Si definisce hi-end o high-end audio (lett. "audio di fascia alta") la categoria dei prodotti audio di maggior qualità e dal prezzo più elevato, solitamente dedicata alle esigenze degli audiofili.[1][2]
Definizione e origine
L'origine del termine viene attribuita ad Harry Pearson, fondatore della rivista statunitense The Absolute Sound.[3] La distinzione del termine rispetto ad alta fedeltà (Hi-Fi) non è ben definita,[4] ma secondo alcuni tecnici del settore, la "fascia alta" potrebbe essere definita come «un dispositivo al di sotto del quale non si può andare, per prezzo e prestazioni, senza compromettere la qualità del suono».[5]
Originariamente identificava un settore di mercato in cui operavano produttori di sistemi per la riproduzione audio allo stato dell'arte. Considerata espressione massima dell'Hi-Fi, si differenzia da questa principalmente per non avere particolari vincoli di costo nel progetto e ingegnerizzazione dell'apparecchiatura.
Descrizione
L'obiettivo del costruttore è tentare di ottenere le massime prestazioni in quel momento possibili, utilizzando quanto di meglio offre la tecnologia, indipendentemente dal costo.[1]
In questa nicchia di mercato operano costruttori con filosofie anche molto diverse, dalla produzione artigianale in piccolissima serie fatta interamente a mano, utilizzando materiali inusuali a volte innovativi, alla produzione in serie limitata e magari numerata. In tutti i casi, i costi finali risultano molto elevati. Il grado di affidabilità di queste apparecchiature viene però considerato tale che alcuni costruttori le garantiscono a vita. In questo mercato di nicchia operano anche innumerevoli piccole aziende fornitrici di un'ampia gamma di accessori di complemento agli impianti audio, dai tavoli di supporto per gli apparecchi ai distanziali per i diffusori acustici eccetera.[2]
In questa categoria, non rientrano solo i manufatti, ma possono rientrarvi (non necessariamente combinati fra loro) anche il design, l'arte, la tecnica, i materiali costruttivi, nonché le opere dell'ingegno.
Valutazione della fedeltà
La fedeltà della riproduzione del suono può essere valutata mediante l'udito o mediante misurazioni del sistema audio. Il senso dell’udito umano è soggettivo e difficile da definire. La psicoacustica è una divisione dell'acustica che studia questo campo.
Le misurazioni possono tuttavia essere ingannevoli poiché i valori di determinate caratteristiche tecniche non offrono necessariamente una buona rappresentazione di come suona l'apparecchiatura.[6] Per esempio, alcuni amplificatori a valvole producono quantità maggiori di distorsione armonica totale, ma questo tipo di distorsione non disturba l'orecchio quanto le distorsioni di ordine superiore prodotte da apparecchiature a transistor mal progettate.[6]
La validità di alcuni prodotti viene spesso messa in dubbio. Questo riguarda spesso accessori come ad esempio cavi degli altoparlanti che utilizzano materiali esotici (come rame privo di ossigeno)[7] e stravaganti geometrie di costruzione, supporti per cavi per sollevarli dal pavimento (come un modo per controllare le vibrazioni indotte meccanicamente), connettori, spray e altre modifiche.[8]
Note
Bibliografia
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