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compositore francese Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
François Giroust (Parigi, 9 aprile 1737 – Versailles, 28 aprile 1799) è stato un compositore francese.
All'età di sette anni iniziò a frequentare la scuola di canto corale di Notre-Dame a Parigi, dove si formò con il compositore Louis Homet e in seguito, dal 1738, con il maestro di cappella Antoine Goulet.[1] La sua carriera fu rapida e brillante: a quattordici anni compose il primo importante mottetto, e nel 1756 divenne a sua volta maestro di cappella presso la cattedrale di Orléans, dove fu anche direttore d'orchestra e grande organizzatore. Ridiede vita infatti all'accademia musicale orleanese con una serie di concerti e opere drammatiche di vari autori, che accompagnava puntualmente con le proprie composizioni originali.[2]
Frequentatore del Concert spirituel e ammiratore di Rameau, ricevette da questi giudizi lusinghieri per i mottetti presentati alla manifestazione nel 1762.[2] Due di tali composizioni, composte sul salmo 137, Super flumina Babylonis, si aggiudicarono a pari merito il primo premio nell'edizione 1768, alla quale Giroust aveva partecipato anonimamente.[1][2] Fu allora che venne chiamato alla direzione del coro dei Santi Innocenti (1769).[1] Dal 1775 al 1780 fu a Versailles come assistente maestro della Cappella reale, per interessamento di Maria Antonietta che ne aveva già assunto a corte la moglie, il soprano Marie-Françoise de Beaumont d'Avantois (1774).[2] Nel 1780 fu promosso al prestigioso incarico di sovrintendente musicale del re Luigi XVI, che mantenne fino alla caduta della monarchia (1792).[1]
Nel frattempo (1777) fu iniziato alla massoneria e divenne membro della loggia Patriotisme (1784 circa). In questo modo, da compositore dedito principalmente alla musica sacra, si avvicinò a una filosofia in qualche modo prerivoluzionaria.[1] Nelle opere non religiose Giroust si valse della collaborazione del poeta e funzionario del ministero della Casa reale François-Félix Nogaret. Già nel 1780 anticipava in un poema lirico (Irruption de l'Océan dans la partie du Globe appelée aujourd'hui la Méditerranée) l'ideale rivoluzionario della fratellanza nell'affermazione «aimons-nous, tous les hommes sont frères», mentre nell'oratorio L'ombre de Samuel (1781), ispirato al primo libro di Samuele (8, 20-22[3]), proclamava il principio del dispotismo illuminato. Altre opere rappresentano i rituali massonici.[1]
La rivoluzione stravolse la carriera del compositore, che vendette il proprio impiego di sovrintendente a Martini il Tedesco e seguì i reali alle Tuileries come maestro di cappella, ma dopo la proclamazione della repubblica tornò a Versailles, riunì in orchestra gli ex musicisti del re e si mise a disposizione del nuovo regime.[1] A questo periodo appartengono le composizioni ispirate ai nuovi valori e agli eventi della vita civile, a volte adattamenti di precedenti composizioni massoniche al nuovo spirito repubblicano.[1] Tra le opere del periodo rivoluzionario si ricorda l'Hymne des versaillais scritto per l'inaugurazione dei busti di Marat e Peletier il 4 novembre 1793.[1]
Screditata malamente dall'autorevole critico ottocentesco François-Joseph Fétis, l'opera di Giroust è stata rivalutata a partire dagli studi dell'abate Jean Prim negli anni 1950.[1] La sua produzione comprende, tra l'altro:
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