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fumettista italiano (1937-2014) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Giampaolo Barosso (Torino, 8 giugno 1937 – Montecampano, 27 febbraio 2014) è stato uno scrittore italiano.
Nato a Torino nel 1937, l'anno successivo la famiglia si trasferisce a Genova, dove il padre è nominato responsabile della Casa della Bibbia, rappresentante della Società Biblica di Ginevra in Italia. Durante la guerra la famiglia è costretta a varie peregrinazioni (Torino, Asti, Monteroduni, Santa Maria Capua Vetere…), e torna a Genova nel 1945.
Nel 1954 lascia la scuola per arruolarsi nell'Aeronautica militare. A Caserta e poi a Vicenza al Comando Nato della 5ª Ataf. Si congeda nel 1957. Torna a Genova dove si dedica a varie attività: musica (partecipa con Gino Paoli e Luigi Tenco alla formazione di un piccolo complesso "I Diavoli del Rock & Roll", ma il progetto abortisce presto), pittura (frequenta per un anno il corso di Rocco Borella all'Accademia Ligustica di Belle Arti), esponendo anche due quadri alla Mostra regionale d'arte figurativa allestita a Genova al Teatro del Falcone nel 1959, e lavora poi per circa un anno con Martino Oberto a lavori di recupero e restauro di affreschi e dipinti antichi. È sulla rivista fondata da Martino con Anna Oberto e Gabriele Stocchi, Ana Eccetera [http://www.verbapicta.it/dati/riviste/ana-eccetera], che uscirà nel 1960 la sua prima pubblicazione, il racconto “Un incidente analogo” e in seguito diversi altri scritti. Abbandona il lavoro in seguito a forte depressione.
Nel 1961 l’amico Osvaldo Pavese gli propone di scrivere soggetti per Topolino. La prima storia, "Paperino al Gran Premio di Paperopoli", viene pubblicata nel novembre 1961. Dall’anno successivo, e per i dieci anni successivi, collabora con il fratello Abramo, che scrive i soggetti, mentre Giampaolo si occupa della sceneggiatura [cfr. I Grandi Classici Disney. Panini comics, n. 85 - gennaio 2023].
Nel 1964 si trasferisce a Milano, dove comincia a frequentare il Centro di Cibernetica e Attività Linguistiche dell’Università di Milano, diretto da Silvio Ceccato, che nel 1969 lo incarica della redazione di Pensiero e linguaggio in operazioni, incarico che svolge fino al 1972, quando la rivista termina la sua pubblicazione per mancanza di fondi. In questo periodo partecipa attivamente ai lavori del Centro, pubblicando numerosi scritti. All'attività svolta al Centro di Cibernetica continua ad affiancare lavori di traduzione di testi scientifici, nonché testi di canzoni per Gino Paoli (le più note "Io che sarei" del 1967 e "Come si fa" del 1969). Intanto, dopo avere sceneggiato centinaia di storie per Topolino, decide di abbandonare la Disney (La sua ultima storia risale al novembre 1973 e si intitola "Topolino e la pappa del pupo", disegnata da Pier Lorenzo De Vita e pubblicata sul numero 939 di Topolino), e viene invitato da Giancarlo Francesconi, allora direttore del Corriere dei Piccoli, a scrivere per questo giornale. A partire dal 1972 vengono creati Brambillino & C. (illustrazioni di Maria Luisa Uggetti), Robi e Robo (illustrazioni di Carlo Lupatelli, nato dal corto Il mondo dei Pupazzi che Barosso aveva scritto per Maria Luisa Uggetti, pubblicato sul Corriere dei Piccoli n. 30 del 1974) e I Ballordi (illustrazioni di Gian Carlo Tonna).
Dopo un breve soggiorno a Roma, nel 1975 si trasferisce in un casolare in Umbria, dove impiega il suo tempo in parte dedicandosi alla campagna e in parte studiando e scrivendo diversi testi che mette online sul suo sito web.
Nel 2008, insieme al fratello, vince il Premio Papersera.
È scomparso nel 2014 all'età di 76 anni, circa un anno dopo la scomparsa del fratello Abramo.
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