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regista, produttore cinematografico e attore britannico Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Stuart Blackton, all'anagrafe James Stuart Blackton (Sheffield, 5 gennaio 1875 – Glendale, 13 agosto 1941), è stato un regista, produttore cinematografico e attore britannico naturalizzato statunitense[1]. Emigrato negli Stati Uniti, fu uno dei primi produttori cinematografici dell'era del cinema muto; fondatore della Vitagraph; nonché uno dei primi registi a usare tecniche quali il passo uno per l'animazione. È infatti considerato il padre dell'animazione statunitense e uno dei pionieri del cinema.
Blackton nacque a Sheffield, Yorkshire, Inghilterra, Regno Unito, nel 1875. All'età di dieci anni, lui e la sua famiglia emigrarono a New York, negli Stati Uniti. Nel 1894, Blackton assieme a due amici britannici, anche loro immigrati negli Stati Uniti, Albert E. Smith e Ronald A. Reader, forma un'associazione per sfondare nel vaudeville. Smith si autodefinì "il prestigiatore comico" (in inglese Komical Konjurer), Blackton invece era "il fumettista comico" (in inglese Komical Kartoonist), mentre Reader lavorava come operatore di lanterna magica. Il lavoro di Reader consisteva nell'"illuminare gli abbozzi disegnati" nei quali Blackton disegnava e rapidamente modificava su un cavalletto da pittore prima che gli occhi degli spettatori se ne accorgessero, il tutto accompagnato da un parlato altrettanto rapido. La cosa però fallì in quanto non rendeva abbastanza e il trio dovette sciogliersi per proseguire in lavori più ordinari.
Blackton finì per fare il reporter per il quotidiano New York Evening World. Nel 1896 Thomas Edison mostrò pubblicamente il Vitascopio, uno dei primi proiettori cinematografici. Blackton fu inviato a intervistarlo, incaricato di illustrare con i suoi disegni la genesi dei film. Desideroso di buona pubblicità, Edison prese Blackton nel magazzino in cui produceva i suoi film, Black Maria, successivamente sua casa di produzione. Qui creò un film con protagonista lo stesso Blackton mentre esegue il ritratto di Edison. L'inventore realizzò un così buon prodotto che donò a Blackton e al suo collaboratore, Smith, una copia del film più un Vitascopio che avrebbero potuto utilizzare per i loro spettacoli. Allo stesso tempo Reader fu richiamato col ruolo di operatore.
La nuova rappresentazione fu un grande successo, largamente dovuto alle varie cose che Blackton e Smith eseguivano all'interno dei film di Edison. Il passo successivo fu iniziare a realizzare film propri. Così nacque la American Vitagraph Company. Durante questo periodo, J. Stuart Blackton non era impegnato solo nella realizzazione dei nuovi studi, ma anche nella produzione, direzione, scrittura, nonché nella recitazione dei suoi film: infatti recitò in una serie di corti comici chiamati Happy Hooligan. Dal momento che i profitti crescevano costantemente, Blackton capì che poteva provare qualsiasi idea che gli venisse in mente. In una serie di film, Blackton sviluppò così il concetto di animazione.
Il primo di questi "nuovi film" fu The Enchanted Drawing, con copyright del 1900, ma probabilmente realizzato almeno un anno prima. In questo film, Blackton fa lo schizzo di una faccia, di un sigaro e quindi di una bottiglia di vino. Dopodiché, con la mano va a rimuovere gli ultimi due disegni come fossero reali e la faccia inizia perciò a reagire all'accaduto. L'animazione qui è di tipo stop-action: la cinepresa viene fermata, un singolo cambiamento viene fatto, la cinepresa si riavvia, quindi si ferma di nuovo e così via. Questa tecnica fu utilizzata per la prima volta da autori quali Georges Méliès e altri.
La transizione alla tecnica del passo uno (in inglese stop-motion) fu apparentemente accidentale e avvenne nel 1905. In accordo con Albert Smith, un giorno il cast stava registrando una complessa serie di effetti stop-action sul tetto quando del fumo dal generatore del caseggiato iniziò a ondeggiare sullo sfondo. Rivedendo poi il film, Smith notò lo strano effetto creato dagli sbuffi di fumo che si precipitavano attraverso lo schermo e decise di riprodurlo deliberatamente. Pochi film, alcuni persi, usano quest'effetto per rappresentare fantasmi semi-visibili o per animare giocattoli che prendono vita. Nel 1906 diresse Humorous Phases of Funny Faces, che utilizzava la tecnica della stop-motion come fosse sempre stata utilizzata per produrre una serie di effetti. Dopo che la mano di Blackton disegna due facce su una lavagna, queste prondono vita e si imbarcano in una buffoneria. La maggior parte dei film usa gli effetti di "vitalizzazione", anziché la vera e propria animazione, ma comunque questo film ebbe un enorme successo nello stimolare la creazione dei primi film animati negli Stati Uniti. In Europa, lo stesso effetto si ebbe con The Haunted Hotel (1907), un altro corto della Vitagraph diretto da Blackton, eseguito prevalentemente tramite recitazione, che mostra un turista che passa la notte in una locanda infestata da spiriti invisibili. La maggior parte degli effetti sono anch'essi presi dal vero tramite fili e altri trucchi, ma una scena del film è realizzata mediante stop-motion e fu presentata in un vicino primo piano che permetteva agli altri animatori di studiare tale tecnica.
Blackton realizzò un altro film animato sopravvissuto, Lightning Sketches del 1907, ma che non aveva nulla da aggiungere all'arte dell'animazione. Nel 1908 realizzò la prima versione cinematografica statunitense del celebre dramma shakespeariano Romeo e Giulietta , filmato al Central Park di New York: Romeo and Juliet. Nel 1909 Blackton era troppo assorbito dall'attività della Vitagraph per avere il tempo di dirigere altri film. Considerò i suoi esperimenti animati come un'esperienza giovanile, tanto che non vengono nemmeno menzionati nella sua autobiografia. Blackton lasciò la Vitagraph per proseguire indipendentemente nel 1917, ma ritornò nel 1923 come socio minoritario di Albert E. Smith. Nel 1925, Smith vendette la compagnia alla Warner Bros., con ottimo profitto.
Blackton visse con larghezza di mezzi fino al Martedì nero del 1929, che bruciò i suoi averi. Spese i suoi ultimi anni in viaggio, mostrando i suoi vecchi film in conferenze sui giorni del cinema muto. Morì nel 1941 a seguito di un incidente stradale, quando fu investito da un motociclista mentre attraversava la strada con il figlio, in conseguenza del quale si fratturò il cranio.[2][3] Al momento della morte Blackton stava lavorando per Hal Roach a un esperimento per migliorare il processo del colore.[4] Il suo corpo è stato cremato e le sue ceneri sono state poste nel colombario del cimitero Forest Lawn Memorial Park di Glendale, in California.[5]
All'inizio del 1900 J. Stuart Blacktorn era sposato con Isabelle Mabel MacArthur. All'epoca del suo decesso, Blackton era sposato con l'attrice Evangeline Wood. J. Stuart Blackston ha avuto quattro figli: Marian Constance Blackton (1901-1993) figlia di Isabelle Mabel MacArthur; J. Stuart Blackton Jr.; Violet Virginia Blackton (1910-1965) e Charles Stuart Blackton (1914-2007).
Marian Constance divenne sceneggiatrice, firmando diversi film diretti dal padre, e attrice. Si sposò due volte: la prima, dal 1926 al 1930, con l'attore Gardner James, la seconda, dal 1941, con il regista Laurence Trimble, cui restò legata fino alla morte di lui avvenuta nel 1954. La figlia Violet sposò lo scrittore Cornell Woolrich nel 1930, ma il loro matrimonio fu annullato nel 1933.
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