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Hyakunin Isshu (百人一首?, hyakunin isshu, letteralmente "cento uomini, una poesia -per ciascuno-") è un tipo di raccolta di waka formato da cento poesie scritte da cento poeti diversi.
La più famosa di queste raccolte è lo Ogura Hyakunin Isshu (小倉百人一首), redatta da Fujiwara no Teika nel Periodo Kamakura, così chiamata dal nome del distretto di Ogura, nella città di Kyoto, in cui il poeta viveva all'epoca della compilazione della raccolta.[1] Poiché è di gran lunga la più conosciuta raccolta di questo tipo, si è soliti riferirsi ad essa omettendo "Ogura" e chiamandola semplicemente "Hyakunin Isshu".
Hyakunin Isshu è anche più raramente usato che definire l'uta-garuta, o karuta delle poesie, una tipologia di karuta molto antico, basato proprio sull'utilizzo dei 100 tanka della raccolta di Fujiwara no Teika. In Giappone è considerato uno degli sport più tradizionali ed è tuttora molto praticato.[2][3]
Secondo il Meigetsuki[4] (明月記 meigetsuki, letteralmente "diario al chiaro di luna" o "diario della luna piena"), il figlio di Fujiwara no Teika, Fujiwara no Tameie[5], domandò al padre di compilare una raccolta di poesie in onore di Utsunomiya Yoritsuna, noto generale e rinomato poeta, suocero di Tameie. All'epoca, l'uomo ospitava il genero e il genitore presso la sua residenza estiva sulle pendici del monte Ogura[6].
Teika selezionò dunque cento poemi, uno per ciascuno dei più conosciuti autori che composero sotto i regni degli imperatori da Tenji a Juntoku, ordinandoli cronologicamente.
Per abbellire ulteriormente la casa del consuocero, Fujiwara no Teika riprodusse le poesie scelte su dei pannelli fusuma e su dei più leggeri shōji[7]. Hishikawa Moronobu fornì a Teika le strutture in legno per la realizzazione del suo progetto, includendovi così un tocco della propria arte[8].
A tutt'oggi, il nome di Fujiwara no Teika è collegato anche ad altre importanti opere: ad esempio, nel 1200 (Shōji 2), compilò per conto dell'Imperatore deposto Go-Toba una raccolta di altri cento poemi nota come Shōji Hyakushu[9].
Dei cento poeti, settantanove erano uomini, ventuno donne. Eccone l'elenco:
Escluso dai cento poemi, il canto iniziale è solitamente attribuita a Wani, un leggendario insegnante inviato in Giappone dal Regno di Baekje intorno alla fine del III secolo.
Il poema in questione è attribuito all'Imperatrice Jitō ed è stato estrapolato dal Shinkokinshū, nonostante il poema originale fosse parte del Man'yōshū. La tipologia è puramente descrittiva.
Traduzione in italiano
Hyakunin Isshu, dal Shin Kokin Wakashū
Un poema decisamente differente è attribuito a Fujiwara no Tadahira ed è stato composto in un contesto ben specifico. Dopo aver abdicato, l'Imperatore deposto Uda fece visita al Monte Ogura nella Provincia di Yamashiro. Rimase talmente colpito dallo splendore dei colori autunnali delle foglie d'acero che tingevano il panorama, che ordinò a Fujiwara no Tadahira di incoraggiare il proprio figlio ed erede, Daigo, perché visitasse la stessa area.
Traduzione in italiano
Secondo la romanizzazione storica, ciò che in quella moderna è traslitterato "Miyuki matanamu" si pronunciava "Miyuki manatan".
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