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regista e sceneggiatore ceco Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Jan Švankmajer (AFI: [ˈjan ˈʃvaŋkmajɛr]) (Praga, 4 settembre 1934) è un regista, sceneggiatore e animatore ceco.
«Il mondo si divide in due categorie di diversa ampiezza… quelli che non hanno mai sentito parlare di Jan Švankmajer e quelli che hanno visto i suoi lavori e sanno di essersi trovati faccia a faccia con un genio.»
È un artista surrealista, noto soprattutto per le sue opere d'animazione, che hanno ispirato artisti come Terry Gilliam e i fratelli Quay[1].
Ha studiato all'Accademia delle belle Arti praghese specializzandosi in rappresentazioni con i burattini, regia e scenografia.[senza fonte] Ha esordito nel cinema nel 1964 con il corto "Posledni trik pana Schwarzewaldea a pana Edgara" (The Last Trick). Durante la Primavera di Praga dirige quattro film che segnano il suo passaggio dal surrealismo al manierismo.[senza fonte]
Nel 1987 gira il suo primo lungometraggio, "Neco z Alenky" (Alice), presentato al Festival di Berlino. Del 1993 è il suo secondo film, "Lekce Faust" (Faust), presentato a Cannes e seguito nel 1996 da "Spiklenci slasti" (Cospiratori del piacere).
Švankmajer si è guadagnato la sua reputazione dopo diversi decenni di lavoro e grazie alla sua tecnica peculiare dello stop-motion e per la capacità di creare immagini surreali, da incubo, e tuttavia in qualche modo buffe. Fino al 2005 è stato impegnato a Praga con la realizzazione di un nuovo film horror, Šílení, ispirato ai racconti di Edgar Allan Poe e del Marchese de Sade, la cui influenza era presente anche in molti suoi lavori passati.
Le caratteristiche dei film di Švankmajer sono:
Il cibo è uno dei temi e degli elementi che preferisce e la stop-motion è presente in tutti i suoi film, nonostante nei lungometraggi siano incluse anche scene dal vivo più o meno lunghe.
Molti suoi film, come il cortometraggio Do pivnice, sono girati con una prospettiva infantile, e, allo stesso tempo, svelano una natura aggressiva e disturbante.
Oggi è celebrato come uno dei più grandi animatori al mondo. I suoi lavori più famosi sono probabilmente i lungometraggi Alice, del 1988, Faust, del 1994, Cospiratori del piacere, del 1996, e Otesánek, del 2000. Altrettanto conosciuto (ed imitato) è il corto Možnosti dialogu (1982), che mostra teste simili a quelle di Arcimboldo che si riducono l'una l'altra fino a diventare tutte uguali ("exhaustive discussion"), un uomo e una donna d'argilla che si dissolvono sessualmente l'uno dentro l'altro, poi litigano e si riducono a una frenetica poltiglia bollente ("passionate discourse"); e due teste di argilla più anziane che tirano fuori vari oggetti dalle loro lingue (spazzolini e dentifrici, scarpe e lacci, ecc.) e li usano in ogni combinazione possibile, sensata o meno ("factual conversation").
Il 27 luglio 2013 è stato insignito del Primo Premio Circolino dei Films per l'innovazione e la creatività.
Fu sposato con Eva Švankmajerová, pittrice surrealista, ceramista e scrittrice di fama internazionale, fino alla morte di lei, nel 2005. La Švankmajerová prese parte a molti suoi film, tra i quali Faust, Otésanek e Alice.
Animatore, Disegnatore, Collaboratore Artistico, Effetti Speciali:
(con o su di lui)
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