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razza felina Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il gatto abissino è una razza felina originaria dell'Etiopia, chiamata anche Abissinia, da cui prende il nome.[1]
Abissino | |
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Un esemplare di Abissino adulto, color lepre. | |
Informazioni generiche | |
Luogo origine | Etiopia |
Data origine | 1860-1870[1] |
Naturale | Razza naturale |
Riconoscimento | Razza riconosciuta |
Diffusione | Razza diffusa |
Standard | |
CFA | standard |
FIFé | standard |
TICA | standard |
WCF | standard |
Tipo morfologico | |
Taglia | media |
Struttura | mediolinea, foreign |
Pelo | pelo corto |
Si ritiene che si tratti di un tipo morfologico molto antico: i resti mummificati degli antichi gatti egizi e le riproduzioni negli affreschi tombali furono messi a confronto a fine Ottocento con i gatti viventi in Abissinia, rilevando una perfetta somiglianza, soprattutto per quanto riguarda la tonalità fulvo-dorata del mantello e le dimensioni. Per tale ragione si diffuse l'opinione che l'odierna razza abissina sia la diretta discendente dei felini Egizi, quelli che diedero volto e corpo alla Dea Bastet.
Pare che il progenitore fosse Zula, un gatto introdotto nel Regno Unito dal capitano Leonard Barrett al suo ritorno dalla spedizione inglese in Abissinia.[2] La razza assunse uno standard definitivo in Gran Bretagna e fu riconosciuta nel 1929.[3]
È tra le dieci razze più diffuse negli Stati Uniti e tra le cinque nel Nord America, mentre in Europa è meno diffuso.[1]
Così come le altre razze di origine africana, l'abissino possiede caratteristiche che permettono una buona resistenza alle temperature calde. Il corpo di taglia media oscilla tra i 4 e i 7,5 chili, è slanciato, snello e aggraziato con arti sottili ma muscolosi che terminano in piedi piccoli e ovali. Ha occhi ovali e obliqui (gialli, verdi o nocciola) su un capo a cuneo e coda lunga e affusolata.[1]
Il pelo è corto, ma possiede comunque una lunghezza tale da avere su ogni pelo due o tre bande di colore, il ticking, la caratteristica principale della razza. Folto, lucido, morbido e aderente al corpo. Denso e consistente al tatto.
Il colore tipico è l'agouti caratterizzato dal ticking, l'alternanza di bande chiare e scure su ogni pelo. Il primo colore selezionato è il lepre, o ruddy, seguito da sorrel, blu, fawn, e tutte queste tonalità in silver.
I tratti caratteriali tipici sono la caparbietà e la continua richiesta di attenzioni da parte del padrone:[4] deve essere coinvolto nella vita domestica e avere la possibilità di sfogare le proprie energie nel movimento e nel gioco. È un gatto poco aggressivo ed inoltre socievole, che apprezza la compagnia di un altro gatto; è molto agile e curioso, soprattutto nei primi mesi di crescita: i gattini infatti sono estremamente vivaci. È un gatto amante dell'altezza, che non vede l'ora di arrampicarsi e, se incuriosito da qualche oggetto, non disdegna qualche "furtarello". Grazie alla sua naturale grazia ed eleganza, però, difficilmente fa danni.[5]
La razza è incline alla gengivite, che può portare a parodontiti più serie.[6] Gli abissini hanno avuto in passato gravi problemi per via della cecità, ma l'incidenza è stata ridotta dal 45% a meno del 4% nel 2008.[7] Può soffrire di atrofia della retina.[1]
Il gatto ocicat deriva dall'accidentale incrocio tra un abissino e un siamese.
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