Susan Jocelyn Bell Burnell (Belfast, 15 luglio 1943) è un'astrofisica britannica, scopritrice della prima pulsar insieme al suo relatore di tesi Antony Hewish, che ottenne il premio Nobel per la fisica[1].

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Jocelyn Bell a Parigi per l'Anno internazionale dell'astronomia (2009)

Biografia

Nata nell'Irlanda del Nord, Bell frequentò l'Università di Glasgow e poi l'Università di Cambridge (Murray Edwards College) dove ottenne il dottorato. Qui lavorò con Hewish e con altri per costruire un radiotelescopio, allo scopo di studiare i quasar, che erano stati da poco scoperti. Ascoltando il rumore di fondo della registrazione compiuta sul cielo, Bell trovò un segnale che pulsava in modo regolare, più o meno una volta al secondo. All'inizio, la sorgente fu chiamata LGM-1, dove LGM è l'acronimo di Little Green Men (omino verde); infatti, Bell e Hewish pensarono che si trattasse di un segnale proveniente da extraterrestri, in quanto appariva troppo regolare per essere naturale. In seguito la sorgente fu identificata come una stella di neutroni rotante ad altissima velocità ed è oggi ufficialmente riconosciuta con il nome di PSR B1919+21.[2]

Carriera

Dopo aver terminato il dottorato, Bell lavorò all'Università di Southampton (1968-73), all'University College di Londra (1974-82) e all'Osservatorio reale di Edimburgo (1982–91), prima di diventare docente di fisica alla Open University per dieci anni, e in seguito professoressa "in visita" all'Università di Princeton[3]. Nel 1986 è diventata project manager per il James Clerk Maxwell Telescope a Mauna Kea, Hawaii[4]. Prima del ritiro dall'insegnamento, Bell era preside della facoltà di Scienze all'Università di Bath dal 2001 e il 2004 ed è stata Presidente della Royal Astronomical Society tra il 2002 e il 2004. Attualmente è professoressa in visita all'Università di Oxford. È stata Presidente dell'Institute of Physics tra il 2008 e il 2010. Nel febbraio del 2018 è stata nominata rettrice (Chancellor) dell'University of Dundee[5].

Polemica sul premio Nobel

Nel 1974, Hewish e Martin Ryle ricevettero il premio Nobel della fisica per la scoperta delle pulsar. Durante la polemica che ne seguì, in molti videro la Bell come una persona privata ingiustamente del Nobel.[6] La stessa Bell affermò più tardi in un'intervista che all'epoca le persone ritenevano che i risultati scientifici appartenessero al capo laboratorio, sempre un uomo anziano, e che i giovani ricercatori eseguivano semplicemente gli ordini. Sembra infatti che Bell, come alcune altre scienziate, sia stata vittima dell'effetto Matilda.[7][8]

Riconoscimenti

La Bell è stata premiata da molte organizzazioni:

Ha ricevuto inoltre diverse lauree honoris causa[senza fonte].

Onorificenze

Dama Commendatore dell'Ordine dell'Impero Britannico - nastrino per uniforme ordinaria
«per i servizi resi all'astronomia»
 1999[18]

Note

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

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