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storico e giurista arabo Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Muhammad ibn Sa'd (Bassora, 784 – Baghdad, 16 febbraio 845) è stato uno storico e giurista arabo.
Abū ʿAbd Allāh Muḥammad b. Saʿd b. Manīʿ al-Baṣrī al-Hāshimī al-Baghdādī (in arabo أبو عبد الله محمد بن سعد بن مَنِيع ﺍﻟﺒﺼﺮﻱ ﺍﻟﻬﺎﺷﻤﻲ البغدادى?) o semplicemente Ibn Saʿd (in arabo ابن سعد?), spesso indicato come Kātib al-Wāqidī, "Segretario di al-Wāqidī".
Ibn Saʿd nacque a Bassora nel 784[1] e morì nella capitale abbaside nell'845.[1]
Sunnita, studioso di ḥadīth ed esperto biografo, si formò sotto la guida di al-Wāqidī e di altri famosi maestri tradizionisti, studiando genealogia con Hishām b. al-Kalbī.
Visse la maggior parte della sua vita a Baghdad e si guadagnò una reputazione di affidabile e preciso redattore di opere storiche e giuridiche, tanto da essere chiamato dal califfo abbaside al-Maʾmūn (assieme a Yaḥyā b. Maʿīn e ad altri quattro famosi dotti della sua epoca) a certificare - sotto forti pressioni - la creazione nel tempo del Corano.
Ciò malgrado, la sua fama nelle successive generazioni, non ne risentì e Ibn Sa'd è rimasto un irrinunciabile punto di riferimento per chi intenda studiare il primo periodo della storia islamica.
Ibn Saʿd era originario di Bassora,[2] ma si trasferì presto nella Baghdad del IX secolo. Si dice che sia stato inumato nel cimitero che sorgeva nei pressi della Porta di Damasco.
Le Ṭabaqāt al-kubrā (Le classi principali), considerate il suo capolavoro, sono un compendio delle informazioni riguardanti le 4250 più famose personalità del mondo islamico, comprese 600 donne. Articolate in 8 volumi, le Ṭabaqāt contengono la vita di Maometto, dei suoi Compagni (Ṣaḥāba) e Seguaci (al-Tābiʿūn), inclusi quanti combatterono a Badr - che costituiscono una "classe" a sé stante - e le successive generazioni di Seguaci, che ricevettero le loro tradizioni direttamente dai Ṣaḥāba.
L'attribuzione a Ibn Saʿd di tale opera è attestata da un copista, il cui nome compare in epigrafe al volume conclusivo. Egli viene qui descritto come un "cliente di al-Ḥusayn ibn ʿAbd Allāh, della famiglia abbaside".[3]
I volumi 5, 7 e 8 sono stati tradotti da Aisha Bewley e pubblicati sotto il titolo "Men of Madina" e "Women of Madina".
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