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militare italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Giovanni Battista Alberto Felice Brunetta d'Usseaux (Pinerolo, 1824 – Torino, 1886) è stato un militare italiano.
Felice Brunetta d'Usseaux | |
---|---|
Soprannome | Sciancafer |
Nascita | Pinerolo, 1824 |
Morte | Torino, 1886 |
Dati militari | |
Paese servito | Regno di Sardegna Italia |
Forza armata | Regia Armata Sarda Regio Esercito |
Arma | Cavalleria |
Anni di servizio | 1848 - ? |
Grado | Colonnello |
Guerre | Prima guerra d'indipendenza italiana Seconda guerra d'indipendenza italiana Terza guerra d'indipendenza italiana |
Battaglie | Battaglia di Melegnano Battaglia di San Martino |
Decorazioni | vedi qui |
dati tratti da I fratelli Brunetta d'Usseaux[1] | |
voci di militari presenti su Wikipedia | |
Figlio come gli altri suoi sei fratelli del conte Luigi e della contessa Cristina Cotti di Brusasco da Pinerolo, Giovanni Battista Alberto Felice apparteneva all'antica famiglia dei Brunetta d'Usseaux, di tradizione militare.[1]
Iniziò la sua carriera militare nell'Armata Sarda nel corso del 1848[1] quando da poco era divenuto tenente di cavalleria, assegnato in forza al 2º Reggimento "Piemonte Reale", soprannominato subito "sciancafer" (in piemontese: spaccaferro) per via del suo carattere coraggioso ma risoluto.[1] Sempre nel 1848, durante la prima guerra d'indipendenza venne ferito il 4 agosto nel corso della Battaglia di Melegnano, ove ricevette una menzione onorevole.[1]
Durante la seconda guerra d'indipendenza del 1859 venne promosso capitano in forza al 13º Reggimento "Cavalleggeri del Monferrato"[2] e colse l'occasione per distinguersi nella Battaglia di San Martino[2] ove ottenne una Medaglia d'argento al valor militare. Nel 1866 combatté la terza guerra d'indipendenza come maggiore del 8º Reggimento "Lancieri di Milano".[3] Nel 1867 venne promosso al grado di colonnello e posto al comando del 1º Reggimento "Nizza Cavalleria"[4] dove rimase sino al 1877 quando venne posto a riposo con la concessione della Croce di Cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro e di quella di Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia.[1]
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