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scrittore, poeta e giornalista armeno Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Hagop Oshagan (in armeno Յակոբ Օշական?; Bursa, 9 dicembre 1883 – Aleppo, 17 febbraio 1948) è stato uno scrittore, poeta e giornalista armeno.
Nacque come Յակոբ Քիւֆէճեան ovvero Hagop Koufedjian nel 1883 a Soloz, un villaggio nei pressi di Bursa, che aveva una popolazione mista di turchi, armeni, tartari, ebrei e altre minoranze. Oshagan fu risparmiata la sorte di molti suoi colleghi scrittori e riuscì a eludere la polizia segreta turca fino all'inizio del 1918, quando fuggì da Costantinopoli alla Bulgaria, travestito da ufficiale tedesco. Dopo l'armistizio, ritornò a Costantinopoli nel 1919, dove adottò definitivamente il suo cognome letterario. Lì e ha insegnato letteratura, partecipando attivamente alle attività letterarie della comunità armena. Alla fine del 1922, come molti altri intellettuali armeni, lasciò Costantinopoli definitivamente dopo l'arrivo delle forze kemaliste. Visse per un breve periodo a Plovdiv, in Bulgaria, e poi ha lavorato come insegnante di letteratura armena in Egitto (1924-1928), Cipro (1928-1935), e la Palestina (1935-1948), dove si fece una grande fama di educatore carismatico e prolifico letterato prolifico. Morì nel 1948 durante una visita ad Aleppo, alla vigilia di una prevista visita ai campi di sterminio di Der Zor, dove centinaia di migliaia di Armeni erano morti dopo la lunga marcia della morte.
La vasta produzione letteraria di Hagop Oshagan comprende racconti, romanzi, opere teatrali, e la critica letteraria.
Tra le sue opere più importanti i romanzi della trilogia Haruyr Darvan Meg (Cento e uno anni); Dzag Bdoog (The Harlot), La pentola con un buco, un romanzo, ma il suo opus magnum incompiuto, Mnatsortats resta "The Remnant", un romanzo che ritrae la vita degli Armeni in Armenia occidentale dal 1896 al 1915.
In ambito critico letterario pubblicò in sei volumi "Il panorama della letteratura occidentale armena", dove illustrava e analizzava le opere di scrittori armeni occidentali, in cui sono tra gli altri compresi autori quali Gostan Zarian e Hrand Nazariantz di cui fu anche sodale e amico e collaboratore sulle pagine della rivista Mehian (Il Tempio Pagano). Questa sua impostazione critico-letteraria ha avuto nel tempo un grande seguito.
Oshagan fu autore di oltre 100 volumi, metà dei quali ancora inediti ed in parte ancora custoditi oggi nelle biblioteche turche o armene. Il suo spirito critico fu riconosciuto come straordinario, ed assolutamente utile nelle lettere armene.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 12617631 · ISNI (EN) 0000 0000 5886 4531 · LCCN (EN) n85072284 · GND (DE) 137834101 · BNF (FR) cb15543505c (data) · J9U (EN, HE) 987007310014805171 |
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