Il termine "ISO" non è un acronimo (infatti in inglese l'ISO viene anche chiamata International Organization for Standardization, in francese Organisation internationale de normalisation e in russo Международная организация по стандартизации, traslitterato: Meždunarodnaja organizacija po standartizacii), bensì deriva dal greco ἴσος (pronuncia: ìsos), il cui significato sta per "uguale". La scelta di un termine di origine greca anziché di un acronimo era dettata dalla ricerca di un'abbreviazione che avesse carattere di universalità (l'acronimo è invece solitamente legato alla lingua rispetto alla quale viene usato).[1]
L'ISO fu fondata il 23 febbraio 1947, in seguito ad un incontro all'interno dell'Institute of Civil Engineers a Londra, avvenuto nel 1946, al quale parteciparono delegati provenienti da 25 stati diversi.[1] L'ISO sostituì così l'International Federation of the National Standardizing Association (ISA - attiva dal 1926 al 1942) e lo United Nations Standards Coordinating Committee (UNSCC - fondato nel 1944).[9]
Il primo ufficio dell'ISO era situato in una piccola casa di proprietà privata a Ginevra, in Svizzera.[10]
Nel 1951 viene pubblicato il primo standard ISO, denominato "ISO/R 1:1951" - Standard reference temperature for industrial length measurements, dove la lettera "R" stava per "raccomandazione",[10] ad indicarne la non obbligatorietà. Venne inoltre dato alle stampe l'ISO Journal, rivista mensile contenente informazioni sulle attività dell'ISO.[10]
Nel 1991 fu formalizzata la cooperazione tra l'ISO e il Comitato europeo di normazione (CEN) attraverso l'Accordo di Vienna.[12] che sostituì il precedente accordo del 1989 sullo scambio di informazioni tecniche tra le due organizzazioni (Accordo di Lisbona).
Nel 1996 viene poi pubblicato lo standard ISO 14001 sulla gestione ambientale.[10]
Directorate for Standards, Metrology and Quality (STAMEQ)
Standards Association of Zimbabwe (SAZ)
Correspondent member
General Directorate of Standardization (DPS)
Instituto Angolano de Normalização e Qualidade (IANORQ)
Bhutan Standards Bureau (BSB)
National Standards Centre (NSC)
Bureau Burundais de Normalisation et Contrôle de la Qualité (BBN)
Institute of Standards of Cambodia (ISC)
Dominica Bureau of Standards (DBOS)
Eritrean Standards Institution (ESI)
Eswatini Standards Authority (SWASA)
The Gambia Standards Bureau (TGSB)
Georgian National Agency for Standards and Metrology (GEOSTM)
Comisión Guatemalteca de Normas (COGUANOR)
Guyana National Bureau of Standards (GNBS)
Bureau Haïtien de Normalisation (BHN)
Honduran Standards Organization (OHN)
Innovation and Technology Commission (ITCHKSAR)
Center for Standardization and Metrology (KYRGYZST)
Department of Standardization and Metrology (DOSM)
Macau Productivity and Technology Transfer Center (CPTTM)
Bureau de Normes de Madagascar (BNM)
Direction de la Normalisation et de la Promotion de la Qualité (DNPQ)
Institute for Standardization of Moldova (ISM)
Institute for Standardization of Montenegro (ISME)
Instituto Nacional de Normalização e Qualidade (INNOQ)
Department of Research and Innovation (DRI)
Dirección de Normalización y Metrología (DNM)
Direction de la Normalisation, de la Promotion de la Qualité et de la Métrologie (DNPQM)
Palestine Standards Institution (PSI)
National Institute of Standards and Industrial Technology (NISIT)
Instituto Nacional de Tecnología, Normalización y Metrología (INTN)
Saint Kitts and Nevis Bureau of Standards (SKNBS)
Seychelles Bureau of Standards (SBS)
Sierra Leone Standards Bureau (SLSB)
Suriname Standards Bureau (SSB)
Agency of Standardization, Metrology, Certification and Trade Inspection under the Government of Republic of Tajikistan (TJKSTN)
Agence Togolaise de Normalisation (ATN)
The Major State Service "Turkmenstandartlary" (MSST)
Vanuatu Bureau of Standards (VBS)
Zambia Bureau of Standards (ZABS)
Subscriber member
Antigua and Barbuda Bureau of Standards (ABBS)
Belize Bureau of Standards (BZBS)
Saint Vincent and the Grenadines Bureau of Standards (SVGBS)
Service National de la Propriété Intellectuelle et de la Qualité (SENAPIQ STP)
Le norme ISO sono numerate e hanno un formato del tipo "ISO nnnn:yyyy - titolo", dove:
nnnn è il numero della norma
yyyy l'anno di pubblicazione o revisione
titolo è una breve descrizione della norma.
Ad esempio la norma ISO 9001:2015 - Quality management systems -- Requirements corrisponde alla norma numero 9001 aggiornata nel 2015 (ma la cui pubblicazione è del 1987), che tratta dei requisiti (in inglese "Requirements") dei sistemi di gestione per la qualità. La descrizione della norma può cambiare durante le revisioni. Ad esempio, nella sua prima pubblicazione, la ISO 9001 era denominata ISO 9001:1987 - Quality systems -- Model for quality assurance in design/development, production, installation and servicing.
Quando una norma ISO viene recepita a livello nazionale, nel nome compaiono anche le sigle delle organizzazioni che la recepiscono e il testo e la descrizione della norma vengono eventualmente tradotte nella lingua dell'organizzazione che recepisce la norma. Ad esempio la norma ISO 9001 è denominata nel Regno Unito "BS EN ISO 9001", dove "BS" indica le norme della British Standards Institution (BSI) mentre "EN" indica le norme del Comitato europeo di normazione (CEN). In questi casi, l'ordine in cui compaiono le sigle indica l'ordine (indicato in senso inverso) con il quale le norme sono state recepite. Nell'esempio precedente, la norma è stata prima redatta dall'ISO, poi recepita dal Comitato europeo di normazione e infine dalla British Standard Institute, per cui prima compare la sigla "BS", poi "EN" e infine "ISO".
Inoltre quando una norma viene redatta congiuntamente dall'ISO e dall'IEC, nel suo titolo compaiono entrambe le sigle. Un esempio è la norma ISO/IEC 17025:2017 - General requirements for the competence of testing and calibration laboratories.
Le bozze delle norme che non sono ancora state approvate sono indicate dalla sigla "ISO/DIS" (Draft International Standard).[14]
Gli altri documenti ISO sono invece indicati come segue:[8]