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estensione di file Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Una immagine ISO è un file archivio contenente un'immagine disco. Generalmente il contenuto dell'immagine corrisponde ad un supporto ottico (come un CD-ROM o un DVD) e presenta un file system in sola lettura basato sullo standard ISO 9660.[1]
Immagine ISO | |
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Estensione | .iso, .udf
|
Tipo MIME | application/x-iso9660-image
|
Uniform Type Identifier (UTI) | public.iso-image
|
Tipo | Immagine disco |
Standard | ISO 9660, UDF |
Al contrario dei file archivio che vengono normalmente estratti con una procedura di decompressione, le immagini ISO vengono montate e rese disponibili come volume.[1][2] È tuttavia possibile utilizzare software specifici per effettuare la copia dei file o per la masterizzazione su un disco ottico.[2]
Le immagini ISO possono essere utilizzate per salvare su un singolo file tutti i dati contenuti su un CD/DVD, esattamente come sono stati scritti. In questo modo, si potrà rimasterizzare in seguito l'immagine, emularla con particolari software o renderla disponibile su reti P2P in modo semplice.[2]
L'utilizzo più comune dei file .iso è quello di essere masterizzato su CD o DVD vergine in modo da riportare il contenuto direttamente sul supporto masterizzato. Questo CD/DVD appena masterizzato si comporterà esattamente come il CD/DVD di origine, sia esso un CD di boot o di semplice installazione di programmi.
All'incirca dalla seconda metà degli anni 2010, stante le capacità sempre più grandi delle unità flash USB e i prezzi sempre più bassi, le immagini ISO sono più frequentemente riversate su queste invece che su DVD. In questi casi il termine "masterizzazione" è un poco improprio; a parte il termine tecnico montare si può utilizzare "copiare" o "creare" o "decomprimere". Se il sistema operativo non ha la funzione di creazione di chiavette USB da immagine ISO, si può ricorrere a svariati programmi disponibili in rete, anche gratuiti.
In ambo i casi occorre prestare attenzione quando il supporto creato deve essere avviabile all'accensione (o riavvio) del dispositivo (ad esempio nel caso di immagini ISO di installazione di sistemi operativi o strumenti di ripristino): se si utilizzano programmi di parte terza bisogna verificare di aver impostato correttamente l'opzione di unità avviabile.[2]
I file immagine con estensione .iso vengono letti da molti programmi, tra i quali WinISO e WinRAR che sono in grado di decomprimerli nella cartella indicata, salvandone il contenuto sull'hard disk.[3] Questa soluzione è solitamente sconsigliabile poiché uno dei vantaggi dei file .iso è quello di memorizzare anche informazioni quali la posizione dei file su CD/DVD o l'etichetta di volume, che vengono perse se si estrae il file .iso.
Un altro modo nel quale il formato viene utilizzato è quello dei programmi di emulazione, che creino un drive virtuale aggiuntivo nel computer, a cui è possibile associare (montare) il file .iso e che il sistema operativo vedrà a tutti gli effetti come un lettore CD/DVD dal quale è possibile accedere al contenuto del file .iso.
Il vantaggio di adottare questo metodo è quello di una maggiore velocità di installazione, avvio ed esecuzione dei comandi, in quanto la lettura avviene dall'hard disk (più veloce rispetto a qualsiasi lettore CD/DVD).
Esistono numerosi software in grado di svolgere questa operazione, molti dei quali gratuiti. Il sistema operativo Windows 8 (e successivi) riconosce i file .iso e permette di montarli creando un'unità disco virtuale senza bisogno di installare programmi specifici.[4]
Al contempo, sui sistemi operativi derivati da Linux basta eseguire da terminale il comando: " mount -o loop [immagine] [ punto di mount ] ".[5]
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