intelligenza insieme. È anche implicito un considerevole senso pratico e non manca una grande ambizione. Ci mostra colei che, con le sue grandi capacità e la sua caparbia volontà, è in grado di dare vita a tutte le cose. Indica anche riflessione e erudizione.
È la carta favorevole nei rapporti familiari. Influenza in senso positivo le carte vicine. Indica l'azione positiva di una persona che ci è cara. In generale: una madre autoritaria ma molto comprensiva.
È carta che indica sterilità. Aridità nei sentimenti, sperpero, vuoto anche sentimentale, inutile e infruttuoso spreco, vanità. È una carta negativa soprattutto per una donna.
Nella cartomanzia rappresenta in genere il comando.
Altri aspetti simbolici della carta:
L'imperatrice di Bisanzio Teodora Comnena, sposa di Giustiniano.
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