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suono linguistico Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Un fono (dal greco φωνή phōnḕ [pʰɔːnɛɛ̯́], "suono", "voce") è un suono linguistico, ossia un suono del linguaggio umano, prodotto dall'apparato fonatorio.[1] I foni, che fanno riferimento, appunto, solo a suoni (e non a lettere), sono rappresentati nello scritto per mezzo delle trascrizioni fonetiche, che sono sempre scritte tra parentesi quadre ( [ ] ). Il sistema di scrittura più diffuso usato per le trascrizioni fonetiche è l'Alfabeto fonetico internazionale.
I foni sono studiati dalla fonetica nelle loro caratteristiche articolatorie (nella fonetica articolatoria) e acustico-percettive (nella fonetica acustica). Secondo l'analisi articolatoria, un fono è una successione di movimenti muscolari dell'apparato fonatorio, atti a produrre delle onde sonore. Queste onde sonore sono considerate la controparte acustica dei foni.[2]
Inoltre, i foni possono essere distinti in due macroclassi, secondo criteri puramente articolatori e acustistici: la classe dei vocoidi, che comprende tutti i foni con articolazione aperta, sonorità intrinseca e assenza di frizione; e quella dei contoidi, che include i foni che non posseggono le caratteristiche dei vocoidi.[3]
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