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casa automobilistica Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Fiat S.p.A. (Fiat Società per Azioni) era un gruppo industriale italiano, operativo dal 1º gennaio 2011[senza fonte] al 12 ottobre 2014.
Fiat S.p.A. | |
---|---|
Stato | Italia |
Forma societaria | Società per azioni |
ISIN | IT0001976403 |
Fondazione | 1º gennaio 2011 a Torino |
Fondata da | Giovanni Agnelli |
Chiusura | 12 ottobre 2014 |
Sede principale | Torino |
Settore | Automobilistico |
Prodotti | Automobili Veicoli commerciali leggeri Sistemi di produzione Editoria Comunicazione |
Fatturato | 86,81 miliardi €[1] (2013) |
Utile netto | 1,95 miliardi €[1] (2013) |
Dipendenti | 225.587[1] (2013) |
Sito web | www.fiatspa.com/ |
Il gruppo nacque dallo scorporo[senza fonte] da Fiat Group delle attività relative ai macchinari agricoli e industriali, confluite nella nuova Fiat Industrial e ha invece mantenuto le attività relative alle automobili, alla parte dedicata del settore Fiat Powertrain Technologies, alle attività nei sistemi e componenti per autovetture, oltre al settore editoria e comunicazione. Il core business del gruppo era focalizzato sul settore automotoristico (automobili e veicoli industriali leggeri), con interessi anche in componenti e sistemi di produzione, editoria e comunicazione.
Nel 2014, a seguito di una riorganizzazione societaria finalizzata all'integrazione tra i gruppi Fiat e Chrysler, si arrivò alla costituzione di una nuova società, Fiat Chrysler Automobiles (FCA).[2][3][4]
Il 21 aprile 2010, in occasione dell'assemblea degli azionisti di Fiat Group, l'amministratore delegato Sergio Marchionne presentò il piano industriale del Gruppo relativo al quinquennio 2010-2014: il piano prevedeva lo scorporo da Fiat Group delle attività agricole, industriali e powertrain (relative alla sola divisione industrial & marine), per farle confluire nella nuova Fiat Industrial; contestualmente, per la gestione dei settori auto, componentistica, sistemi di produzione ed editoria, venne prevista la creazione della nuova[senza fonte] Fiat S.p.A. Per entrambe le società nate dalla scissione era già prevista la quotazione alla Borsa di Milano.[5]
Il progetto di scissione del Gruppo venne completato il 1º gennaio 2011: da questa data Fiat S.p.A. diventava operativa[senza fonte], con John Elkann che ne assumeva la carica di presidente e Marchionne quella di AD.
Il 10 gennaio 2011 Fiat S.p.A. proseguì la politica di acquisizione di Chrysler Group iniziata nel 2009 da Fiat Group, portando la sua quota al 25%.[6] Il 12 aprile 2011 aumentò ancora la sua partecipazione al 30%[7] e il 24 maggio 2011 la estese ancora al 46%.[8] Il 21 luglio 2011 Fiat S.p.A. ottenne ufficialmente il controllo della maggioranza del pacchetto azionario di Chrysler Group, salendo al 53,5%;[9] il 5 gennaio 2012 la quota venne ulteriormente incrementata al 58,5%.[10]
In seguito, nel gennaio 2013, Fiat Powertrain Technologies venne scissa dalla sezione componenti e sistemi di produzione, e inclusa sotto la divisione automobili in Fiat Group Automobiles.[11]
Il 1º gennaio 2014 venne annunciato l'inizio delle operazioni volte ad acquisire, attraverso la filiale Fiat North America, la totalità delle azioni di Chrysler Group detenute dal fondo Veba dei dipendenti statunitensi,[3] manovra completata il 21 dello stesso mese.[4] A seguito di ciò, il 29 gennaio partì quindi una riorganizzazione societaria atta all'integrazione tra i due gruppi Fiat e Chrysler, volta alla costituzione di un nuovo e unico soggetto globale denominato Fiat Chrysler Automobiles.[2]
Dal sito web ufficiale del gruppo.[12]
Il presidente di Fiat S.p.A. era John Elkann, mentre l'amministratore delegato era Sergio Marchionne. Il gruppo era formato dalla società holding Fiat S.p.A. (che è quotata presso la Borsa Italiana a partire dal 3 gennaio 2011), le cui attività sono organizzate in tre settori operativi.
Il maggior azionista era Exor. L'azionariato per partecipazioni rilevanti superiori al 2% era così suddiviso:[1]
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