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geografo e teologo italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Giovanni Lorenzo d'Anania, o Gian Lorenzo d'Anania; in latino: Johannes Laurentius Anania (Taverna, 1545 – Taverna, 1609), è stato un geografo e teologo italiano.
Non sono noti con certezza molti dati biografici di Gian Lorenzo d'Anania. Non sono note con certezza le date di nascita e di morte. Nacque a Taverna, una città in provincia di Catanzaro nella Sila Piccola, e studiò scienze naturali, lingue e teologia probabilmente a Napoli. Visse comunque sicuramente per alcuni anni a Napoli, dove fu insegnante dell'arcivescovo Mario Carafa. Alla morte del Carafa (11 settembre 1575) ritornò a Taverna dove rimase fino alla morte (fra il 1607 e il 1609).
Nel periodo in cui risiedeva a Napoli venne pubblicata la sua opera più nota, L'Universale fabbrica del Mondo, ovvero Cosmografia (1573), un'opera di geografia costituita da un Proemio e quattro trattati in quattro tomi, fondamentale per fare il punto sulle conoscenze geografiche nella seconda metà del XVI secolo. Nell'opera, di cui venne approntata una nuova edizione a Venezia nel 1576[1], alla geografia fisica, l'Anania faceva seguire informazioni di natura storica e antropologica, comprese informazioni sulla fede religiosa. Il più ampio dei quattro Trattati è il primo, dedicato alle regioni europee (nell'ordine: Irlanda, Inghilterra, Scozia, Portogallo, Spagna, Francia e Svizzera, Valle del Reno e Olanda, Germania, Danimarca, Italia, Slavonia, Bosnia e Rascia, Albania, Bulgaria, Romania, Grecia, Polonia, Estonia, Lettonia, Lituania, Norvegia, Svezia, Finlandia, Russia Ucraina, Terre Artiche); i restanti tre trattati descrivono l'Asia, l'Africa e le Indie Occidentali. Una edizione critica dell'opera, a cura di Ulderico Nisticò, è stata pubblicata di recente (2005-09) dalla Rubbettino[2][3].
Di altro genere è il trattato teologico De natura daemonum, pubblicato per la prima volta a Venezia nel 1570, in cui Anania sostiene la reale esistenza dei demoni, esseri malvagi i quali rendevano efficaci le opere degli astrologi e dei negromanti, ed erano responsabili, nell'uomo, di alcune malattie la cui guarigione era possibile con l'intercessione dei santi. Il De natura daemonum venne ristampato numerose volte, anche da Aldo Manuzio[4]. Nel 1654 il nipote di Gian Lorenzo, Marcello Anania, ne allestì una edizione, intitolata De substantiis separatis, contenente l'opera inedita De natura Angelorum[5].
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