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storico polacco Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Jan Władysław Woś (Varsavia, 19 aprile 1939) è uno storico, docente universitario, saggista, scrittore, bibliofilo e collezionista polacco.
Si è laureato nel 1967 presso la Facoltà di Filosofia dell'Università di Varsavia con una tesi sulle concezioni filosofiche di Dante Alighieri. Qui ha avuto come insegnanti, fra gli altri, Jan Legowicz, Leszek Kołakowski, Adam Schaff, Janina Kotarbińska, Roman Suszko, Zygmunt Bauman. Ha poi studiato all'Università Cattolica del Sacro Cuore, grazie agli auspici della filosofa Sofia Vanni Rovighi e del latinista Ezio Franceschini[1] e nelle Università di Lovanio, Firenze, Pisa e Napoli.
A Lovanio ha collaborato a un lavoro d'équipe sulla tipologia delle fonti medievali (“Typologie des sources du Moyen Âge occidental”), diretto da Fernand van Steenberghen e da Léopold Genicot. Si è perfezionato in latino medievale e umanistico presso la Scuola normale superiore con Guido Martellotti (1970-72). È stato borsista della Fondazione Alexander von Humboldt (Alexander von Humboldt Stiftung). Ha insegnato come professore di Storia dell'Europa orientale nelle Università di Pisa (1976-1987), Heidelberg (1985-1986), Trento (1987-2009) e Venezia (1990-91). Ha partecipato a spedizioni antropologiche in Africa e Amazzonia.
Al centro delle sue ricerche sono la storia della Polonia nel Cinquecento e la storia della Chiesa e delle relazioni polacco-italiane. È autore di numerosi saggi e libri in diverse lingue, principalmente in italiano. Accanto all'impegno didattico e scientifico ha svolto un'intensa attività divulgativa della storia e della cultura della Polonia, attraverso seminari, conferenze e articoli di giornale. Nel marzo 1990 ha fondato l'Associazione Culturale Italia-Polonia di Trento e il Centro di Documentazione sulla storia dell'Europa orientale presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Trento, con una biblioteca specializzata.
Dal 1987 è cittadino italiano. Nel 2002 gli è stata conferita la laurea honoris causa della Polish University Abroad di Londra[2].
È membro della Société Historique et Littéraire Polonaise - Bibliothèque Polonaise de Paris dal 1993 e della Polskie Towarzystwo Naukowe na Obczyźnie (Polish Society of Arts and Sciences Abroad) di Londra dal 1998. Possiede una vasta collezione di incisioni a tematica polacca, di pergamene (che datano dal X al XVI secolo) e di carte geografiche della Polonia[3].
Volumi miscellanei di saggi in suo onore sono stati pubblicati in occasione del cinquantesimo[4], sessantesimo[5] e settantesimo[6] compleanno. Nel 1989 e nel 1992 sono state coniate due medaglie che lo ritraggono.
Dal settembre 1955 tiene un diario del quale sono stati pubblicati frammenti.[7]
Dal 2008 è in pensione e dallo stesso anno ha iniziato a scrivere racconti, saggi storici e corrispondenze su mostre nella sua lingua natale, pubblicati sulle principali riviste letterarie polacche, come Twórczość, Akcent, Odra. Alcune di tali corrispondenze sono state raccolte in volume.[8]
È autore di due volumi di ricordi: il primo relativo al periodo liceale (1954-1958), pubblicato dalla casa editrice Państwowy Instytut Wydawniczy, il secondo dedicato agli anni 1958-2016, pubblicato da Anagram.[9]
Una raccolta di suoi racconti, con alcuni testi autobiografici, è stata pubblicata nel 2012 dalle edizioni Test di Lublino.[10]
Dal gennaio 2016 è membro dell'Associazione degli scrittori polacchi all'estero (Związek Pisarzy Polskich na Obczyźnie), con sede a Londra.
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