Coro:
Dulce Patria, recibe los votos
Con que Chile en tus aras juró
Que o la tumba serás de los libres
O el asilo contra la opresión.
Ha cesado la lucha sangrienta;
Ya es hermano el que ayer invasor;
De tres siglos lavamos la afrenta
Combatiendo en el campo de honor.
El que ayer doblegábase esclavo
Libre al fin y triunfante se ve;
Libertad es la herencia del bravo,
La Victoria se humilla a sus pies.
Alza, Chile, sin mancha la frente;
Conquistaste tu nombre en la lid;
Siempre noble, constante y valiente
Te encontraron los hijos del Cid.
Que tus libres tranquilos coronen
A las artes, la industria y la paz,
Y de triunfos cantares entonen
Que amedrenten al déspota audaz.
Vuestros nombres, valientes soldados,
Que habéis sido de Chile el sostén,
Nuestros pechos los llevan grabados;
Los sabrán nuestros hijos también.
Sean ellos el grito de muerte
Que lancemos marchando a lidiar,
Y sonando en la boca del fuerte
Hagan siempre al tirano temblar.
Puro, Chile, es tu cielo azulado,
Puras brisas te cruzan también,
Y tu campo de flores bordado
Es la copia feliz del Edén.
Majestuosa es la blanca montaña
Que te dio por baluarte el Señor,
Y ese mar que tranquilo te baña
Te promete futuro esplendor.
Esas galas, ¡oh, Patria!, esas flores
Que tapizan tu suelo feraz,
No las pisen jamás invasores;
Con tu sombra las cubra la paz.
Nuestros pechos serán tu baluarte,
Con tu nombre sabremos vencer,
O tu noble, glorioso estandarte,
Nos verá combatiendo caer. |
Coro:
Dolce Patria, ricevi i voti
Con cui il Cile sui tuoi altari giurò
Per cui la tomba sarai dei liberi
O l'asilo contro l'oppressione
Ha cessato la lotta sanguinosa
Già è fratello quel che ieri invasore
Di tre secoli laviamo l'offesa
Combattendo nel campo dell'onore
Quel che ieri si piegava schiavo
Libero infine e trionfante si vede
Libertà è l'eredità del coraggioso
La Vittoria si umilia ai suoi piedi
Alza, Cile, senza macchia la fronte
Conquistasti il tuo nome nella lotta
Sempre nobile, costante e coraggioso
Ti trovarono i figli del Cid[10]
Che i tuoi liberi pacifici coronino
Le arti, l'industria e la pace,
E di trionfi cantici intonino
Che intimoriscano il despota audace.
I vostri nomi, coraggiosi soldati,
che siete stati del Cile il sostegno,
I nostri petti lo portano scolpito;
Lo sapranno anche i nostri figli.
Siano essi il grido di morte
Che lanciamo andando a lottar,
E risuonando nella bocca del forte
Faccian sempre il tiranno tremar.
Se presume il cannone straniero
I nostri paesi osare invadere
Denudiamo giustappunto l'acciaio
E sappiamo vincere o morir.
Con il suo sangue il coraggioso araucano[11]
Ci lasciò in eredità il valore;
E non trema la spada nella mano
Difendendo del Cile l'onor
Puro, Cile, è il tuo cielo azzurrino,
Pure brezze anche ti attraversano
E la tua campagna bordata di fiori
È la copia felice dell'Eden.
Maestosa è la bianca montagna
Que ti dette per baluardo il Signore,
E quel mare che tranquillo ti bagna
Ti promette futuro splendor.
Quelle feste, oh Patria!, quei fiori
que tappezzano il tuo fertile suolo,
Non calpestino mai più invasori;
Con la tua ombra, le copra la pace.
I nostri petti saranno il tuo baluardo,
Col tuo nome sapremo vincere,
O il tuo nobile, glorioso stendardo,
Ci vedrà combattendo cader. |