L'eruzione Peleana è un tipo di eruzione vulcanica. Può verificarsi quando il magma viscoso, tipicamente di tipo riolitico o andesitico, è coinvolto, e condivide alcune somiglianze con le eruzioni Vulcaniane. La caratteristica più importante di un'eruzione Peleana è la presenza di una valanga incandescente di cenere vulcanica calda, un flusso piroclastico. La formazione di cupole di lava è un altro elemento caratteristico. Possono anche essere osservati brevi flussi di cenere o la creazione di coni di pomice.
Caratteristiche
Le fasi iniziali dell'eruzione sono caratterizzate da flussi piroclastici. I depositi di tefra hanno volume e raggio d'azione più basso delle corrispondenti eruzioni pliniane e vulcaniano. Il magma viscoso quindi forma una cupola ripida o protrusione solida a partire dal cratere del vulcano. La cupola può poi crollare, con conseguenti flussi di cenere e massi caldi. Il ciclo di eruzione normalmente si completa in pochi anni, ma in alcuni casi può continuare per decenni, come nel caso di Santiaguito.[1]
L'esplosione del 1902 della montagna Pelée è il primo caso descritto di un'eruzione Peleana, e gli ha dato il suo nome.
Alcuni altri esempi sono i seguenti:[2]
- l'eruzione del 1948-1951 dell'Hibok-Hibok;
- L'eruzione del 1951 del Monte Lamington, che resta l'osservazione più dettagliata di questo tipo;
- L'eruzione del 1956 del Bezymianny;
- L'eruzione del 1968 del Mayon;
- L'eruzione del 1980 del Monte Sant'Elena.
Note
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Collegamenti esterni
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