Sayat-Nova, pseudonimo di Harutyun Sayatyan, (in armeno Սայաթ-Նովա, in persiano سایاتنووا, in georgiano საიათ-ნოვა), (Tbilisi, 14 giugno 1712 – Haghpat, 22 settembre 1795), è stato un poeta armeno.
Sayat-Nova | |
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Nascita | Tbilisi, Regno di Cartalia, attuale Georgia, 14 giugno 1712 |
Morte | Haghpat, Khanato di Erivan, attuale Armenia, 22 novembre 1795 |
Sepoltura | Cattedrale di San Giorgio, Tbilisi |
Padre | Mahtesi Karapet Saadyan |
Madre | Sarah Saadyan |
Consorte | Marmarl (s. ?–1768) |
Figli | Ogan Sayadyan, Miriam Sayadyan, Sarah Sayadyan, Melikset Sayadyan |
Vita e opere
È considerato il più grande poeta e ashugh armeno del Settecento. La sua lirica amorosa è intensa, talora venata di malinconia talora colma di gioia. Sayat-Nova usa un linguaggio raffinato, denso di metafore e similitudini: in un periodo di oppressione culturale, i suoi canti rappresentarono una testimonianza straordinariamente vitale di amore per la vita e per la natura. A Sayat-Nova vengono attribuite circa 220 poesie benché si ritiene possa averne composto anche migliaia. La maggior parte di quelle arrivate fino a noi sono scritte in lingua armena[1] mentre diverse sono quelle scritte in persiano e georgiano.
Opere ispirate a Sayat-Nova
È stato un personaggio in grado di suscitare grande entusiasmo. Alla sua vita e alla sua arte è dedicato il film del 1968 Il colore del melograno, diretto da Sergei Parajanov.
Note
Bibliografia
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
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