Everybody's Trying to Be My Baby è una canzone del 1957 scritta da Carl Perkins, e pubblicata sull'album Dance Album of...Carl Perkins. I Beatles ne hanno registrato una cover, pubblicata su Beatles for Sale in Europa e su Beatles VI in America.

Fatti in breve Artista, Autore/i ...
Everybody's Trying to Be My Baby
ArtistaCarl Perkins
Autore/iCarl Perkins
GenereRockabilly
Rock and roll
Rock
Soft rock
Pop
Esecuzioni notevoliThe Beatles
Pubblicazione originale
IncisioneDance album of...Carl Perkins
Data1957
EtichettaSun Records
Durata2:23
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Il brano

Origine

L'ispirazione proviene da un brano degli anni trenta di Rex Griffin con lo stesso titolo; Questa prima Everybody's Trying to Be My Baby venne registrata dalla band Roy Newman and His Boy nel 1938. Il testo della versione di Perkins è simile, mentre la musica è differente. La melodia è invece ispirata dal brano Move It On Over and Mind Your Own Business di Hank Williams.

Versione di Perkins

Venne registrata nel 1956 per la Sun Records, ed è apparsa nel 1957 nell'LP Dance Album of... Carl Perkins[1], che in seguito venne ripubblicato col titolo di Teen Beat: The Best of Carl Perkins.

Versione dei Beatles

Thumb
George Harrison

La versione dei Beatles è l'unica delle tre canzoni di Perkins ad aver avuto una cover dai Beatles ad essere cantate da George Harrison; le altre due, Honey Don't e Matchbox[2], sono state cantate da Ringo Starr. Harrison era però un grande fan di Perkins, e quando i Beatles si diedero dei nomi d'arte, egli scelse "Carl Harrison"[3] in onore del chitarrista statunitense. La voce di George è stata pesantemente trattata con un effetto d'eco[2].

Il brano, un tempo nella scaletta dei lives del gruppo, non veniva interpretato da un oltre un anno. Venne registrato su un solo nastro il 18 ottobre 1964 nello Studio 2 degli Abbey Road Studios; il produttore del nastro era George Martin, e i fonici erano Norman Smith e Geoff Emerick. Il mixaggio monofonico è avvenuto il 21 ottobre, nella stanza 65 degli stessi studios; al posto di Emerick c'era, in qualità di secondo fonico, Ron Pender. Tornati nello Studio 2, Martin e Smith e Mike Stone come secondo fonico, il 4 novembre venne registrato il mixaggio stereo del brano[2].

Il brano è apparso sulla raccolta Rock 'n' Roll Music del 1976[4]. Inoltre, è stato pubblicato nei bootleg Live! at the Star-Club in Hamburg, Germany; 1962, sia nella versione inglese[5] che in quella americana[6], e nell'album live Live at the BBC[7]. Anche sull'Anthology 2 è stata pubblicata una versione live del pezzo, registrata al Shea Stadium.

Formazione

Studio
Live

Note

Collegamenti esterni

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