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ufficiale e scrittore austro-ungarico Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Géza Lukachich von Somorja (Košice, 29 marzo 1865 – Budapest, 25 dicembre 1943) è stato un generale austro-ungarico, distintosi durante la prima guerra mondiale combattendo dapprima sul fronte serbo e poi su quello italiano. Distintosi sul fronte dell'Isonzo come comandante di Brigata, e poi di Divisione, operò con successo nel settore del Monte San Gabriele, raggiungendo successivamente il grado di Feldmarschallleutnant. Decorato con la Croce di Cavaliere dell'Ordine militare di Maria Teresa.
Géza Lukachich von Somorja | |
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Nascita | Košice, 29 marzo 1865 |
Morte | Budapest, 25 dicembre 1943 |
Dati militari | |
Paese servito | Impero austro-ungarico |
Forza armata | Imperial regio Esercito austro-ungarico |
Arma | Fanteria |
Anni di servizio | 1883 - 1918 |
Grado | Feldmarschallleutnant |
Guerre | Prima guerra mondiale |
Campagne | Campagna di Serbia Fronte italiano (1915-1918) |
Battaglie | Prima battaglia dell'Isonzo Seconda battaglia dell'Isonzo Terza battaglia dell'Isonzo Quarta battaglia dell'Isonzo Quinta battaglia dell'Isonzo Sesta battaglia dell'Isonzo settima battaglia dell'Isonzo Battaglia di Caporetto |
Comandante di | 20ª Divisione Honvéd[1] |
Decorazioni | vedi qui |
Studi militari | Scuola Cadetti di Temešvár |
Pubblicazioni | vedi qui |
voci di militari presenti su Wikipedia | |
Nacque a Kassa, Ungheria, il 29 marzo 1865 da una famiglia di origine croata. Frequentò la Scuola Cadetti di Temešvár brevettandosi nel 1883, per essere assegnato al 62º Reggimento di fanteria dell'Imperial regio Esercito austro-ungarico. La sua carriera si svolse di reggimento in reggimento, servendo brevemente presso lo Stato Maggiore e diventando docente all'Accademia Militare di Wiener Neustadt. Lavorò anche come Capo dipartimento presso il Ministero della Honvéd[2] e Capo di stato maggiore del 1º Distretto Militare[1] di Budapest,[2] venendo promosso oberst il 20 luglio 1911. Nel dicembre dello stesso anno assunse il comando del 38º Reggimento di fanteria "Alfonso XIII Re di Spagna"[3] di stanza presso la capitale ungherese.[4]
Lo scoppio della prima guerra mondiale, nell'agosto 1914,[5] lo trovò ancora comandante del 38º Reggimento, ma il 1º settembre dello stesso anno assunse il comando della 1ª Brigata da montagna, succedendo al generale Guido Novak von Arienti. Al comando di tale unità si distinse durante la campagna di Serbia,[N 1] in particolare a a Jagodnja (mese di settembre)[6] e Brajkovici (mese di novembre) venendo insignito, per queste azioni, del titolo di Cavaliere dell'Ordine militare di Maria Teresa. Il 10 marzo 1915 venne promosso al grado di generalmajor. Dopo l'entrata in guerra dell'Regno d'Italia, il 24 maggio 1915,[7] operò sul fronte giulio, combattendo nelle prime sette battaglie dell'Isonzo (Monte San Michele) dove esiste una caverna che ne porta il suo nome. A partire dalla metà del 1916 assunse il comando della 20ª Divisione[8][N 2] della Honvéd[9] operante sul fronte orientale, sostituendo il generale Paul Edler von Nagy. Dopo nove mesi (settembre 1916-agosto 1917) passati a combattere contro i russi ritornò sul fronte dell'Isonzo, dove operò con successo[N 3] nel settore del Monte San Gabriele[9] contro gli assalti delle truppe italiane.[10] Partecipò all'offensiva che portò alla rotta di Caporetto, ma nel febbraio 1918 cedette il comando dell'unità al generale Viktor von Mouillard, per assumere il comando delle guarnigioni militari di sicurezza presenti sul territorio dell'Ungheria, della Croazia e della Slavonia. Il 9 marzo dello stesso anno fu promosso al rango di feldmarschallleutnant, e nel corso di quell'anno fu elevato al titolo di barone (Freiherr), aggiungendo al suo cognome il predicato nobiliare von Somorja.[N 4] Nell'ottobre 1918 fu nominato comandante militare della guarnigione di Budapest, e passò gli ultimi mesi di guerra cercando di mantenere il controllo delle truppe, fortemente infiltrate dalla propaganda comunista contraria al proseguimento del conflitto. Il 1º novembre[11] nel paese scoppiò la rivoluzione comunista guidata da Béla Kun. Egli informò l'Arciduca Giuseppe Augusto d'Asburgo-Lorena, massima autorità civile e militare presente nel paese, che era impossibile inviare le truppe al suo comando per le strade a reprimere i moti rivoluzionari, in quanto erano assolutamente inaffidabili. La proclamazione ufficiale della Repubblica Democratica di Ungheria avvenne il 16 novembre, e ne divenne presidente Mihály Károlyi.[11]
(Lista parziale)
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