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contenuto di un album discografico la cui esistenza non viene indicata nella lista delle tracce sulla copertina o sul libretto del medesimo Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Una traccia fantasma o traccia nascosta (ghost track o hidden track in inglese, oppure anche traccia segreta, cioè secret track in inglese) è un contenuto di un album discografico la cui esistenza non viene indicata nella lista delle tracce sulla copertina o comunque all'interno delle informazioni riportate nella pubblicazione.
La presenza di una ghost track è paragonabile a una easter egg del gruppo o artista interprete dell'album, che ha deciso di inserire nel proprio disco delle registrazioni che, per vari motivi, si preferisce non riportare tra i contenuti ufficiali. Le tracce fantasma possono essere versioni alternative di brani già noti, modificate nel mixaggio, nell'arrangiamento o nel testo, oppure registrazioni demo, prove, errori o contenuti vari, che si decide di "regalare" a sorpresa al pubblico.
Si trovano tra le tracce fantasma anche brani inediti che possono essere anteprime di pubblicazioni future o brani scartati dalla scaletta ufficiale (ad esempio perché l'artista non riusciva a trovare un posto in cui collocare la traccia all'interno della lista). Altre volte si tratta di interventi parlati, di messaggi o di semplici scherzi da parte dell'artista o degli addetti alla realizzazione del lavoro discografico.
Her Majesty, traccia di soli 23 secondi che chiude l'album Abbey Road dei Beatles (1969), è considerata la prima ghost track della storia. In realtà già nel precedente album Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band (1967) era presente una traccia fantasma, dal titolo Inner Groove, udibile alcuni minuti dopo la fine di A Day in the Life; tuttavia in questo caso è più corretto parlare di run-out track: si tratta della registrazione di suoni casuali e frasi senza senso, incisi in modo da mandare in loop la riproduzione del disco. Questo è il motivo per cui il brano risulta leggermente diverso se riprodotto su giradischi differenti. La traccia inoltre fu incisa solo sui dischi destinati al Regno Unito, mentre fu esclusa dalle copie per il mercato internazionale[1]. Inner Groove è in genere inclusa nelle incisioni su CD di Sergent Pepper's, senza essere riportata nella tracklist.
Her Majesty, invece, era stata scritta da Paul McCartney e doveva stare al sesto posto del lato B di Abbey Road, tra Mean Mr. Mustard e Polythene Pam, ma una volta incisa non piacque all'autore. McCartney chiese perciò al tecnico, John Kurlander, di scartarla: poiché a quest'ultimo era stato detto di non eliminare nulla, decise di inserire il brano al termine del Lato B, circa due minuti dopo gli ultimi accordi di The End. Di conseguenza il brano andò a occupare l'undicesimo posto della tracklist, ma non poteva essere riprodotta se non continuando a suonare il disco anche dopo il termine dei brani "ufficiali". Quest'idea piacque anche al gruppo, che però non volle farlo comparire nell'elenco dei brani dell'album[2]. Nelle ristampe dell'album, tuttavia, Her Majesty è riportata nella tracklist ufficiale, talvolta anche in una versione estesa che comprende parti della registrazione scartata.
L'inserimento delle tracce fantasma fu frequente all'epoca dei dischi in vinile; con l'avvento dei CD, che rendeva più facile rintracciarle, questa consuetudine andò in declino. Tuttavia capita ancora oggi di trovare tracce nascoste in CD o addirittura in archivi digitali.
I metodi per inserire, e quindi scoprire, le tracce fantasma sono variati con l'evoluzione dei supporti musicali. Il metodo più utilizzato consiste nell'inserire le tracce fantasma in coda ad una delle tracce indicate (nella maggior parte dei casi l'ultima), solitamente precedute da un periodo di silenzio più o meno lungo; per scoprirle è quindi sufficiente lasciar proseguire la lettura del supporto.
All'epoca delle registrazioni su disco in vinile, le tracce fantasma avevano anche una funzione pratica, in quanto andavano a occupare una porzione di disco non incisa, evitando così che essa non andasse sprecata: questo è il motivo per cui in genere esse si trovano sul lato B, il quale, contenendo la parte finale della registrazione, spesso rimaneva vuoto sul bordo terminale. L'ascoltatore era portato a pensare che il disco fosse terminato e a interrompere manualmente la riproduzione; pertanto, su tali supporti, la scoperta di eventuali tracce fantasma poteva avvenire quasi esclusivamente in maniera accidentale, letteralmente "dimenticandosi" il disco o la cassetta in riproduzione.
Alcune tracce fantasma venivano registrate al contrario, distorte o a velocità modificata. Questo rendeva più difficoltoso il rintraccio di tali brani, poiché per ascoltarle occorreva forzare la riproduzione del disco agendo manualmente su di esso e rischiando così di rovinarlo; solo con attrezzature all'epoca rare e costose era possibile riprodurre le tracce fantasma senza compromettere il supporto. Alcune tracce fantasma registrate in tal modo sono considerate esempi di messaggio subliminale o backmasking.
Con l'avvento del compact disc, la scoperta delle tracce nascoste diventò assai più semplice: poiché le tracce sono numerate e la loro durata è solitamente scritta nelle informazioni a corredo dell'album, è facile riscontrare immediatamente delle differenze tra il numero di tracce effettive e quelle indicate (nei casi, poco frequenti, in cui il brano nascosto è inciso in una traccia separata) o tra la durata reale di un brano, segnalata dall'apparecchio riproduttore, e quella indicata ufficialmente. Dal momento che nei CD, a differenza di quanto avviene nei vinili e nelle cassette, non è possibile osservare fisicamente il meccanismo di riproduzione del supporto e non vi è la necessità tecnica di lasciare spazio vuoto al termine dei brani, se la durata effettiva di un brano è superiore a quella indicata ufficialmente oppure se la lettura prosegue per un certo tempo senza avanzamento di traccia, interruzione o inversione dopo il termine di una canzone (solitamente l'ultima della lista ufficiale delle tracce) e senza che si senta nulla, si è molto probabilmente in presenza di una o più tracce fantasma.
Un'altra tecnica, esclusiva dei CD, consiste nell'inserire nell'album un gran numero di tracce aggiuntive, di cui solo una contiene il contenuto nascosto e tutte le altre sono totalmente mute. In questo caso per l'ascoltatore appare evidente che nel disco si trova una traccia fantasma, ma non è chiaro quale sia tra le tante presenti e per scoprirlo è necessario ascoltarle tutte.
Quando ancora i personal computer non venivano utilizzati abitualmente per l'ascolto di musica, alcuni artisti inserivano nei propri album incisi su CD dei materiali multimediali (videoclip, interviste o fotografie) senza dichiararli, che potevano essere scoperti solo inserendo il disco in un computer.
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